Mi sento innamorata della vita

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JACK

Come previsto questo pomeriggio siamo in studio a cercare delle scrittrici validi, ma io non sono del tutto tranquillo, il pensiero va a Leila.

"Tutto bene?" Mi domanda Leonardo.

Non so quante volte ho già sentito questa domanda in questi due giorni.

"Sì, perché?" Rispondo.

"Ti vedo pensieroso e agitato", mi confessa.

"Non sono agitato, ma ieri è successo una cosa strana", gli esterno le mie perplessità. 

Mi invita a parlare. 

"Ero al bar della nonna di Leila con lei a fare merenda e nel parlare abbiamo deciso che sabato usciremo, e tra parentesi tu e Perla siete invitati! Le ho proposto che potrebbe essere una buona occasione per scambiarci i regali e lei ha fatto una faccia strana. Si è corretta dicendo che è ancora in alto mare", racconto.

Leo che nel frattempo stava guardando l'elenco appoggia il foglio sulla scrivania e mi guarda attentamente. 

"Strana?" Mi domanda. 

"Sì, come se mi stesse nascondendo qualcosa. Perla non ti ha detto niente?" Gli chiedo. 

"Sarà stata solamente una tua impressione!" Mi risponde facendo spallucce.

"Dici?" Domando.

"Dico, dico." Eppure io sento che qualcosa non va. 

Ho una strana sensazione.

"Per sabato sento Perla e poi vi facciamo sapere, va bene? So che oggi si vedevano, per cui sono certa che ne parleranno" Mi ricordo.

"Le ho anche detto che mi preoccupo per lei quando non la sento!" Gli racconto.

"E lei che ti ha detto?" Mi chiede.

"Mi ha detto che se mi fa stare più tranquillo da oggi mi scriverà", a proposito.

Guardo il telefono e trovo infatti un suo messaggio.

Guardo il telefono e trovo infatti un suo messaggio

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"Leila ti ha scritto. Non è così?" Mi domanda Leo.

"Sì, mi ha detto che Perla è arrivata da lei e mi ha chiesto di invitarvi a cena questa sera. Mangeremo la pizza."

"Uh è un po' che non mangio la pizza, mi sta bene, sicuramente anche Perla accetterà."

"Posso fare il tenero?" Gli domando, improvvisamente.

"Ho quasi paura, ma si per una volta puoi" Mi dice.

"Grazie Leo di essermi amico. Vedi i miei difetti, ma non ne fai una tragedia. Tra di noi è tutto così semplice e naturale, ti ringrazio perché ci sei anche in questo periodo buio di ricerche andate male." Non gli dico mai "Ti voglio bene", ma in certi momenti ho bisogno di essere così.

"Non devi preoccuparti per questi momenti, può succedere! E potrei quasi commuovermi per ciò che mi hai appena detto", ridacchia.

"Per quanto riguarda lo scritto sono certo che la mia ispirazione arriverà molto presto e poi chi lo sa, la nostra scrittrice potrebbe essere qui dietro l'angolo!" Mi alzo dalla sedia e cammino verso le vetrate.

Guardo fuori.

"Non c'è nessuno!" Capisce dopo la battuta.

"Pessima!" Risponde.

Ci mettiamo a ridere.

Noi non siamo due colleghi.

Non siamo due amici.

Siamo due fratelli, due complici, consapevoli di esserci sempre l'uno per l'altro.


LEILA

"Mi ha rovinato i piani!" Inizio a sfogarmi con Perla.

"Come può mettere lo scambio di regali sabato? Io non riesco a concludere la trama della soap per sabato. Non ce la faccio. Ho Lorenzo e quando è qui dobbiamo decorare la casa per Natale, fare molte cose!" Cammino avanti e indietro per il soggiorno con Jack che segue ogni mio movimento.

"Tu vuoi proprio consegnarglielo per Natale?" Mi chiede.

"Si, penso sia un ottimo regalo!" Ammetto.

"Adesso mi ha mandata in crisi. Devo trovargli un regalo provvisorio, ma cosa esattamente?" Gli domando.

"Non so, proviamo a pensare. Noto che lui indossa tante collane, no?" Le domando.

"Sì."

"Ecco potresti prendergli una collana con le vostre iniziali come regalo provvisorio, mentre poi il regalo vero e proprio glielo consegni il giorno di Natale. Sicuramente lui si farà mille domande, ma sono certa che tu sarai brava a nascondere ogni cosa."

"Sarò brava si, ma credimi non è così facile come pensavo", le confesso.

"Ieri mentre facevamo merenda si è sfogato sul fatto che non trova nessuna scrittrice adatta e mi sono sentita terribilmente in colpa per come l'ho visto così abbattuto", Perla si mette a ridere.

"Perché ridi?" Le domando.

"Perché mi sto immaginando la scena!"

"Jack disperato e poi arrivi tu con il manoscritto perché non riesce a trovare qualcuna che gli scriva la soap e tu che, in tutta tranquillità", ride ancora di più e io non posso fare altro che seguirla. Era tempo che non facevamo due risate così e ammetto che sento la mancanza dei nostri pomeriggi.

"Hai idea di quante ne sentirò?" Le domando.

"Posso immaginare, è due mesi che sta impazzendo, poverino! A proposito ... A che punto sei arrivata?" Mi domanda.

"Ieri notte ho iniziato a scrivere qualcosa, oggi non appena è uscito ho aggiunto altro. La trama c'è, mancano i dialoghi, ma per quello mi ha detto che ci pensano quelli di Istanbul. Mi ha spiegato che loro vogliono solo una trama decente e io spero tanto che lo sia!" Le confesso.

"Sono certa che sarai all'altezza di tutto quanto. Hai una grandissima dote, e sono contenta che tu abbia ripreso questa tua passione." Mi avvicino a lei e le do un abbraccio.

"Ti voglio bene cuginetta."

"Anche io Lellina." Mi stacco da lei subito.

"Non osare chiamarmi così davanti a Jack, altrimenti è la fine per me. Sai benissimo che detesto questo soprannome." Sbuffo e lei si cuce la bocca.

Prendo in mano i fogli e guardo attentamente ciò che ho appena scritto.

"Vuoi un aiuto?" Mi domanda.

Accetto.

Un aiuto un più non fa mai male, sono certa che lei saprà darmi degli ottimi consigli. Come sempre d'altronde.  

Nessuna è come teWhere stories live. Discover now