CAPITOLO 4

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"Cambiare per gli altri è mentire a se stessi."

POV KRISTEN

Ero tornata da poco a casa, il corpo dolorante per le botte, ma non ero triste, né vergognosa, perché sapevo che avevo aiutato Marcel. O meglio, lo avevo salvato da una brutta sorte che io stessa avevo causato. Non avrei dovuto sfidare Zayn Malik, ne ero pienamente cosciente. Facendo così avevo solo creato una miriade di danni e causato una marea di problemi che mi sarei evitata il primo giorno di scuola.

Ripensai alla mia esperienza di poche ore prima : quel bastardo non si sarebbe più avvicinato a Marcel. Non finché ci sarei stata io. Non sapevo cosa mi spingesse a salvare una persona che a malapena conoscevo, ma sentivo che il mio cuore non voleva altro. Mi sentivo responsabile di qualcuno, come se la sua vita dipendesse dalla mia, e la sensazione era stranissima. Per la prima volta la mia testa pensava a qualcun altro oltre a me, abituata a contare solo su me stessa. Zayn era un bullo vero e proprio, al contrario di quello che avevo pensato. Lui si divertiva nel vedere che gli altri lo temevano. Mi ero promessa di non mostrare segni di paura nei suoi confronti, ma dopo quello che era appena successo mi veniva difficile mantenere la mia promessa. Quello che mi era successo poche ora prima si sarebbe ripetuto nei giorni seguenti, me lo sentivo. Anzi, sarebbe persino peggiorato. Ero la pedina perfetta, come avevo fatto a non pensarci ? Non avevo amici che potessero vegliare su di me e proteggermi da Malik. Non potevo contare su nessuno. Ogni volta che mi sarei cacciata nei guai con Zayn, ne avrei pagato le conseguenze da sola. Mi resi presto conto di quello che aveva provato Marcel per tutti gli anni precedenti di liceo. Doveva essere tremendo per lui.

Improvvisamente, ritornai alla realtà. Erano quasi le quattro. Marcel sarebbe arrivato per le cinque, perciò decisi di farmi una doccia rapida. Mi guardai allo specchio, come sempre avevo un aspetto orribile, ma questa volta ad aggiungersi a questo disastro c'erano pure i lividi : avevo il fondoschiena arrossato, oltre a dei lividi su braccia e gambe dovute alla cadute e ai vari spintoni di Zayn. Il mio ospite non avrebbe assolutamente dovuto sapere cos'era successo tra me e lui. Probabilmente si sarebbe arrabbiato, o peggio ancora spaventato di cosa ero riuscita a combinare con il mio orgoglio. Sicuramente, se avesse scoperto la verità, lo avrei fatto sentire profondamente umiliato. Dovevo nascondere la verità, o avrei perso il mio primo e unico potenziale amico.

Dopo la doccia, mi spalmai un po' di crema antidolorifica sui glutei. Strinsi i denti dal dolore, bruciava. Applicai del fondotinta sui lividi più evidenti, e indossai dei jeans lunghi e una felpa. Ottimo, non si vedeva più nulla. In seguito scesi giù in cucina ove vi trovai un bigliettino sul tavolo da pranzo.

Sono fuori a fare compere, studia mi raccomando, baci ! - Mamma

Sbuffai, ovvio che avrei studiato, a lei importava solo questo. Studio, studio e solo studio. Mia madre aveva molto a cuore la mia carriera scolastico, forse anche troppo. Non si accontentava mai dei miei risultati. Se prendevo B+ si arrabbiava come una iena. Se prendevo una A, lei si lamentava perché sarebbe stata meglio una A+. Sapevo che mi diceva tutto ciò per insegnarmi a non accontentarmi mai di quello che ottenevo e puntare a qualcosa di più, ma a volte avrei preferito che mi mostrasse un po' di fierezza per come stavo andando a scuola. Improvvisamente qualcuno, optai per Marcel, suonò al citofono. Mi precipitai all'entrata per farlo entrare, aprii la porta e come avevo previsto, era lui.

Era vestito come stamattina, con pantaloni beige stretti, una camicia bianca e un gilet a quadri anche lui beige. Questi ultimi gli conferivano quell'aria da nerd tipica dei film americani. Non capivo perché si vestiva così, ma non dissi nulla. Dopo tutto, chi ero io per commentare il suo stile ?

«Ciao.», disse lui imbarazzato, grattandosi la testa. Gli sorrisi per confortarlo, vederlo così sotto pressione metteva sotto pressione anche me. Io ci tenevo a fare la sua conoscenza, ma speravo che si sarebbe aperto anche un po' di sua volontà, senza che fossi io a spingerlo a farlo.

Fake || Harry StylesWhere stories live. Discover now