Non ho mai amato il Natale, ma tutto può cambiare

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⚠️ Questo capitolo ha solo il punto di vista di Leila così capite meglio il motivo per cui ha una sorta di amore e odio con il Natale.


LEILA

Siamo avvolti in una coperta calda, con solo la luce soffusa della lampada del comodino a illuminare la stanza. Jack mi guarda negli occhi, un sorriso dolce sulle labbra. Sento il suo respiro sulla mia pelle, il calore del suo corpo vicino al mio.

Jack si avvicina, i suoi occhi cercano i miei. Sento il suo cuore battere forte contro il mio petto. Ci baciamo e le sue mani sfiorano il mio corpo. Quando capisco che vuole andare oltre mi allontano da lui, mi blocco e ho il cuore che batte all'impazzata.

"Mi dispiace, Jack," dico, cercando di nascondere il tremore nella mia voce. "Non posso... non ancora."

Vedo la delusione nei suoi occhi, ma c'è anche comprensione. "Va bene, Leila," dice dolcemente. "Prenditi tutto il tempo che ti serve." Porta il suo braccio intorno alle mie braccia e mi avvolge in dolce abbraccio rassicurante.

I pensieri sul Natale mi tormentano. Mi sento in colpa per voler essere felice, per voler andare avanti. Ma non posso dirgli la verità. Ho paura di sembrare una folle, una che non riesce a lasciare andare il passato.

Ma Jack è paziente. Mi dà lo spazio di cui ho bisogno, senza fare domande. E per questo, gli sono infinitamente grata.

Ogni anno, quando arriva il Natale, mi ritrovo a pensare ad Andrea. È un giorno come tanti altri, ma senza di lui, sembra mancare qualcosa. Mi sento in colpa a festeggiare, a ridere, a scartare i regali. Come posso godermi il Natale quando lui non può più farlo?

Ricordo come se fosse ieri quella che era la nostra tradizione. 

Partiamo dall'inizio. La colazione di Natale: Ho sempre amato iniziare la giornata di Natale con una colazione speciale. Pancakes fatti in casa con sciroppo d'acero, uova strapazzate e una tazza di cioccolata calda. Era un rituale che avevo iniziato con Andrea e che poi ho smesso di fare quando lui non c'è più.

La decorazione dell'albero era la parte che Andrea preferiva di più.  Ogni anno, il primo dicembre, decoravamo l'albero di Natale insieme. Ogni decoro  aveva un significato speciale e veniva appeso con cura. 

Se c'è una cosa che amavo in particolar modo fare con lui quella era la lettura della vigilia di Natale. Ogni sera, prima di dormire il 24 dicembre Andrea mi leggeva sempre un pezzo di storia. Il libro in questione era "A Christmas Carol", ma se c'è una cosa che amavo fare con lui ancora di più questa è la passeggiata di Natale. Dopo il pranzo, per staccare un po', Andrea ed io andavamo a fare sempre una lunga passeggiata. Era un momento per riflettere e per confrontarci.

Sospiro pensando a questa cena che dovrò affrontare. 

Nessuna è come teWhere stories live. Discover now