XXII

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Jungkook mi fissava in attesa di una risposta. Quelle parole mi avevano sconvolta.

Una lacrima di gioia sfuggì al mio controllo. Sul volto di Jungkook comparve un'espressione di delusione.

«Sei triste?» mi domandò.

«No, per niente» mi affrettai a rispondere.

«E allora perché piangi?»

Caro Jungkook... nessuno ti ha mai spiegato che si piange anche quando si è estremamente felici?

«Perché un pesce mi ha appena morso la caviglia.»

Bugiarda.

Jungkook rise, scuotendo la testa. Probabilmente non era la risposta che si aspettava, ma a quel punto doveva averlo capito che non c'era niente di normale in me.

Presi ad accarezzargli il viso, studiando ogni centimetro del suo volto. Ogni volta che lo osservavo, captavo qualche dettaglio nuovo. Aveva un piccolo neo, proprio sotto al labbro inferiore, che mi faceva impazzire. Ne aveva uno anche sulla guancia destra. Ogni cosa di lui lo rendeva incredibilmente perfetto. Mi chiedevo come si fosse fatto la cicatrice che aveva sullo zigomo... un giorno glielo avrei chiesto. Quello non era proprio il momento.

Lui si lasciò toccare, senza mai distogliere lo sguardo dai miei occhi. Mi metteva in soggezione.

Alla fine, decisi di parlare. Lo avevo fatto aspettare abbastanza.

«Posso chiederti una cosa?»

«Si» mi disse confuso.

«So che non si dice...ma, che desiderio hai espresso prima?»

Sembrò pensarci un attimo, ma proprio quando stava per parlare, lo interruppi.

«No, anzi. Non dirmelo, altrimenti non si avvera.»

«Ok, come vuoi»

Credo stesse iniziando ad irritarsi perché stavo evitando l'argomento.

«Io però posso dirtelo, perché il mio si è già avverato. Quei sassi luminosi sono stati davvero veloci nell'ascoltarmi.»

La sua espressione parlava per lui. Non capiva dove volessi arrivare.

Mi strinsi ancora di più tra le sue braccia. Poverino, doveva rimanere a galla e nel frattempo anche sostenermi.

«Ho espresso il desiderio che qualcuno mi amasse. Così, come sono... con tutti i miei pregi e i miei difetti - feci una piccola pausa e poi continuai - e quel qualcuno... speravo fossi proprio tu. Ti amo anche io, Jungkook, e non posso farne a meno.»

Jungkook avvicinò le nostre labbra, sembrò indugiare per qualche istante, ma poi decise di baciarmi. Quel bacio era diverso da tutti gli altri. Era incredibilmente intenso, ricco di tutte le emozioni che stavamo provando in quel momento. Sembrava che ognuno di noi volesse donare la propria anima all'altro. Ogni cellula del mio corpo lo desiderava.

«Ora rientriamo, non voglio che prendi freddo» mi disse.

Mi aiutò a salire a bordo e mi posò immediatamente un telo sulle spalle per riscaldarmi. Non capivo perché si preoccupasse tanto, non avevo freddo. Ma era proprio la sua premura nei miei confronti che mi portava ad amarlo così tanto. Si prendeva cura di me, come nessuno aveva mai fatto fino a quel momento.

Trascorsi una delle notti più belle della mia vita. Non era successo niente di particolare in realtà, ma mi ero addormentata tra le braccia del ragazzo che amavo, cullata dal dolce tocco delle sue carezze e con una consapevolezza in più... lui mi amava. E lo amavo anch'io, più di ogni altra cosa al mondo.

Double Life - Jeon JungkookWhere stories live. Discover now