XLIII

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Finalmente era arrivato il weekend e avevo in mente una sorpresa per Jungkook, la mia famiglia lo voleva conoscere dato che passavo ogni notte in sua compagnia.

«Buongiorno amore» lo svegliai riempendolo di baci sul viso.

«Buongiorno anche a te» si stiracchiò tentando di abbracciarmi, ma lo vidi contorcersi su se stesso.

«Ehi, va tutto bene?» sapevo benissimo che aveva forti dolori muscolari nonostante non volesse ammetterlo. Certo, perché lui era un supereroe infallibile, non avrebbe mai potuto ammettere la sua sconfitta.

«Sono tutto rotto»

«Se non stessi già troppo male ti picchierei» dissi, provocando la sua risata.

«Cos'hai da ridere?»

«Non faresti male neanche a una mosca, figuriamoci al ragazzo che ami»

Colpo basso.

«Ah si? Vuoi provare?» feci per tirargli un cuscino, ma lui con i suoi super riflessi riuscì a strapparmelo di mano e farlo a cadere a terra. Poi mi attirò a sé stritolandomi tra le sue braccia.

«Te l'ho detto che sei innocua» rise per poi baciarmi, giuro che non ne avevo mai abbastanza.

«Amore se per te va bene vorrei farti conoscere la ma famiglia»

Jungkook si irrigidì per un istante, non se lo aspettava ed era chiaramente agitato.

«Non farti paranoie - lo tranquillizzai - andrà tutto bene. Li conquisterai come hai fatto con me! E poi ci saranno anche Lyor e Lynda»

«Questo si che è confortante» disse sarcastico.

«Ti prego» feci gli occhi a cuoricino, sapevo che non avrebbe saputo dirmi di no in quel modo.

«Smettila subito»

«Di fare cosa?»

«Di fare quella faccia da cucciolo bastonato»

«E perché dovrei?» continuai, marcando ancora di più la mia espressione.

«Perché finirai nei guai, ecco perché.» mi attirò a sé bruscamente dando inizio a un pericoloso gioco fatto di baci carnali che mi portò immediatamente sulla via della perdizione.

«Ti voglio» sussurrai.

«Ogni tua parola è un ordine.»

Dopo quella intensa mattinata, finalmente convinsi il mio ragazzo a prepararsi per uscire, avremmo passato un po' di tempo con i nostri amici e per cena ci saremmo ritrovati tutti dalla mia famiglia.

Il fatidico momento era arrivato, ero entusiasta, non vedevo l'ora di fare entrare Jungkook ancora di più nella mia vita.

Appena varcata la soglia di casa, mi venne subito in contro il mio amore peloso. Anche Jungkook amava i cani e pareva che il mio piccolo lo avesse subito conquistato. Essendo un Golden retriever dall'indole molto affettuosa, gli saltò praticamente in braccio lavandogli la faccia e lui ne era molto divertito.

«Vedo che questo bel ragazzo ha già fatto amicizia con il nostro pelosone» ecco che arrivò mia madre.

Fino a quel momento non ero agitata, ma ora cominciavo a sentire quell'adrenalina che mi rendeva difficile parlare.

«Mamma, lui è Jungkook. - dissi in inglese - e Jungkook lei è mia madre, Katherine» questa volta parlai in coreano.

Ci mancava giusto il bilinguismo a stressare ancora di più i miei nervi tesi.

Double Life - Jeon JungkookWhere stories live. Discover now