XLI

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La giornata trascorse per il meglio, come ci si aspetterebbe da un'ottima compagnia di amici.

Avevo avuto modo di parlare da sola con Lyor, mentre Lynda lanciava sguardi inquietanti a Jungkook che, per sua sfortuna, riusciva a sostenere alla grande inducendola a distogliere lo sguardo.

«Cos'hanno la tua amica e il tuo ragazzo?» mi sussurrò Lyor nel bel mezzo del loro duello di sguardi feroci.

«Preferisco non saperlo» risi.

«Già, forse è meglio non indagare cosa passi per quelle menti malate» disse, buttando giù l'ultimo sorso di Martini.

«Sono contenta che tu sia qui Lyor... e che tutto sia tornato come prima.»

«Jungkook è fatto così, se si mette in testa una cosa, niente può fermarlo... e beh, se nella sua testa ci sei tu, è ancora peggio»

«Cosa ho fatto per meritarmi un ragazzo del genere?»

«Non lo so mia cara, ma ormai mi sono appassionato a questa telenovela»

«Ancora con questa storia!» risi.

«Di cosa stai parlando con la mia bella donna?» Ci interruppe Jungkook, che si era materializzato improvvisamente davanti ai nostri occhi.

«Scusami Lyor, ma te la devo rubare un attimo» continuò.

«Tutto per lei, signor Jeon» fece sarcastico.

Jungkook mi portò sul ponte superiore e non avevo idea di quali fossero le sue intenzioni.

«Che succede?» domandai.

«Amore devo dirti una cosa, ma non ti agitare, non è nulla di grave»

«Il solo fatto che tu mi stia dicendo di non agitarmi mi fa agitare, quindi sii breve e coinciso»

Jungkook sospirò, era evidentemente agitato.

«La mia tatuatrice è arrivata oggi a Los Angeles per una nuova esperienza lavorativa e vuole vedermi.»

«Dove sta il problema?» chiesi infastidita, ero sicura ci fosse dell'altro.

«Quando sei partita per tornare in America ho passato forse uno dei periodi più brutti della mia vita e un giorno, vagando per le strade di Seoul ho visto il suo studio di tatuaggi e ho deciso di farmi questo per te» disse, abbassando lo sguardo sul braccio interessato.

«Vai avanti» lo esortai. La mia voce iniziava a dare i primi segni di cedimento, speravo che dalla sua bocca non uscisse una sola parola di più.

Lui notando la mia agitazione, posò la sua mano sulla mia stringendola.

«Tranquilla Hazel, non è successo niente, voglio solo essere sincero con te. Ok?»

«Ok» non riuscivo nemmeno più a guardarlo negli occhi mentre mi parlava, avevo paura di cosa mi avrebbe raccontato.

«Lei mi è stata molto vicina in quel periodo e mi è capitato spesso di uscirci insieme per una birra o una chiacchierata tra amici. Non ti nego che speravo di distrarmi e di non pensare a te anche solo per una serata quando uscivo con lei, ma non ci riuscivo e anche lei se ne accorgeva.»

«Che cosa hai fatto?» gridai, con le lacrime che minacciavano di uscire da un momento all'altro.

«Io ho passato dei mesi terribili per colpa tua e tu volevi semplicemente dimenticarmi? E me lo dici solo adesso?» prima che me ne accorgessi il mio volto era completamente inumidito dal mio pianto disperato.

«Ti prego Hazel, non fare così» tentò di abbracciarmi, ma lo spostai.

«Hai altro da dirmi? Perché altrimenti me ne vado.»

Double Life - Jeon JungkookNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ