Un miracolo

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LEILA

Ripercorro mentalmente tutte le tappe che mi hanno portata qui a Roma. Avevo seguito Andrea, l'avevo accontentato così potevamo stare insieme, poi questa città mi ha stregata e non sono più riuscita ad andare via anche se mio fratello non è più qui. Ora, mi ritrovo davanti al Colosseo, su una panchina non a caso, ma su cui abbiamo inciso i nostri nomi. Alzo gli occhi al cielo e lo cerco tra le nuvole, lui mi avrebbe consigliato ora... Forse so che cosa mi avrebbe detto: di prendere un foglio e di dividerlo a metà scrivendo i pro e i contro della mia vita qui a Roma. La mia riflessione, però viene interrotta dalla vibrazione del telefono.

"Stavo per mettere in pratica uno dei metodi di Andrea per capire se sto facendo la scelta giusta

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"Stavo per mettere in pratica uno dei metodi di Andrea per capire se sto facendo la scelta giusta."

"Ah, è il ripercorri le tappe? Molto utile. Pensavo avessi già fatto la tua scelta.", mi dice Perla.

"Lo pensavo anche io, ma troppe cose mi bloccano", le spiego.

"Mi scusi ci può portare un foglio e una biro?" Domanda Perla al ragazzo che ci ha appena servito la cioccolata calda.

"Vai, scrivi tutto", Perla mi porge foglio e penna.

La guardo. Gioco un po' con la penna e inizio a scrivere.

"Pro del perché rimanere a Roma: mi fa stare bene, mi sembra di essere a casa in ogni luogo, regala tramonti fantastici, c'è il Colosseo, offre tante opportunità, ci sono Perla e Leo, ci sono tutti i ricordi migliori del tempo passato con Andrea e ora c'è Jack."

"Perché non fai i pro riferiti a Jack?"

"Pro per Jack: è bello, premuroso, mi ha scongelato il cuore, mi fa ridere, mi sento al sicuro con lui.

"I contro per lui sono il vero problema perché non vorrei che giornalisti e gossip diventassero il mio incubo e non voglio vivere una vita a disagio", le confesso.

"Non sono dei contro che mi aspettavo, ma ciò che posso dirti è che di questo ne potete parlare tranquillamente. Ti hanno già scoperta! Alcuni sono contenti, altri no, ma non deve interessarti questa cosa. Jack è felice, tu lo sei, conta solo questo. Hai paura, e va bene, ci sta, ma non farti bloccare. Vivila serenamente e fregatene. Secondo me tu hai già scelto cosa fare", mi dice.


JACK

Non mi sono mai sentito così, sono in fibrillazione perché domani è il giorno della verità e non so se prendere il cucciolo sia stata una buona idea. Se non viene, il cane rimarrà con me e dovrò andarmene da qui. Non importa quale decisione prenderà, io voglio renderla felice lo stesso perché merita solo di stare bene quindi nel caso non venga, le farò arrivare il cucciolo da lei.

"Sto diventando matto, piccolo", accarezzo il cane.

Ad interrompere la mia riflessione ci pensa il campanello di casa.

"Ciao Leo, che sorpresa", dico abbracciandolo.

"Sembra in forma", dice guardando il nuovo arrivato.

"Lo è."

"Come si chiama?" Mi chiede.

"Non gli ho ancora dato un nome, vorrei che lo scegliesse lei. Qui, ci sono tutte le carte dell'adozione se non dovesse andare bene, impazzirei. Lo sai vero?"

"Jack ti devi calmare. So che Leila è tornata a Roma, ma è ancora indecisa. Secondo me se non avesse voluto vederti, non sarebbe neanche tornata", mi confessa.

"Non dovevo darle la scadenza", sospiro maledicendomi.

"E invece credo che tu abbia fatto bene. Ci tieni ed è normale che tu reagisca così... Perla non solo mi ha detto che la vede molto in dubbio, ma se conosce davvero bene Leila, lei pensa che la risposta sia positiva proprio perché ci sta mettendo tanto tempo a scegliere", mi rassicura.

"Speriamo perché io non ce la faccio più."

"Birretta?" Mi propone.  

Non rifiuto. Sento proprio il bisogno di berne una.

Nessuna è come teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora