CAPITOLO 8

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"Perché è nell'indole umana che quel che molto si desidera non pensa mai di vederlo realizzato."

POV KRISTEN

« Sei troppo buffa, sopratutto quando ti arrabbi ! », rise il ragazzo riccio seduto sulla riva del laghetto. Oh no Styles, non ti saresti dovuto mettere contro di me, pensai furiosa.

« Un bel gioco dura poco Marcel, ora aiutami ad uscire dall'acqua prima che ti faccia fuori. », dissi ridendo. Lui si sporse verso di me e mi tese la mano per aiutarmi. Inanzitutto sfoderai il mio sguardo più malizioso, e in seguito approfittai della sua distrazione per spingerlo nel laghetto con me. Accadde tutto molto in fredda. O almeno, a me sembrò così. Il riccio riemerse fuori dall'acqua bagnato fradicio pure lui, gli occhi spalancati dalla sorpresa. Non te lo aspettavi vero Styles ?

Mi morsi il labbro alla vista della sua camicia bianca che, ormai trasparente, mostrava i suoi muscoli e la sua miriade di tatuaggi. Ecco, lo stavo facendo di nuovo. Ma perché la mia mente non voleva capire che Marcel era solo un amico ?

« Non ci credo ! Non ci credo ! », ripeté lui varie volte, mentre io stavo morendo dalle risate. Era stato talmente appagante vedere il suo corpo cadere nel laghetto. Non avrebbe dovuto inziare quel gioco con me, perché alla fine lo avrei comunque vinto io.

« Sarà meglio per te se cominci a scappare, signorina ! », mi avvertì avventandosi su di me.

Cominciai a correre come una pazza, ma fu un tentativo fallito dato che l'acqua mi rallentava. Marcel non ci mise molto a raggiungermi, e mi catturò tra le sue possenti braccia. Il tempo sembrò fermarsi. Era una sensazione davvero piacevole, sentire lui che mi stringeva forte, sentire il suo respiro sul collo, e il suo profumo. Il mio cuore cominciò a battere più velocemente. Sentivo il suo petto muscolo a contatto con la mia schiena, e una scossa perfase il mio corpo. In quel momento non seppi più cosa fare. Avrei dovuto reagire, provare a liberarmi dalla sua presa, ma era questo il punto : non ne avevo la minima intenzione. Io volevo rimanere lì, con il fiatto sospeso e il corpo circondato dal suo.

« Vieni qui, piccola furbetta. », sussurrò al mio orecchio, facendomi venire ancora più brividi. Mi fece girare verso di lui, e miei occhi si persero nei suoi. Erano verdi, ma non di un verde banale, un verde molto più luminoso, quasi elettrico. Non sapevo se a renderli così belli fosse il viso di Marcel, o se invece fosse il colore del lago che si rifletteva su di essi. Ma in ogni caso, erano meravigliosi.

Poi il mio sguardo si concentrò sulle sue labbra, rosee, carnose e a forma di cuore. Una strana sensazione invase la mia pancia, fu come se avessi dentro migliaia di farfalle svolazzanti. Scoprii che il detto "farfalle nello stomaco" era più appropriato del previsto. Qualcosa in me moriva dalla voglia di baciarlo, di assaporare quelle labbra che per troppo tempo erano state evitate. Era vicino, troppo vicino. Presto mi accorsi che pure lui stava fissando le mie labbra, e il mio nervosismo crebbe enormemente.

No, stavamo commettendo uno sbaglio. Ormai era nota ad entrambe l'attrazione tra di noi, ma dovevamo ignorarla. Io avrei dovuta ignorarla, o altrimenti avrei perso Marcel, l'unico buon amico che ero riuscita a farmi.

« Sarà meglio se torniamo a casa. », sussurrai infine, non so ancora con quale forza, distogliendo lo sguardo. No, era troppo presto, e la paura di rovinare tutto prevaleva dentro di me.

« Va bene. », sospirò il ragazzo. Mi aiutò ad uscire, ci infilammo le scarpe in silenzio e dopo di che Marcel mi accompagnò a casa. Arrivati davanti a casa mia, ci abbracciammo. Era stata una giornata stupenda, quasi-bacio a parte.

« Ci vediamo domani a scuola, va bene ? », lo rassicurai. Lui annuì, con un sorriso.

« A domani. », sorrise. Non vedevo l'ora.

***

Entrai in casa, stremata. Mia madre era ancora a lavoro, perciò ne approfittai per sgattaiolare in camera e cambiarmi evitando così una delle sue inutili ramanzine. Ero bagnata, spettinata, e le mie gambe erano ricoperte di fango : in altre parole, ero un disastro. Ma il ricordo della giornata passata con il mio nuovo migliore amico cancellò ogni pensiero negativo. Sarei riuscita a considerarlo un amico per sempre ? Non lo sapevo. Ero attratta da lui, forse troppo, e la cosa mi preoccupava. Stava succedendo tutto troppo in fretta e per caso. Quando sarebbe arrivato il momento giusto, avrei fatto la cosa giusta, ne ero certa.

Dopo essermi messa in pigiama sentii mia madre entrare, scesi in cucina per salutarla. Ero abituata al fatto che tornasse sempre così tardi, a volte non aspettavo nemmeno il suo ritorno. Tra lavoro, impegni e attività varie, erano poche le volte in cui potevo passare del tempo con lei. Non che ci facessi troppo caso. Mia madre non era mia stata una chieccarona, e nemmeno quel tipo di madre espansiva.

« Ciao mamma. », le dissi, prima di lasciarle un bacio sulla guancia.

« Ciao, tesoro. », mi salutò lei dopo essersi tolta la giaccia. Aveva l'aria esausta come sempre. La seguii in cucina e l'aiutai a mettere la spesa nel frigo.

« Ah Kristen, prima che me ne dimentichi : ti è arrivato un pacco da un certo Marcel Styles. Lo conosci ? », mi chiese lei di punto in bianco. Smisi di fare quello che stavo facendo e sgranai gli occhi. Marcel ? Un pacco ? Come, quando, dove ? Perché ?

« È un mio compagno di scuola mamma. Do-dove hai messo questo pacco ? », chiesi.

« In salotto. »

Corsi in salotto ed effettivamente vi trovai un pacco viola decorato con un fiocco rosa pallido. Cosa poteva essere ?

***

SPAZIO AUTRICE

Spero che il capitolo via sia piaciuto, so che per adesso sembra tutto rose e fiori, ma non lo sarà per molto muhahaha !

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Fake || Harry StylesWhere stories live. Discover now