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Il suono dell'ecografo riempiva la stanza di quell'ospedale. Stavamo per scoprire il sesso del nostro bambino, eravamo elettrizzati e impazienti, tanto da non riuscire a dire una sola parola.

Jungkook mi stringeva la mano e continuava a passare lo sguardo dallo schermo a me impaziente.

«Oh eccolo qui! - esclamò il ginecologo - Un bel maschietto! Congratulazioni!»

I miei occhi si riempirono di lacrime, era una notizia grandiosa. Già immaginavo un piccolo Jungkook in miniatura gironzolare per casa.

Il mio ragazzo era felicissimo, si fiondò ad abbracciarmi con uno sguardo fiero e vittorioso.

Spesso mi capitava di soffermarmi a pensare a che tipo di madre sarei stata per il mio bambino, avevo tantissimi dubbi e paure, speravo davvero di essere all'altezza per questo compito. Su Jungkook non avevo dubbi, sarebbe sicuramente stato un ottimo padre, il padre che tutti desirerebbero avere.

«Non vedo l'ora di dirlo a Lynda e alla mia famiglia» dissi, uscendo dall'ospedale.

«Mi stai rendendo l'uomo più felice del mondo» mi abbracciò emozionato.

«Spero che questo bambino sia dolce come te»

Arrivati a casa, finalmente presi posto sul divano. Avevo un mal di schiena terribile e il pancione pesava sempre di più.

Jungkook si sdraiò tra le mie gambe, iniziando a giocare con il nostro cucciolo e coccolando sia lui che me dandoci dei dolci baci accompagnati da carezze.

«Cantagli euphoria» proposi.

Jungkook mi sorrise e iniziò a intonare le prime parole della canzone, in quel momento rivissi il concerto di Los Angeles, quando mi aveva dichiarato il suo amore di fronte a migliaia di persone.

Una lacrima sfuggì al mio controllo, la sua voce angelica aveva quel potere su di me.

«Piccolino ho appena fatto piangere la tua mamma» disse al nostro bambino, poi mi sorrise e si alzò per darmi un bacio sulle labbra.

«Sei la cosa più preziosa che ho»

«Amore non mi dire queste cose o non la smetto più di piangere. Le donne incinte sono più sensibili, ricordatelo»

«Io dico la verità e la verità è che ti amo più di me stesso.»

«Jungkook smettila...» dissi piangendo. Si, ero la perfetta raffigurazione di un clown.

«Ti amo anche io.» aggiunsi.

Mi sorrise, accarezzandomi i capelli, ma improvvisamente il suo sguardo si fece più serio, sembrava essere preoccupato da qualcosa.

«Devo dirlo ai miei genitori» scattò in piedi andando a recuperare il telefono.

Aveva perso il barlume della ragione da un momento all'altro.

«Un attimo - lo seguii - perché adesso?»

«Non mi sembra il caso di aspettare ulteriormente»

Ok, ero d'accordo con lui, ma avevo bisogno di abituarmi all'idea di essere odiata dai miei futuri suoceri.

Jungkook sembrò notare il turbamento sul mio volto. «Stai tranquilla - mi sorrise - andrà tutto bene»

Chissà come mai quando sento questa frase va sempre tutto a rotoli. Mi sforzai di sorridere, mentre interiormente mi stavo già preparando alla catastrofe.

Double Life - Jeon JungkookWhere stories live. Discover now