IX

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Passai una notte terribile, pensando a quanto sarebbe stato difficile quel mese senza Jungkook. Mi sarebbe mancato tutto di lui... le nostre chiacchierate, le nostre risate, le nostre uscite... Anche se a quel punto, credevo di aver rovinato ogni nostro momento.

Ma anche se lo avessi davvero fatto, non avrei mai potuto cancellare dalla mia memoria i suoi sorrisi, gli occhi che diventavano lucidi quando si sentiva apprezzato, il suo essere così dolce e protettivo nei miei confronti... e tutte le sensazioni provate stando accanto lui. Al solo pensiero potevo ancora sentire le farfalle nello stomaco, come quando mi abbracciava, e quel calore che mi bruciava dentro ogni qual volta tentasse di rubarmi un bacio. Quel bacio che entrambi desideravamo così tanto, ma che allo stesso tempo mi spaventava a morte.

Lyor mi aveva fatto riflettere. Rinunciando ai miei sentimenti, stavo solamente provocando più sofferenza ad entrambi. Era inevitabile, si era già creato un profondo legame tra di noi, quel bacio ne avrebbe solamente rappresentato la formalizzazione. E decidendo di rifiutarlo, era stato come rinunciare a una parte di me, di cui avevo un immenso bisogno, ritrovandomi a soffrire il doppio.

Complimenti a me stessa.

Più volte mi fermai a pensare quanto fossi stata stupida, sarebbe bastato seguire il mio cuore. Quel cuore a cui non davo mai ascolto e che urlava per farsi sentire. Più facile a dirsi che a farsi. In quel momento mi resi conto di quanto la mia vita fosse ostacolata dalle trappole emotive che mi autoimponevo, come la paura di amare qualcuno così intensamente e dopo così poco tempo o semplicemente del dirsi addio.

Ciò che mi sarebbe mancato di più era vederlo tutti i giorni al club e praticare sport insieme. Lui riusciva a rendere sempre tutto più bello, persino lo sport. Era riuscito a farmi amare la canoa, il tiro con l'arco e l'arrampicata... chi l'avrebbe mai detto.

In realtà capii che non erano gli sport che amavo, ma era tutto ciò che riguardava lui e tutto ciò che facevo con lui... Che si trattasse di arrampicarsi su una parete o ballare o rincorrerlo per tutto il club.

Mi resi conto che non avrebbe avuto alcun senso continuare a frequentare il club così assiduamente se lui non ci sarebbe stato. Decisi, infatti, di andare solo il sabato insieme a Lynda.

La prima giornata senza di lui sembrava procedere in modo tranquillo, forse non riuscivo ancora a rendermi realmente conto del fatto che non avrei più potuto vederlo, o semplicemente toccarlo, per tutto quel tempo.

Lynda cercò di farmi distrarre e non farmici pensare proponendomi di fare qualcosa insieme, ma rifiutai tutte le sue proposte.

Nel tardo pomeriggio stavo finalmente studiando, per concentrarmi su qualcos'altro che non fosse o non riguardasse Jungkook, quando Lynda decise per l'ennesima volta di piombare nella mia stanza.

«Lynda ti prego, ti ho già detto che non ho voglia né di uscire, né di fare shopping, né di andare al cinema e né di andare a salvare i pinguini in Alaska, quindi per favore lasciami studiare.»

Lei mi guardò confusa.

«La cosa dei pinguini ti è venuta in mente adesso, vero?»

Roteai gli occhi al cielo. Come sempre riusciva a sottolineare il concetto meno importante del discorso.

«Si, ed era l'opzione più interessante tra tutte.»

Sembrò offendersi, poi decise di spiegarmi il motivo della sua interruzione.

«Ho afferrato il concetto. Infatti....- iniziò a fare le sue smorfie - ti ho portato una sorpresa!» gridò abbracciandomi.

Io non mi scomposi di un centimetro, non ero in vena di scherzi o sorprese.

Double Life - Jeon JungkookWhere stories live. Discover now