XXVIII

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Mi incamminai verso una meta indefinita, con le lacrime agli occhi e un senso di pesantezza sullo stomaco.

Perché Lynda mi aveva detto quelle cattiverie? Perché, per una volta, non potevo essere felice?

Non feci tempo ad accorgermene che mi ritrovai su quel ponte... quel ponte che avevamo attraversato in una delle nostre prime uscite da fidanzati, dove avevamo scattato la nostra prima foto insieme.

Fu quasi impossibile non sorridere pensando a quel momento. Lo amavo così tanto...

Proseguii per le vie del centro abbandonandomi ai bei ricordi. Jungkook aveva reso quei mesi a Seoul ancora più magici. Non avrei mai pensato di incontrare una persona come lui.

I miei pensieri furono interrotti da una ragazza che mi spinse prepotentemente per correre chissà dove.

«Scusami! Stai attenta quando cammini!» gridai.

Lei si voltò verso di me inchinandosi.

«Scusa, non ti avevo vista»

Posai lo sguardo sul quaderno che aveva tra le mani, le persone sulla copertina avevano un'aria familiare.

«Non ti preoccupare... posso vedere il tuo quaderno?»

«Oh certo! - disse entusiasta - Piacciono anche a te i BTS? Io li amo! Il mio Bias è Jungkook!»

BTS? Ancora quella strana parola. Bias? Jungkook? Il mio Jungkook?

Quando presi quel quaderno tra le mani per poco non mi sentii svenire.

«Come fai a conoscerli? Perché sono sul tuo quaderno?» chiesi agitata.

«Tu... davvero non li conosci?? Sono la boyband k-pop più famosa in tutto il mondo! Hanno appena rilasciato un nuovo album, tra qualche mese inizierà il loro tour mondiale! Guarda lì» disse indicando qualcosa alle mie spalle.

Non appena mi voltai, mi accorsi che su quegli enormi schermi luminosi c'erano loro... c'era il mio ragazzo.

In quel preciso istante, il mondo intorno a me pareva essersi fermato. La voce di quella ragazza si allontanava sempre di più, fino a diventare quasi un eco. Le persone sembravano camminare vicino a me a rallentatore, come se non si accorgessero della mia presenza.

I miei occhi si muovevano da una parte all'altra in cerca di una spiegazione plausibile.

«Hey tutto bene?» mi chiese la ragazza.

«No, scusami»

Mi appoggiai a un muretto, iniziando a sentire la mia testa girare. La sconosciuta prese posto vicino a me iniziando a farmi vedere video di concerti, videoclip ufficiali delle loro canzoni e fan meeting. Aveva il telefono pieno di loro foto... soprattutto di Jungkook, nemmeno io ne avevo così tante.

C'erano tutte quelle persone a guardarli... Sembravano i Dei dell'Olimpo.

Le lacrime sfuggirono al mio controllo, diventando quasi impossibile fermarle.

Tornai di corsa a quel ponte, avevo bisogno di aria. Tutta quella gente intorno mi soffocava.

Non potevo crederci.

Perché Jungkook me lo aveva nascosto? Come aveva potuto farmi questo?

Ora tutto aveva un senso.

Quella folla di persone che lo aspettava al porto, quelle bambine all'acquario che lo salutavano, l'entrata secondaria per non farsi vedere, il suo volersi camuffare a tutti i costi e il guardarsi sempre le spalle per paura che qualcuno lo riconoscesse.

Double Life - Jeon JungkookWhere stories live. Discover now