33 - Save you tonight

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Questa foto non c'entra un cazzo, ma amore mio mi manchi così tanto *piange come una disperata per la mancanza della sua voce* 

***

POV KRISTEN

Guardavo fuori dal finestrino della macchina di Gemma per tentare di distrarmi dalla musica troppa alta. Sapevo che andare alla festa fosse una pessima idea, mi sarei solo cacciata nei casini. E non solo perché l'entusiasmo di Gemma mi stava davvero preoccupando, ma anche perché a quella festa, non conoscevo nessuno. La organizzava un ragazzo del campus dove studiava Gem, perciò avrei dovuto farle da cozza tutta la serata. Ma perché avevo accettato ?

La bionda parcheggiò sul ciglio della strada, costeggiata da grandi case che sembravano tutte uguali. Il nome della confraternita era dipinto all'entrata, ma non ebbi il tempo di leggerlo perché Gemma mi trascinò fuori dall'auto. Dalla grande casa color panna proveniva un rumore assordante, peggio della musica nella macchina della mia amica.

«Quanta gente è venuta ?», mormorai. Il prato era gremito di studenti, chi più ubriachi di altri.

«Parecchia, quasi tutto il campus penso.», ridacchiò Gemma. Un paio di ragazzi la salutarono e lei ricambiò sorridente come sempre. Dopo di che, entrammo.

***

Non era possibile ! Era passata meno di un'ora e avevo già perso di vista Gem. Perfetto. Qualcuno mi porse un bicchiere rosso, feci per declinare l'offerta ma ci ripensai e lo afferrai. Ingurgitai il liquido tutto d'un sorso per farmi coraggio. La gola cominciò a bruciarmi fortissimo, dovetti cercare un bicchiere d'acqua. Ma che diavolo mi avevano dato ? La testa mi girava dopo neanche un bicchiere. Non poteva essere vodka, il bruciore alla gola era mille volte meno forte rispetto a quello che sentivo in quel momento.

Una volta che il bruciore smise di essere così pungente, mi resi con piacere che quel drink non era affatto male. Forte al punto giusto per farmi sopravvivere alla serata anche senza la mia amica. Andai a chiederne un altro al ragazzo che era stato incaricato di versare da bere. Non ci misi molto a finire il mio bicchiere. Bene, mi sentivo molto meno a disagio. Guardai la pista da ballo. Non seppi se fu la frustrazione o la voglia di dimenticare i miei problemi a portarmi a ballare, ma l'alcol di certo non mi stava aiutando a rimanere lucida. Ma che problema c'era a lasciarmi andare ? Harry non sarebbe sbucato dal nulla, Gemma me lo aveva assicurato, non conoscevo nessuno e potevo tranquillamente cammufarmi nella mischia. Mi mossi a passo rapido verso la pista da ballo. Cominciai a muovere i fianchi a ritmo di musica. Mi offrirono da bere una birra e non me lo feci ripetere due volte. Poco dopo, riuscii persino a rimediarmi una sigaretta. Ero in pace con me stessa, con la sigaretta in bocca e a ritmo della musica assordante.

Un paio d'ore dopo ero ancora sulla pista da ballo. Ero così ubriaca da non saper più dove mi trovassi, ma poco m'importava. Avevo bevuto drink a gradazioni alcoliche diverse, non c'era da stupirsi che fossi così fuori di giri. Ballavo, barcollavo, ridevo da sola. Sentivo di stare bene. Tutt'ad un tratto un ragazzo si avvicinò a me.

« Posso ballare con te ? », mi chiese. Cercai di guardarlo meglio, ma l'alcol e la poca luce me lo impedivano. Annuii con la testa.

Il misterioso ragazzo sorrise e posò le mano sui miei fianchi. Quando mi toccò, sentii una scarica elettrica invadermi il corpo. Una sensazione così l'avevo provata solo con una persona. E questa persona non era lui. Non poteva essere. Prima ancora di poterlo guardare meglio mi fece girare, mettendo a contatto il suo petto tonico con la mia schiena. Iniziammo a muoversi allo stesso tempo. Era piacevole, quel contatto fisico. Quel ragazzo non era rude non si muoveva in modo volgare, e questo mi fece sentire completamente a mio agio. Ballammo così ancora per un po', finché lui non mi sussurrò all'orecchio qualcosa.

Fake || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora