XXV

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JUNGKOOK'S P.O.V

«Ragazzi vi prego, gliel'ho promesso!» li guardai uno per uno con uno sguardo implorante, ma quando mi soffermai su Namjoon capii di non avere speranze.

«Non prenderemo parte alle tue bugie Jungkook! Stai sbagliando, la farai soffrire e te ne pentirai!»

Era il suo verdetto finale.

«Non vi chiedo di mentire, è solo un'omissione...» cercai di giustificarmi.

«Omissione dici? Non ti rendi proprio conto del guaio in cui ti stai cacciando, vero?»

Namjoon era davvero duro con me. Sapevo che lo stava facendo per il mio bene, ma proprio non sapevo come fare.

Jimin si avvicinò a me, toccandomi la spalla.

«Vedrai che riuscirai a sistemare tutto, io la voglio conoscere! Se questo ti farà stare bene, allora lo farò! Però devi prometterci che le racconterai tutta la verità.»

«Grazie, Jimin» gli dissi, abbracciandolo.

Gli altri membri sembravano sconvolti, li stavo mettendo in una situazione scomoda. Ne ero consapevole.

«Scusa Kook, ma non mi va di mentirle» prese parola Hoseok.

Mi presi la testa fra le mani. Non sapevo più come uscirne.

Se da un lato apprezzavo la sincerità e l'assoluta incorruttibilità morale dei miei amici, dall'altro non sapevo come mantenere la promessa che avevo fatto ad Hazel. Me lo chiedeva da tanto tempo di conoscere il gruppo, era arrivato il momento.

Sentivo il tempo sfuggirmi dalle mani, era una sensazione orribile.

«Perché glielo hai detto, se non puoi mantenere la tua promessa?» domandò Taehyung.

«Hey hyung! È già in difficoltà, se dici così non lo aiuti!» lo ammonì Jimin.

Il mio Jimin.

Cone avrei fatto senza di lui? Era sempre pronto a sostenermi nei momenti di difficoltà. Tutti lo erano, ma lui era sempre dalla mia parte.

Decisi di uscire a prendere una boccata d'aria.

«Kook, riprendiamo tra 10 minuti» mi avvisò il coreografo.

Mi ritrovai ancora una volta su quella maledetta terrazza. Chiusi la porta alla mie spalle e mi appoggiai al muro con la fronte.

«Perché è così difficile?» grugnii, tirando un pugno al muro.

Iniziarono a sanguinarmi le nocche, ma non mi importava. Il mio unico pensiero era Hazel.

«Difficile che cosa?» domandò una voce dietro di me.

Mi voltai di scatto, ero sicuro di essere solo... rimasi sorpreso quando vidi Jin. Era seduto sul divanetto, con le gambe accavallate e mi osservava serio. Mi metteva paura, sembrava psicopatico.

Noi due avevamo un rapporto strano. Il più grande e il più piccolo del gruppo.... ci infastidivamo sempre a vicenda, ma amavo scherzare con lui. 

«Jin mi hai fatto prendere un colpo!» dissi, prendendo posto vicino a lui. Mi appoggiai allo schienale guardando dritto davanti a me, senza osar proferire una parola.

«Quindi cos'è difficile?»

Lo sapeva benissimo che non avrei risposto. Quando si trattava di sentimenti, mi chiudevo sempre in me stesso.

Yoona dello staff ci raggiunse per avvisarci che le prove dovevano ricominciare. Quando si accorse delle mie nocche sanguinanti, si preoccupò immediatamente. Mi prese la mano tra le sue, esaminandola attentamente.

Double Life - Jeon Jungkookحيث تعيش القصص. اكتشف الآن