IV

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Fortunatamente quel giovedì era una giornata splendente, il vento aveva portato via la pioggia e le nuvole, ma avevo paura portasse via anche me.

Sorrisi pensando che non ero mai stata così sportiva come in quella settimana.

Vidi Jugkook in tutto il suo splendore aspettarmi con una pagaia in mano. Aveva una maglia bianca che faceva risaltare, oltre alla sua muscolatura, il suo viso perfetto e un costume rosso che finiva poco prima del ginocchio. 

Il vento gli scombinava i capelli rendendolo tremendamente sexy.

Era perfetto.

Mi avvicinai a lui e lo trovai con quel suo grande sorriso che mi faceva venire la tachicardia.

«Allora sei pronta?» mi chiese entusiasta.

«Speriamo! Ho paura di essere portata via dal vento!" ammisi.

«Non ti preoccupare, abbiamo il kayak doppio. Farò in modo di non farti volare in acqua.» sorrise.

Questo era molto rassicurante.

Presi posto davanti a lui non avendo la minima idea di cosa fare della mia vita e di quel remo o pagaia che avevo tra le mani.

Sentii Jungkook appoggiare le mani sulle mie braccia, per la seconda volta in due giorni, facendomi vedere il gesto della pagaiata per riuscire a spostarci nell'acqua.

Inizialmente, accompagnata dai suoi movimenti, sembrava davvero semplice... ma quando provai a farlo autonomamente mi accorsi di quanto fosse faticoso.

A causa del vento, l'acqua del lago iniziava ad agitarsi, tanto che mi arrivarono degli schizzi in faccia. Jungkook scoppiò a ridere e proprio in quel momento le goccioline colpirono anche lui, così mi unii alla sua risata. Non desideravo essere in nessun altro posto, se non vicino a lui.

«Ti prego aiutami perché altrimenti rimaniamo qui in mezzo tutta la notte.» lo supplicai.

«Sarebbe un problema?» mi chiese Jungkook.

Fortunatamente gli davo le spalle, altrimenti avrebbe sicuramente notato le mie gote prendere fuoco.

«No, non sarebbe un problema.» dissi infine.

Seguirono attimi di silenzio, in cui potevo immaginare benissimo il suo sorrisetto compiaciuto.

Jungkook prese poi l'iniziativa di aiutarmi, ma non come avevo immaginato. Invece di prendere la sua pagaia, si avvicinò ancora di più a me e mise le mani sul remo che tenevo tra le mani, aiutandomi a svolgere il movimento.

Sentirlo così vicino mi faceva sempre un certo effetto.

In men che non si dica riuscimmo a tornare al punto di partenza, ma non volevo che quel momento finisse.

«Ti va se facciamo un altro giro?» gli chiesi.

Mi guardò un attimo e sussurrò un «Certo!» sorridendo come solo lui sapeva fare.

«Però questa volta non ti aiuto!» mi avvisò.

«Se ci tieni a bere quel drink con me sabato, credo proprio che dovrai aiutarmi. Altrimenti mi verrai a trovare in ospedale.»

Scoppiammo entrambi in una fragorosa risata.

«Sei troppo divertente!» si lasciò sfuggire.

Mi impegnai molto e riuscimmo ad arrivare a largo, dove nessuno poteva sentirci. Eravamo solo noi, circondati dall'acqua e dal rumore del vento che si portava con sé le foglie degli alberi.

«Sono stati i quattro giorni più avventurosi della mia vita.» dissi, provocando l'ennesima risata di Jungkook.

«Spero non ti dispiaccia!» rispose lui.

Double Life - Jeon JungkookWhere stories live. Discover now