XLV

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La sveglia suonò, come di consueto, alle dieci del mattino provocando i lamenti di entrambi.

Quella sarebbe stata la penultima giornata che avrei passato insieme a Jungkook, il giorno dell'ultimo concerto. Non avevamo ancora parlato della sua imminente partenza, come se non nominandola quel momento non sarebbe mai arrivato.

Jungkook però non sapeva che avevo una grande sorpresa per lui prima che tornasse in Corea.

Gli diedi un bacio sulla schiena per farlo svegliare, ma a quanto pare non ne aveva nessuna voglia. Continuavo a lasciargli dei piccoli baci accompagnati da carezze nella speranza che avrebbero dato i loro frutti, ma non fu così. Allora mi spostai leggermente per raggiungerlo al lato del letto e svegliarlo più prepotentemente, ma la sua mano forte mi bloccò.

«Ancora» mi implorò.

E io che credevo stesse dormendo.

«Quanto sei furbo da uno a Jungkook?» risi.

Finalmente si voltò verso di me e mi prese tra le sue braccia.

«Scusami, ieri sono crollato»

«Cos'altro avresti dovuto fare? Eri esausto, hai ballato e cantato per ore...» lo tranquillizzai, accarezzandogli i suoi soffici capelli.

«Hazel - sospirò - non ne abbiamo ancora parlato, ma domani è il mio ultimo giorno qui e non sono pronto a lasciarti» quanto poteva essere dolce?

«Ti prometto che verrò a trovarti non appena me lo chiederai e anche io ti aspetto qui ogni volta che vuoi» cercai di essere forte e di non lasciarmi prendere da quella malinconia che quasi mi stava rendendo impossibile respirare.

Mi sarebbe mancato come l'aria, letteralmente.

Quelle settimane con lui erano state a dir poco fantastiche... avevamo ritrovato il nostro equilibrio dopo tanti ostacoli e momenti difficili, ci eravamo amati come non avevamo mai fatto, eravamo l'uno l'ombra dell'altra. Mi sarebbe mancato terribilmente dormire tra le sue braccia, probabilmente avrei trascorso delle notti insonni pensando a quanto mi mancasse.

«Non sarà come vedersi tutti i giorni» constatò.

«Amore lo so, ma non roviniamo le ultime ore che possiamo passare insieme a disperarci... quando partirai avremo tutto il tempo di farlo» risi.

Cercare di sdrammatizzare serviva a ben poco, non avevo visto comparire neanche mezzo sorriso sul suo volto.

«Come vanno i muscoli?» cambiai discorso.

«Molto meglio, solamente grazie alla mia ragazza premurosa» mi disse in tono dolce dandomi un bacio che durò più del dovuto, come se avesse voluto assaporare meglio le mie labbra per potersene ricordare quando saremmo stati lontani.

Era davvero arrivata l'ora di alzarsi, mentre Jungkook sarebbe stato impegnato con le prove, io avrei approfittato per fare qualche commissione in compagnia di Lynda e passare, come sempre, tutta la giornata insieme. Solo la sera mi concedevo un po' di tempo con Jungkook, anche perché era l'unico momento della giornata che aveva libero.

Quella sera Lynda mi avrebbe fatto compagnia al concerto, ma entrambe come due spettatrici, sarei stata con lei tra il pubblico, ovviamente proprio davanti al palco. Avrei avuto tante altre occasioni per rivivere l'esperienza del backstage, speravo solo che Jungkook non sarebbe stato male come la sera prima.

«Jeon Jungkook» richiamai la sua attenzione.

«Come mai tutta questa formalità?»

«Se ti azzardi a stare male come ieri sera ti giuro che esco dallo stadio prima che il concerto finisca, non sto scherzando» ero serissima, anche se non lo avrei mai fatto davvero.

Double Life - Jeon JungkookTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang