VI

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Dopo una bella dormita rigenerante di otto ore, durata fino a mezzogiorno, decisi che era il caso di struccarmi e farmi una doccia. Non riuscivo a smettere di pensare a Jungkook e al nostro mancato bacio.

Uscita dalla doccia, controllai il telefono sperando di vedere una sua notifica, ma nulla. Avrei dovuto scrivergli? Non ne avevo idea. Decisi di chiedere consiglio a Lynda.

«Ma buongiorno Bella addormentata nel bosco!» Mi salutò la mia amica quando mi vide entrare in cucina, sicuramente alludendo alla scena a cui aveva assistito la notte precedente.

«Prima che tu mi chieda come sia andata la serata, deciderò di dirtelo spontaneamente se mi darai un consiglio.»

«Spara!» aveva gli occhi che brillavano da quanto era impaziente.

Le raccontai tutto, compreso il quasi-bacio, ed ecco il dubbio.

«Dovrei scrivergli? O aspettare che mi scriva lui?»

«Mia cara... dimmi se ho capito bene. Quel santo si è presentato qui con una rosa, ti ha portata in uno dei locali più esclusivi di Seoul per condividere con te la sua più grande passione, ti ha fatta divertire, aveva intenzione di baciarti e tu ti sei spostata, ti ha dolcemente trasportata fino al tuo comodo letto e ora pretendi che ti scriva?»

«Oh, wow. Detta così suona proprio diversamente.»

Aveva fatto tutto quello per me. Oddio. Io mi ero spostata. Dopo tutto- MI ERO SPOSTATA. 

Neanche i miei pensieri in quel momento riuscivano a procedere in sincronia, si sovrapponevano l'uno con l'altro ricordandomi ogni secondo sempre di più quanto fossi stata stupida. Magari lo avevo deluso.

Lynda mi riportò velocemente alla realtà.

«Non ti fasciare la testa. So che lo stai facendo. Io ti consiglio di fare come ti senti. Se hai voglia di scrivergli, scrivigli, ma di certo non aspettarti che sia lui a farlo.»

Aveva ragione.

Passai l'intera giornata a torturarmi, scrivendo e cancellando lo stesso messaggio almeno un migliaio di volte, senza mai inviarlo. Per di più decisi di guardare ben due film romantici con Lynda quel pomeriggio. Ero esausta. Prigioniera dei miei stessi pensieri.

Approfittai del tempo libero per fare una videochiamata via Skype con la mia famiglia, mi mancava molto. Ma finito di parlare con i miei genitori e i miei fratelli ecco che, per l'ennesima volta, Jungkook si insinuava velocemente nei miei pensieri.

Erano le 22, esattamente un giorno prima stava per iniziare una delle serate migliori della mia vita. Non ce la facevo più a passare il tempo torturandomi, quindi mi decisi a scrivergli. Ero sdraiata sul mio letto insieme a Lynda, cose da amiche insomma. Questi momenti erano assolutamente da condividere.

"Hey" gli scrissi solamente.

«Ma seriamente? Non hai niente di meglio da dirgli??» mi gridò Lynda balzando in piedi e, scuotendo la testa, mi lanciò un pupazzo. Come al solito avevo agito di testa mia, senza seguire il suo consiglio.

La risposta non tardò ad arrivare.

"Hey ;)"

Lynda a quel punto decise di lasciarmi sola, sapeva che non l'avrei minimamente ascoltata.

"Domani ci sei al club?"

"Se mi chiameranno per portare in salvo qualche ragazza che non sa come scendere dalla parete attrezzata, può darsi."

Quel messaggio mi fece inevitabilmente sorridere. Era passata poco più di una settimana da quel momento, eppure a me sembrava un'eternità. Erano successe molte cose in quei giorni.

Double Life - Jeon JungkookWhere stories live. Discover now