Cap 62

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Le labbra di Daniel erano morbide, la lingua era delicata ma la bocca sapeva di tabacco, con un accenno di menta forse. Fu così che mi resi conto che avesse iniziato a fumare . Ricordo che le mie mani scorrevano veloci tra i suoi capelli sudati e le sue braccia erano strette attorno alla mia vita, come se avesse avuto paura che sarei scappata da un momento all'altro. 
Ed avrei dovuto farlo, avrei veramente dovuto farlo. Avrei avuto meno sensi di colpa, meno preoccupazioni future, ma un grande rimpianto, un rimpianto abissale .  
La sera prima, la notte prima, quella in cui avevo deciso che non avrei più perso il sonno, quella dove avevo deciso che tutto sarebbe cambiato , quella che era finita con un bacio che mai mi sarei aspettata di ricambiare con tanta emozione. 
Quella doveva essere l'ultima notte , l'ultima con così tanti problemi da affollarmi, riempirmi completamente la testa senza lasciarmi un minimo spiraglio in cui rifugiarmi, in cui rilassarmi e riuscire finalmente a dormire . 

Erano di nuovo le sei di mattina, ed io di nuovo non riuscivo a prendere sono.
 Di nuovo troppi pensieri volavano nella mia mente, volavano, gridavano, tornavano e poi si infrangevano, contro il muro della realtà. Muro che, nella stragrande maggioranza delle mie visioni nottambule era rappresentato da Jake . 
A lui non avevo pensato mentre mi facevo sbaciucchiare dal fratello. Non avevo minimamente pensato alla persona che sin dal primo momento mi era rimasto accanto. 
Non avevo dedicato neanche un minuscolo pensiero a Jake, che nonostante tutto, si era fatto prendere a pugni per una questione in cui chiaramente ero coinvolta .    

E poi, poi beh.....c'era anche un'altra questione lasciata in sospeso, una questione che riguardava altri occhi verdi, altri ricci e altre tenerezze . Qualcuno che sapeva essere di una dolcezza estrema, qualcuno che mi aveva fatta sentire speciale già dal primo sorriso . 

Eppure, in quel momento non avevo sensi di colpa, non estremi almeno. Pensavo ad Harry certo, ci pensavo. Ma era come se la sua immagine fosse racchiusa in un angolino più remoto della mia testa che di tanto in tanto, giusto per ricordarmi quanto grave fosse ciò che avevo fatto, tornasse a galla nei momenti più bui. 
Harry , in quel momento,  era la cosa più facile da scacciare via, da archiviare lontano. Ma ero completamente consapevole che se fosse riapparso sarebbe stato l'unico in grado di sorpassare ogni questione, di farle sembrare quasi inutili, e questo mi terrorizzava, perché significava molto più di quanto volessi ammettere . 

C'era anche da dire però non si era più fatto vivo. Non un messaggio, una chiamata o un'entrata in casa a sorpresa.  
Era sparito completamente, ma non dalla terra eh, solo dalla mia vita . 
D'altronde Harry era più grande, tanto più grande. Ed aveva un lavoro, un grosso lavoro che non solo lo teneva costantemente impegnato, ma lo metteva continuamente in contatto con decine e decine di persone. Probabilmente non ci sarebbe neanche stato spazio nella sua vita per me.

Ma in ogni caso, era uno dei migliori amici di mio padre e non potevo fargli questo, non a Zayn , non dopo tutti passi avanti che avevamo fatto.  

Guardai l'orologio, le sei e mezza. Quella giornata era iniziata sei ore fa, e più di ventiquattro ore fa mi ero ripromessa che sarei stata più tranquilla, con il sonno pesante e molte meno preoccupazioni. 
Ma avevo già infranto troppe volte quella promessa, era arrivato il momento di smetterla. Mi girai su un fianco provai a riaddormentarmi, ci riuscì . 

Dormì per un paio d'ore, forse qualcuna in più, ma poi, poi qualcosa cominciò a suonare.  
Non mi ricordaì immediatamente che giorno fosse e scambiai quel rumore per la sveglia, cercai fra le coperte per due minuti buoni fin quando mi ricordai che primo, io non mettevo la sveglia, la metteva Zayn. Secondo era domenica, non era una sveglia a suonare. 
Capì che era arrivato il momento di aprire gli occhi e che quel rumore assordante non proveniva dalla mia camera, né da quella di Zayn .
 Mi alzai uscendo dalla stanza incontrandolo in cima alle scale, entrambi ci eravamo appena svegliati, entrambi non avevamo minimamente capito cosa stesse succedendo, ma poi, all'ennesimo suono io e Zayn ci guardammo e capimmo "Il campanelo ! "  

Dad Malik?Where stories live. Discover now