Pensa che andrà bene

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LEILA

Quando finisce di parlare con la suocera e dopo averla accompagnata alla porta, Chloe ci raggiunge in soggiorno e noto che lascia andare un sospiro di sollievo, come se si fosse liberata di un peso.

"Vedo che nel frattempo avete stretto amicizia."

"Sì, mamma. Leila è molto brava, ma ha perso tutte le gare", si mette a ridere.

"Perché adesso non riordini e poi Sali in camera a fare un disegno per Leila?" Chiede Chloe a Lorenzo.

"Va bene!" Il bambino in poco tempo sistema.

"Vuoi del tè caldo?" Mi domanda.

"Se lo prepari per te sì, volentieri", di sicuro vorrà parlarmi di quanto è successo di sopra, e io dato che sono una persona che sta molto nel suo non oso fare domande.

"Mi dispiace che tu abbia assistito a questa lite."

"Non ti preoccupare, per quello che ho proposto a Lorenzo di giocare con le macchinine", dico.

"Hai fatto bene. Quando gioca con la pista entra completamente in un mondo tutto suo", mi confessa.

"Si l'ho notato."

"Ed è molto strano quello che è appena successo perché Lorenzo è molto selettivo con le persone. Negli ultimi tempi ho cambiato ben dieci baby-sitter perché lui le ha fatte disperare tutte nel giro di poco, e vederlo giocare con te mi ha resa in parte tranquilla perché so che starà bene." Mi fa piacere sentire queste parole.

"Amo stare in compagnia dei bambini perché a volte noi grandi ci dimentichiamo di esserlo stati. Noi adulti siamo complicati e pieni di paranoie inutili. Quando sono con loro riscopro molte cose che do per scontate ormai come per esempio la fantasia e la semplicità che con loro riprendono vita." Le dico sperando di essere stata chiara. Il tè nel frattempo è pronto.

"Io e mio marito siamo in crisi. Lui non riesce a superare la perdita della nostra secondogenita e quindi abbiamo deciso di separarci tanto ormai non c'è più comunicazione come se a soffrire fosse solo lui", mi racconta.

"Mi spiace, davvero. Perdere un figlio deve essere straziante, non lo posso sapere, ma so cosa significa perdere un fratello. Il dolore non si può spiegare a parole, ma ci sono le altre persone a cui pensare. E per te c'è Lorenzo", la rassicuro.

"So che non ci deluderai. Ti chiedo solo se sei sicura di passare del tempo con noi perché non sarà una passeggiata. Se vuoi Lorenzo posso anche portarlo da te", mi dice con un po' di agitazione nella voce.

"Non ho problemi a gestire le situazioni difficili perché credimi, di solito la vita non me la semplifico, me la complico."

Lascia andare una piccola risata.

"Scusami", mi dice poco dopo.

"Stai tranquilla, volevo proprio regalarti un sorriso", ammetto.

"Per quanto riguarda Lorenzo puoi portarlo da me, come io posso venire qui senza problemi."

"Preferisco portarlo da te, voglio evitarvi certi litigi. Sarò più serena se rimane da te", mi spiega.

"Va benissimo. L'unica cosa è che vivo con un cucciolo di labrador, è un problema?" Le chiedo preoccupata.

"Assolutamente no, Lollo adora i cagnolini."

"Ottimo, son sicura che ci divertiremo insieme."

Il piccolo Lorenzo sarà con me dal lunedì al venerdì, andrò a prenderlo all'asilo e pranzeremo insieme tutti i giorni e il sabato solo al bisogno.

"Grazie per la chiacchierata", mi dice Chloe.

"Grazie a te della fiducia." Sono grata per questa opportunità.

Intanto Lorenzo scende e mi porta il suo disegno, sono tutte le sue macchine.

"Quindi piccoletto, sei pronto per una nuova avventura?" Gli domando.

"Inizieremo lunedì, giusto?" Mi domanda.

"Proprio così, batti cinque." Saluto Chloe e le consiglio di prendersi del tempo per se stessa e sistemare il suo matrimonio, in un modo o nell'altro.


JACK

Dopo essere stato rinchiuso in studio per otto ore di fila, decido di tornare a casa a piedi, così rifletto sulle nuove proposte di oggi.

"Leila?" Mi domanda Leonardo.

"Ancora niente", faccio spallucce.

Ma come dite voi? Parli del diavolo e spuntano le corna. Il mio telefono suona e sullo schermo compare il suo nome.

Leo mi fa segno di darlo a lui e mette il viva voce.

"Questa è la segreteria di Yami, la prego di richiamare più tardi perché adesso è impegnato a cercare il numero di telefono della redazione di chi l'ha visto, perché sa è tutta mattina che sta aspettando dei suoi messaggi." Sento la sua risata e il mio cuore scoppia di gioia. Vorrei sentirla ridere più spesso.

"Dica al signor Yami, che mi dispiace di non essere stata attiva tutto il tempo con il telefono, ma ero a casa dal mio nuovo datore di lavoro", guardo Leo.

"Tutto questo tempo?" Le domando.

"È andato tutto bene?" Chiede Leo.

"Si, tutto a posto. So di essere in viva voce per cui, Leo, senti Perla e dille se ha voglia di uscire stasera. Anche voi due siete i benvenuti, così vi racconto tutto davanti ad una birra. Per quanto riguarda te, Jack, prima vado a prendere Oliver a casa, dopo di che ti va di bere qualcosa insieme? Avrei una certa fame."

A questo punto riprendo in mano il mio telefono.

"A Leo va bene per stasera, a me va bene tutto. Andiamo da nonna a fare merenda?" Le chiedo.

"Perché no", risponde lei. 

Metto via il telefono e mi dedico a noi.

Nessuna è come teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora