Chissà se mi pensi

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LEILA

Ore 14.00

Questa mattina mi sono svegliata con un messaggio di Beatrice in cui c'era scritto che lei e Marco sarebbero venuti a Roma per un servizio fotografico. Dato che non ho nulla da fare, li ospito da me nel frattempo che non lavorano.

"Leila, mi sembra che sei tesa come una corda di violino", mi fa notare Marco.

"Sono più agitata oggi che all'esame di maturità! Voi siete innamorati da tanti anni, come avete capito che eravate giusti?" Chiedo.

"Io ho capito di amarlo quando sono riuscita a superare tutte le mie paure e debolezze e nel momento in cui lui mi ha dato delle certezze", mi spiega Beatrice.

"Io invece ho iniziato ad amarla quando mi ha dimostrato chi è realmente perché non è stato semplice all'inizio capirla perché ogni volta cambiava personalità", continua Marco.

Nel frattempo, metto in tavola il caffè.

"L'ho capito quando lo guardavo ed era tutto ciò che volevo, quando sorrideva ed io ero felice e quando stava male lo ero anche io", aggiunge Beatrice.

"Tu come ti senti quando sei vicino a Jack?" Mi domanda Marco.

Sospiro.

"Non riesco a spiegartelo a parole. So solo che quando sono con lui ho quella confidenza per cui mi sembra di conoscerlo da anni. Quando non è vicino a me, mi manca, ne sento terribilmente la mancanza", ammetto.

"Hai presente quando sei così tanto incazzata con lui che l'unica cosa che vorresti fare è urlargli contro?" Mi domanda Beatrice.

"Sì", rispondo.

"Ecco! Capisci di essere innamorata di lui quando lo guardi negli occhi e l'unica cosa che ti viene da fare è abbracciarlo", conclude.

"lo vorrei tanto perdonarlo, perché mi manca averlo tra i piedi, e se dicessi il contrario sarei una bugiarda. Solo che ho paura che lui possa mentire ancora", spiego il motivo per cui sono così in crisi.

"Ci saranno altri momenti in cui ti mentirà perché il primo ad avere paura sarà lui, oppure viceversa, ma Lè, diamine! Se non ci provi non saprai mai come andranno le cose. Andranno male? Pazienza, puoi sempre dire agli altri di averci almeno provato. Andrà bene? Bene, meglio così. Significa che tu devi davvero provarci. Non stare ferma qui e immobile a fare niente perché un giorno potresti avere dei rimpianti, dei ripensamenti e credimi che non fanno per niente bene", mi dice Beatrice quasi arrabbiata.

"Oookei, forse hai ragione. Stai calma però. Ho ancora poche ore per rifletterci su. Intanto vi va di venire da Perla?" Domando.

Ore 15.00

Marco e Beatrice sono andati via da poco.

"Questa sera a mezzanotte usciamo a festeggiare?" Mi domanda Perla.

"Sai che io e i compleanni non andiamo per niente d'accordo", le ricordo.

"Lo so. Però questa sera puoi fare un'eccezione, no?" Mi chiede.

"Ho già detto a Jack di stasera così venite insieme, quindi non hai scuse", mi dice.

"Non è detto che lo raggiungo."

"So che stai sorridendo sotto ai baffi. Quella povera anima sta soffrendo Lè, credimi che ha imparato la lezione."

"Lasciamo perdere me e Jack per un secondo. . .Ma tu e Leo?" Le domando incrociando le braccia al petto.

"Dopo che ho parlato con Alessandro abbiamo iniziato a frequentarci", mi dice così tranquillamente come se niente fosse.

"Aspetta un attimo... Quando hai parlato con Alessandro?" Chiedo.

"Quando tu eri a Milano. Gli ho detto chiaramente che lo vedo come un amico. Anche perché abbiamo troppi anni di differenza", mi spiega.

"Mentre con Leo come vanno le cose?"

In questi giorni si è talmente tanto parlato di me che mi sono completamente dimenticata di chiederglielo.

"Va bene e sto bene. Sono serena e spero che anche tu possa esserlo da domani."

"Mi spieghi il motivo per cui arriviamo sempre a parlare di me?" Le domando.

"Perché sei tu che devi stare bene adesso. Io sono felice e va bene così, ma tu?" Mi domanda.

"No ... Non lo so" So solo che io e la felicità siamo due linee parallele che non si incontreranno mai.


JACK

23.59

Manca un minuto alla mezzanotte e io sono un mix di emozioni che non so spiegare. È orribile quando il tuo cuore è di qualcuno che non puoi stringere tra le tue braccia. Ormai manca davvero poco al rintocco della mezzanotte e di Leila nessuna traccia.

- Jack Yaman, l'aspettiamo ad Istanbul per scrivere la nuova soap.

Ad interrompere i miei pensieri è un messaggio che purtroppo non è suo.

- Quando dovrò venire?

Rispondo senza farli attendere.

- I primi di dicembre se è possibile.

I primi di dicembre, ma è tra due giorni.

Sospiro.

- Ho bisogno di più tempo. Vi faccio sapere nei prossimi giorni.

Ora come ora ho bisogno di altro.

Ho bisogno di lei.

La mezzanotte è suonata e Leila non c'è.

Delle lacrime iniziano a rigare il mio volto.

Credo sia finita, ma seriamente questa volta.

Beh . . . Che dire . . . Buon compleanno Leila, chissà se ti arriva il mio pensiero.  

Nessuna è come teWhere stories live. Discover now