Un cielo pieno di stelle

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Leila

Mentre i titoli di coda scorrono sullo schermo della televisione, il mio sguardo si posa su di lui che sta dormendo da un'oretta ormai. Più lo guardo dormire più penso che sia un angelo. Un angelo sceso dal cielo apposta per me, ma non solo. Purtroppo, in mezzo a questi pensieri, ci sono anche le paranoie.

Mi chiedo se io abbia fatto bene a dargli questa possibilità, in fondo lo conosco da poco tempo, ma devo imparare a vivere il momento. Durante il film ho riflettuto molto sulle parole che mi ha detto prima, per questo ho deciso di dargli questa possibilità perché credo di meritarmi un po' di felicità in questa vita e quando sto con lui sto bene. Così tanto, in così poco tempo. Quanto è strana la vita? Tanto strana, quanto bella e tremenda. È come canta la Mannoia: "E siamo noi che dovremmo imparare a tenercela stretta", perché a volte ci dimentichiamo quanto è bello vivere e sognare.

Lo accarezzo dolcemente, non si muove. In questo momento vorrei sapere cosa sta sognando dato che delle volte sorride. In tutto ciò a me è passata la voglia di dormire, di conseguenza mi alzo lentamente cercando di non svegliarlo poi indosso le pantofole e la sua felpa ed esco in veranda. Ha smesso di piovere e per essere novembre si sta bene. Alzo lo sguardo verso il cielo e mi chiedo, se mio fratello Andrea, sia fiero di me in questo momento. Mi domando quali consigli mi avrebbe dato, ma in particolar modo mi chiedo se Jack gli sarebbe piaciuto. In fondo sono simili, Jack ama lo sport, è deciso, buono, intelligente, ma allo stesso tempo è testardo e forse è questo che per adesso mi piace di lui. Avrebbe potuto mollarmi e invece ha insistito a starmi dietro per essere qui con me stasera, nonostante io l'abbia respinto più volte.  Intorno a me c'è silenzio, in sottofondo ogni tanto sento le foglie degli alberi che si muovono a causa del vento. Decido di accendere lo stereo che si trova sul mobiletto vicino a me e parte una canzone che ho sempre amato: "A sky full of stars" dei Coldplay. Un gruppo che ascoltavo sempre con mio fratello.

Sobbalzo quando noto che Jack si è seduto accanto a me.

"Scusami, ti ho svegliato", dico mortificata.

Detto ciò, allungo il braccio verso lo stereo. 

"Ero sveglio già da diversi minuti," mi confessa.

Metto una delle canzoni che preferisco.

"Questa sembra essere una bella canzone", commenta. 

"Lo è."

"Di cosa parla?" Mi domanda.

"Ci sono diverse interpretazioni. La prima dice che un ragazzo è innamorato di una ragazza, ma i sentimenti non sono più come quelli di una volta. Lui cerca in tutti i modi di andare avanti con la sua vita, ma il suo pensiero fisso è sempre lei." Mi fermo un attimo per riprendere fiato. "Questi sentimenti sembrano volerlo uccidere, ma a lui non importa, vuole avere lei come punto di riferimento nella sua vita", continuo.

"Dunque?" Chiede. 

"Dunque, se pensiamo al titolo che è: "A sky full of stars", la metafora potrebbe essere che lei sia il punto più luminoso lungo il suo cammino, come potrebbe essere una stella per quelli che navigano di notte", concludo. 

"Interessante". Allunga il suo braccio intorno alle mie spalle ed io, di conseguenza, mi appoggio mentre lui mi accarezza il braccio, tenendomi stretta. 

"La seconda ipotesi?" Mi domanda, successivamente.

"Potrebbe essere che il testo parli di un nuovo amore, un amore fatto di speranza, illusioni, ma anche di paura: innamorarsi per quanto possa essere bello è sempre un rischio. Inizialmente tutto è più semplice e tutti gli eventi sono stati illuminati da questo strano sentimento, ma se invece le cose andranno male, diventeremo tristi e vulnerabili. In ogni caso, anche qui l'amore prenderà il suo posto e infatti nel testo si dice: non importa se lo fai perché sei un cielo, un cielo pieno di stelle." Mi fermo un attimo, ma riparto subito. "Dunque in questa ipotesi è un amore che prescinde dal risultato finale, ma che guarda al presente", concludo.  "E tu in quale ipotesi ti rispecchi?" Mi chiede.

"Assolutamente nella seconda", gli rispondo in tutta onestà. 

"E tu?" 

"Anche io, credo."

Andiamo avanti così per diverse ore.

A parlare della notte e dei suoi brutti scherzi.

A parlare di lui e di me.

A parlare di un futuro noi.

A parlare di tutto ciò che ci passa per la mente, senza aver paura di essere giudicati l'uno dall'altro.


JACK

Il giorno seguente.

"Grazie per ieri e per stanotte", mi dice una volta che siamo arrivati a casa di Perla.

"Grazie a te, Lè. Sono stato veramente bene", le dico prima di appoggiare entrambe le mie mani sulle sue spalle.

"Anche io", mi sussurra.

Ora vorrei solo fare una cosa, ma ho paura di una sua reazione negativa, in fondo non lo sa ancora nessuno di questo "noi" che abbiamo deciso di creare.

"Ora mi aspetterà il terzo grado e non credo di essere pronta. Tu che farai?" Mi domanda.

"Credo che andrò agli studi per vedere se mi arrivano delle idee", le confesso. 

"Sto pensando di fare una collaborazione italiana quindi penso che lavorerò a questo progetto", le spiego.

"Va bene. Ci vediamo più tardi per la cioccolata?" Mi propone.

"Da nonna?" Le chiedo.

Annuisce un timido sì con la testa.

"Bene! Alle diciassette da nonna. Ti aspetto lì!" Mi dice.

"Ci sarò", rispondo. Si avvicina a me e mi lascia un dolce bacio sulla guancia, prima di andare verso l'entrata della casa di Perla.

Come previsto non è ancora pronta a raccontare di noi a sua cugina e io rispetterò le sue scelte. Rientro anche io e una volta in casa vado verso la cucina.  Questa notte ho dormito veramente poco anche se n'è valsa la pensa. Sentire lei parlare del testo di quella canzone mi ha stregato.  Sto bene quando sono vicino lei. Lei mi parla, mi racconta e io mi incanto come un ebete ogni volta.

La sua voce è così calma e profonda che ha il potere di farmi rilassare in pochi secondi. Mi preparo un caffè e nel frattempo scrivo a Leonardo.

 Mi preparo un caffè e nel frattempo scrivo a Leonardo

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Appoggio il telefono sul piano bar e poco dopo salgo al piano di sopra per potermi dare una sistemata

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Appoggio il telefono sul piano bar e poco dopo salgo al piano di sopra per potermi dare una sistemata.

È tempo di tornare in pista. 

Nessuna è come teWhere stories live. Discover now