13 - Horror

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POV KRISTEN

«Ammettilo che hai paura !», mi ripeté per la milionesima.

«Non ho paura Marcel !», ribattei alzando gli occhi al cielo. Eccome se ce l'avevo, invece.

«Sei davvero una pessima attrice, te l'hanno mai detto ?», mi disse lui deridendomi dopo aver indovinato la mia bugia.

Io lo ignorai e il mio sguardo di riconcentrò sul film. Una ragazza si era appena tagliata un braccio con una motosega. Non aveva avuto scelta, il braccio le si era riempito di verruche e il demone si stava impossessando di lei. Era tutto così surreale, eppure mi veniva da credere a qualsiasi cosa. Mi guardai intorno per accertarmi che non ci fosse nessuna presenza demoniaca nel salotto di casa Styles, e mi toccai il braccio. Almeno io il mio ce l'avevo ancora.

Tutt'ad un tratto sentii qualcosa di caldo avvolgermi le spalle, e mi accorsi che era il braccio di Marcel. All'inizio non seppi bene come reagire. Un semplice amico poteva comportarsi così ? Forse il gesto improvviso del ragazzo accanto a me era un semplice gesto di dolcezza, senza niente di maligno dietro. O almeno, era la scusa a cui mi stavo aggrappando disperatamente in quel momento. Perché io desideravo ardententemente appoggiarmi al petto di Marcel, ecco la verità. Il suo era stato un gesto inaspettato, ma allo stesso tempo non vedevo l'ora che capitasse. Ormai era chiaro che i miei sentimenti per il riccio non erano innocenti come facevo credere. Forse era arrivata l'ora di tradirmi.

Mi accoccolai lentamente nelle braccia di Marcel, e non ci fu cosa che mi sembrò più giusta di quella, in quell'esatto momento. Avevo i brividi, forse per il contatto con la pelle scoperta di Marcel, anzi sicuramente per quello. Mi sentivo completa, felice, protetta. Avrei voluto dire qualcosa, ma non riuscivo a proferire parola. Morivo dalla voglia di vedere lo sguardo di Marcel, sapere se pure lui si sentiva al settimo cielo come me.

Mi coprii gli occhi quando sullo schermo apparve il demone, e sentii il riccio accanto a me ridere.

«Non ho paura !», ribattei contrariata. Era ridicolo che fossi così credulona.

«Io non ho detto nulla.», disse alzando le mani. Mi rimisi dritta e gli feci la linguaccia.

«Senti, okay lo ammetto, magari ho trovato che qualche scena fosse girata incredibilmente bene. Sei contento adesso ?», detto ciò incrociai le braccia. Lui spense la TV e mi guardò divertito.

«Te l'ho già detto che sei adorabile quando ti arrabbi ?»

Lo ignorai. No, non avrei ceduto alle sue adorabili fossette.

«Dai vieni qui, non fare la bambina.», mi avvicinò a lui e i nostri sguardi si incrociarono. Ma questa volta non furono i suoi occhi a lasciarmi senza fiato, ma le sue labbra. Così perfette, così carnose e rosee. Mi morsi il labbro inferiore, cercando di trattenere la mia irrefrenabile voglia di baciarlo.

«Non morderti il labbro.», mi disse immprovvisamente, diventando serio. Feci come mi aveva detto, senza staccare lo sguardo dalle sue labbra.

«Perché ?», chiesi con innocenza. Avevo un'insana voglia di giocare, volevo sapere se riuscivo ad ottenere da lui una qualche reazione.

«Perché sennò mi viene voglia di baciarti.», e lo disse con così tanta naturalezza che mi parve quasi un evidenza. Non riuscivo a credere alle mie orecchie. Lo aveva davvero detto ? E perché non mi sembrava strano affatto ?

Marcel mi guardò dritto negli occhi, il suo volto pericolosamente vicino al mio, le nostre labbra bramose di incontrarsi, ma il momento non era ancora arrivato. Dal suo sguardo scorrevano mille parole, dolci e intense, avrei fissato i suoi occhi per il resto della mia vita.E poi, il suo gesto improvviso. I miei occhi si chiusero poco dopo i suoi e lasciai che fossero i sensi a trasportarmi. Le sue morbide labbra contro le mie, una sensazione di leggerezza interrotta dal morbido tocco della sua lingua, le sue mani sul mio volto, le mie nei suoi capelli ricci per non lasciarlo andare via.

Un attimo, un momento, uno scontro tra le nostre lingue. Passione, trasporto, un momento la cui intensità avrei sperato non finisse mai. I suoi baci erano pieni di passione e dolcezza : una droga per me. Erano esattamente come me li ero immaginati. Non mi ero mai sentita così viva, in tutta la mia vita, e questa consapevolezza mi terrorizzò. Non sarei mai più stata la stessa senza Marcl Styles, non potevo più tornare indietro.

«Marcel...», ansimai.

«Kris, te lo giuro, io ci sto provando a non pensarti, a non volerti. Te lo giuro. Ma mi piaci, mi piaci davvero tanto. So che a te non importerà, cioè dai siamo sinceri, io sono un disastro, mentre tu sei perfetta, un angelo. Non ti merito. Ma se potessi darmi una possibilità giuro che non te ne pentiresti.», sussurrò lui.

Il mio cuore perse milioni di battiti allo stesso tempo e io mi sentii come in un sogno. Forse questo era tutto frutto della mia immaginazione. Stavo delirando.

«Mi-mi piaci anche tu Marcel.», ammisi diventando rossa come un pomodoro. Eravamo giunti alla parte imbarazzante del bacio : la sua fine. Ed ora avremmo dovuto mettere le carte in tavola, una volta per tutte. Io desideravo Marcel in un modo quasi malsano, quasi fosse un capriccio. Volevo che fosse mio, che avesse occhi solo per me, come in quel momento. Nessuno dei due sapeva come si sarebbero evolute le cose, ma io morivo dalla voglia di scoprirlo. 

***

NOTA AUTRICE :

LETTORI E LETTRICI ADORATI, MANCA UN CAPITOLO E POI POTRETE DIRE ADDIO AI CAPITOLI STILE *ROMEO E GIULIETTA* ! Sono qui per dar senso a ciò che viene chiamato "dramma", non per riempirvi pagine e pagine di smielata dolcezza. 

Tenetevi pronti, perché da ora inizia la vera storia ! Un bacio, 

La vostra folle autrice 

Fake || Harry StylesWhere stories live. Discover now