Le regole per il successo

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JACK

Il pranzo sta procedendo, ma io e Leila non ci stiamo più parlando né ci stiamo degnando di uno sguardo. Continuiamo ad ascoltare i discorsi degli altri come se niente fosse. Eppure, percepisco la tensione nell'aria. Non sono mai così silenzioso e Leonardo se ne accorge. Sembra un po' preoccupato per questa mia improvvisa assenza.

"Jack, sei ancora tra noi? Sei assente!"

"Certo che ci sono, non mi vedi?"

"Sì, ma con la mente sei da un'altra parte, amico".

"Hai ragione, scusate, ma stavo pensando", mi coglie alla sprovvista.

"Posso chiederti, se non è una domanda scomoda qual è il segreto per diventare un attore così tanto amato da tutti?" Sono immensamente grato ad Alessandro che decide di rivolgermi parola, togliendomi da quella situazione di imbarazzo.

"Guarda, in realtà non c'è nessun segreto. Potrei dirti che da una parte è una questione di fortuna, simpatia e bellezza ma dall'altra ho studiato molto. Durante la formazione ci insegnano a rispettare cinque regole, ma non vorrei annoiarvi oltre", dico.

Quando mi fanno queste domande, e capita spesso, mi piace spiegare che oltre al bel faccino che tutti vedono, dietro c'è un gran lavoro di studio che è sempre in evoluzione e non si ferma mai. E figurati ora che Perla mi sta invitando a proseguire, non mi tiro di certo indietro.

"Regola numero uno: essere credibile. Ciò significa far dimenticare al pubblico che stanno guardando un attore che recita. L'obiettivo è riuscire a immedesimarsi nel personaggio e trasmettere i suoi sentimenti di quel momento. Due, devi riuscire a trasmettere messaggi. Se non lo fai, beh hai già fallito in partenza."

Ora, come da copione, mi interrompo e osservo i miei ascoltatori per vedere se sono attenti e, come previsto, pendono dalle mie labbra. Sposto lo sguardo tra i presenti per soffermarmi su Leila che in realtà sembra più interessata degli altri.

Sprofondo nei miei pensieri e sono davvero stupito perché nessuno mai mi aveva trattato con sufficienza, come una persona comune. Essere un attore riconosciuto per strada, dà dei privilegi diversi e difficili da cancellare. Riprendo a parlare e stavolta guardo solo lei e osservo le sue reazioni.

"Vedo che l'argomento vi interessa, quindi il terzo punto è la capacità di essere umile per migliorarsi e imparare cose nuove. Quarta regola è la versatilità. Devi essere in grado di svolgere più ruoli altrimenti sei limitato e hai pochi sbocchi lavorativi. Beh, spero di aver soddisfatto la vostra curiosità."

"Jack, manca una regola. Hai detto che erano cinque." È Leila a parlare. Siamo tutti sorpresi, mi stava ascoltando ed io sono estasiato dalla sua voce. La quinta le piacerà tantissimo, sarò ironico ovviamente e curioso di vedere la sua reazione.

"Regola numero cinque, bisogna essere irresistibili! Io lo sono già di mio, ma purtroppo non tutti nascono così fortunati."

I ragazzi spalancano gli occhi, non pensavano fossi così modesto, ma poi si rendono conto che l'ho detto apposta per prendere in giro Leila. Loro si mettono a ridere, mentre Leila sbuffa alzando gli occhi al cielo.

Sono contento di aver alleggerito la situazione, ma allo stesso tempo capisco anche che sarà dura avere un dialogo con Leila. Dovrò farla ricredere, in fondo sono un attore che recito la mia parte, ma nessuno mi conosce nel profondo.

"Mi piaci Jack! Sei in gamba", interviene Alessandro.

"Modestamente", gli rispondo facendo ridere di nuovo tutti tranne Leila.

Sospiro. Perchè è così?

LEILA

"Deve smetterla".

Sto cercando di dirglielo con la mente, non sopporto la sua ironia e il suo mostrarsi davanti a tutti. Se cerca di conquistarmi così, ha sbagliato proprio. All'inizio ero interessata al discorso, avevo persino pensato che potesse avere cervello, ora invece ho cambiato idea. Sono irritata e torno ad ignorarlo.

Mi alzo dalla sedia senza dargli alcuna risposta e inizio a sparecchiare. Ringrazio il cielo che la casa ha la sala da pranzo e la cucina separate, così posso rintanarmi nell'altra stanza, ma non rimango da sola per molto perché Perla mi raggiunge.

"Perché ti irrita così tanto?" Mi chiede Perla una volta che mi ha raggiunto. "Non lo so, mi viene spontaneo comportarmi così. Non ci posso fare niente. Il suo modo, non mi piace" rispondo, concentrandomi sui bicchieri in lavastoviglie e non guardando in faccia neanche mia cugina, è più facile nascondermi dietro quella risposta che non ha un vero senso.

"Lo sappiamo entrambe il vero motivo per cui ti comporti così", Perla insiste con questa storia.

"Sentiamo dai, quale sarebbe?" Le chiedo.

"La verità è che tu sei prevenuta verso il genere maschile. Vorrei ricordarti che non sono tutti uguali. Il passato devi lasciarlo indietro, le tue storie sono finite male perché tu avevi idealizzato i tuoi fidanzati. Jack ha diritto a una chance, almeno come conoscente, che poi non è detto che debba diventare importante per te, ma non merita di avere la tua freddezza. Cerca di darti una calmata e scioglierti un po', perché questa versione di te non mi piace." Colpita e affondata. Sospiro e penso che Perla ha ragione. Mi rendo conto che mi sto comportando come una stupida, ma ho accumulato troppe delusioni negli anni addietro. È difficile fidarsi di nuovo e nascondere la paura di starci male ancora. Eppure, Jack che colpe ha se è così spocchioso, magari è solo apparenza.

"E poi non è detto che tu t'innamorerai di lui", Perla ricompare poco dopo con gli ultimi piatti rimasti in tavola.

"Mi auguro con tutto il cuore di no" rispondo.

"Leila, grazie per il pranzo ma io scappo", mi volto verso la porta d'entrata della cucina e guardo Alessandro dispiaciuta.

"Come mai vai già via?" Chiede Perla.

"Mio padre mi ha scritto che vuole finire un lavoro in casa e non voglio faccia tutto lui!" Risponde Alessandro.

"Va bene, allora alla prossima" è sempre Perla a parlare perché io anche se non voglio darlo a vedere, ci sono rimasta male. Sul viso di Alessandro spunta un sorriso.

"Solo se Leila darà una possibilità a Jack!" dice Alessandro, guardandolo perplessa.

"Sei stata un po' troppo gelida nei suoi confronti, tu non sei così" risponde Alessandro.

"E va bene, mi scuserò con lui, ma solo per farti tornare la prossima volta!" rispondo.

Perla e Alessandro si battono il cinque, continuo a non capire perché c'è tutto questo entusiasmo, poi mi avvicino ad Alessandro per poterlo salutare e torno dagli altri due per lasciargli soli.

In sala da pranzo non c'è più nessuno, ma dove sono andati?

"Se cerchi Jack è fuori in veranda", Leonardo spunta all'improvviso facendomi sobbalzare per lo spavento.

"Chi ti dice che sto cercando lui?" Gli domando.

Leonardo scuote la testa. "Ti stavi guardando attorno, pensavo..."

"Magari cercavo te, che ne sai?" Sostengo il suo sguardo senza rendermi conto di essere tornata acida.

Spuntano Perla e Alessandro poco dopo.

"Sei ancora qui? Ti accompagno alla porta, dai" dice Alessandro.

Saluta Perla con un abbraccio e una volta lontano da lei, inizio a stuzzicarlo.

"Ciao Jack è stato un piacere", i due si salutano con una stretta di mano.

Osservo la scena in silenzio e penso che non vedo l'ora di chiudermi in camera mia e stare in silenzio.

"Sai cosa fare", mi dice Alessandro prima di uscire completamente dal cancello.

Sì, ho in mente di sparire. Credo sia un'ottima soluzione. 

Nessuna è come teWhere stories live. Discover now