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die a little — yungblud
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«Rispondi —dissi— sennò scopre che sono qui.»

«Non rispondere invece, non penserà mai che è qui.»

Seokjin ci guardò entrambi e poi scosse la testa. «Sicuramente è passato già a casa sua, questo è l'unico posto dove potrebbe essere.» Disse e poi ci fece segno di fare silenzio e rispose a quella chiamata.

«Pronto? —si alzò dal divano— no, Taehyung calmati— non sto capendo nulla parla piano.»

Deglutii mentre lo seguivo con lo sguardo e lo vidi spalancare gli occhi. Mi fece alzare dal divano con una mossa veloce. «Ti sto dicendo che non è qui Taehyung, cazzo ti vuoi calmare?»

Namjoon afferrò immediatamente così come me, infatti mi fece nascondere il bagno e io stavo per morire di crepacuore.

«Sono con Namjoon —continuava il rosa— Jungkook è a casa sua— ok allora magari è fuori con i suoi amici?»

Il campanello della porta suonò e caddi letteralmente dallo spigolo della vasca per lo spavento. Era davvero Taehyung? Mi passai le mani tra i capelli mentre camminavo su e giù in quello spazio decisamente troppo piccolo.

«Taehyung—»

«Hyung ti prego ho fatto un casino.»

Sentire la sua voce mi fece trattenere il respiro, iniziai a tremare come una foglia.

«Non posso aiutarti non è qui.»

«È impossibile, digli che devo parlargli, per favore. Sto bene ora, sto davvero bene, ti prego.»

Era completamente nel panico e potevo sentirlo perfettamente. Per poco non aprii quella porta ma per fortuna il mio buon senso mi bloccò.

«Vattene —questo era Namjoon— hai visto che ore sono?»

Ci fu un momento di silenzio che mi fece spaventare e poi dei passi veloci seguiti dalla voce di Seokjin che era incredibilmente alta.

«Jungkook so che sei qui —gridò Taehyung— sono pulito, ti prego!»

«Basta cazzo!» Disse Seokjin ma in quel esatto momento mi ritrovai Taehyung davanti e indietreggiai fino al muro gelido.

Era distrutto.

«Amore—»

Un sorriso sollevato ma allo stesso tempo disperato era dipinto sul suo volto, io non riuscii a guardarlo in faccia e non solo perché i miei occhi erano pieni di lacrime, ma perché ero terrorizzato.

«Vattene Taehyung non sto scherzando.» Seokjin cercò di spingerlo via ma Taehyung era più forte e in un attimo corse ad abbracciarmi più forte che mai. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, iniziai a piangere silenziosamente e non seppi dire neanche il perché.

Ero felice perché era tornato in se? O ero triste perché quell'abbraccio mi aveva fatto tornare a respirare nonostante quello che mi aveva fatto poche ore prima?

«Ti amo da impazzire, ti prego perdonami.»

«Giuro che ti ammazzo—» Ma Seokjin bloccò Namjoon e gli disse di aspettare, e di agire soltanto se io lo avessi chiesto.

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