Cap 66

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L'ora di matematica proprio non riusciva ad interessarmi . Le lancette dell'orologio sembravano immobili, a differenza della mia gamba destra che non la smetteva più di tintinnare . 
Ero anche da sola al banco, quindi non avrei dato fastidio a nessuno.
Jake non c'era, si era preso il raffreddore e aveva preferito restare a casa, o almeno questa era la versione ufficiale. Da quello che mi aveva detto Drake, erano andati insieme ad una festa della squadra la sera prima e nessuno dei due era riuscito ad alzarsi dal letto. Quindi nessuno poteva distrarmi o salvarmi da quella lezione, avevo più tempo per capire cosa stesse succedendo nella mia vita.

L'insegnate intanto parlava, parlava e parlava mentre scriveva numeri su numeri , formule su formule. Ero brava in matematica, ed in genere ero anche attenta, ma quel giorno proprio non riuscivo a concentrarmi. Anzi, non me ne importava un bel niente della lezione. 

Volevo solo uscire da quell'aula e chiamare David, mi serviva, ne avevo bisogno. Dovevo raccontargli di Daniel, di Harry e poi ancora di Daniel e ancora di Harry. Oddio, era passato solo un quarto d'ora dall'inizio della lezione, restavano altri quarantacinque minuti, ed era solo la prima ora . 

No, non ce la potevo fare. Dovevo uscire da quell'aula. Alzai la mano per attirare l'attenzione dell'insegnate e poi chiesi di poter andare in bagno , dopo aver manifestato la sua frustrazione a seguito della mia richiesta, stranamente, acconsentì . 

Mi chiusi la porta alle spalle e non appena girai l'angolo due braccia mi afferrarono, niente di programmato. Ovviamente avevo capito subito di chi si trattasse , ma quando i miei occhi incontrarono i suoi ci fu comunque un momento di stupore , poi sorrisi alla vista del suo viso.
Daniel era sempre stato bello, me ne ero resa conto dal primo momento. E il suo modo di guardarmi, i suoi occhi così attenti ad ogni mio movimento, il sorriso un po' più vero e sincero in lui c'erano sempre stati .
Ero cambiata io, era cambiato quello che io provavo per lui, in me c'era qualcosa di diverso, ora capivo a cosa si riferiva Drake, capivo a cosa si riferivano tutti. 

"Ti ho mai detto quanto ti stia bene questa divisa ? " Sorrisi alle sue parole e socchiusi gli occhi quando delicatamente posò una mano sul mio viso, era bello sentirlo, era bello stare con lui. 

"Credo di no " mormorai ed avvicinai il suo viso al suo, improvvisamente mi resi conto che tutta l'ansia che avevo da quella mattina stava lentamente svanendo, mi stavo calmando. Daniel mi stava calmando e non era una cosa banale, non lo era affatto. 

"Che lezione hai ora ? " mi chiese ed io sorrisi nuovamente, per qualche motivo non riuscivo più a smettere "Matematica, tu ? " Gli chiesi, a inizio anno avevamo quasi tutti i corsi in comune, qualche mese fa però Daniel lì aveva cambiati. 

"Educazione fisica " ed io risi "Oh, ecco perché sei libero di andare in giro per la scuola " Il biondo scosse la testa alle mie parole ed io cercai di spiegarmi meglio "Oh Daniel andiamo, il capitano della squadra può fare quello che vuole in una banale ora di motoria, lo sai " 

"Guarda che Fin è il capitano " annuì alle sue parole "é vero, è vero. Ma ciò non toglie che tu sia uno dei giocatori più bravi " 
Daniel rise "Oh, così mi farai arrossire " ed io risi di nuovo .

"Quindi, sei particolarmente interessata alla tua lezione ? " e stavolta scossi io la testa "Non la sopporto oggi, per fortuna mi ha dato il permesso di andare in bagno, stavo pensando di farmi venire a prendere da Zayn  " 

" L'hai già chiamato ? "   

"Gli ho scritto, ma stamattina aveva una riunione, quindi credo che dovrò sopportare questa noiosa giornata solitaria " mormorai poggiando le braccia attorno al suo collo, volevo baciarlo. Ormai volevo sempre baciare Daniel. 

Dad Malik?Where stories live. Discover now