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   Wires, The Neighbourhood   .
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Mi era stato ripetuto infinite volte di non fidarmi di Kim Taehyung.
Dal mio migliore amico, dai miei compagni di classe che quando mi vedevano con lui spalancavano gli occhi ed il loro viso sbiancava, riempiendo le mie orecchie di sussurri insopportabili. Non capivo tutto quell'odio verso qualcuno che nel suo cuore era una brava persona, non capivano come facessero a giudicarlo senza neanche averci parlato una volta.
Pettegolezzi.

Mi era stato ripetuto infinite volte di stare lontano da Kim Taehyung.
Mi avrebbe portato solo guai, continuavano a ripetere quelle voci. Non sapevo a cosa si riferissero.
Lo capirai tra non molto, se continui a frequentarlo.
Lascialo stare e vivrai una vita tranquilla.

Una vita tranquilla.
Forse ero così ossessionato da lui perché era l'unico capace di non farmi sentire come se in questo mondo fossi una pedina che veniva mossa da qualche forza maggiore. Adrenalina, questo provavo quando ero con lui, una sensazione che mai avevo provato e che mi faceva sentire capace di poter fare qualsiasi cosa.

Alzo lo guardo verso la donna davanti ai miei occhi, aspetta una mia parola, una mia reazione che però non arriva. Con un sospiro si lascia andare sullo schienale della sedia e incrocia le braccia al petto.

«Jungkook, così non andremo da nessuna parte. Devi raccontarmi cosa è successo, non penso tu voglia rimanere in questa stanza ancora, o sbaglio?»
Mi inumidisco le labbra secche e spaccate per colpa del freddo, le mordicchio leggermente tirando via le pellicine morte. Il sapore metallico del sangue si fa spazio sulla mia lingua calda e socchiudo gli occhi.

«Non hai detto una parola da quando sei entrato. So che questa situazione ti mette sotto pressione ma ho bisogno che tu collabori.»
La sua voce è dolce ma comunque riesce ad irritare i miei timpani che sentono quel dannato fischio da troppo tempo ormai. Mi stropiccio l'occhio destro e piego la testa di lato con le palpebre che mi si chiudono senza volerlo.

I miei pensieri non riescono a scacciare Kim Taehyung.

Noi due siamo stati tutto. E con tutto, intendo tutto. Passanti della stessa strada, conoscenti, amici, complici, amanti. Non so esattamente quanto questo periodo sia durato, forse anni, mesi, settimane. Il tempo con lui mi sembrava di un altro mondo, istanti che sembravano ore ed ore che sembravano istanti. Le sensazioni erano intensificate al massimo, mi sentivo come sotto l'effetto di una strana droga: ad ogni suo minimo tocco il mio corpo reagiva come se quello fosse l'unico tocco che volesse sentire.

Ti metterà nei guai, quel Kim Taehyung.
Non potrete mai essere amici.
Ti sta solo usando per i suoi scopi.

Scuoto la testa e i miei capelli castani mi solleticano la fronte. La donna improvvisamente si alza e lascia la stanza senza dire neanche una parola.
«Suo figlio non vuole parlare, signora.»
Tendo l'orecchio ma non riesco a sentire nulla, voglio solo andare via da qui.
La donna rientra dopo qualche minuto con delle scartoffie in mano ma non sono per me, le mette soltanto sul tavolo ma io non riesco a leggerne il contenuto.

Sbatto le palpebre ripetutamente e mi gratto il naso. Non mi piace questo posto.

«Che rapporto hai con Kim Taehyung?»

Il suo nome fa capovolgere il mio cuore che sembrava star per morire. Una morsa alla gola mi impedisce di respirare in modo corretto.

Apro bocca.
«Ho bisogno di bere un po' d'acqua.»

Nonostante non abbia risposto alla sua domanda è comunque sollevata perché questa è la prima cosa che dico dopo ore di silenzio. Presto mi arriva un bicchiere d'acqua tra le mani e io lo tracanno come se non bevessi da giorni. Del liquido mi scende ad un lato della bocca, lo asciugo velocemente con la manica sporca della mia maglietta.

Quella era la mia maglietta preferita fino a qualche ora fa. Apparteneva a Taehyung ed era impregnato del suo profumo: sigarette e fragola. Divertente perché odiavo entrambe quelle cose e soprattutto il loro odore. Eppure sapere che era lo stesso odore della sua pelle me lo fece amare.

«Tua madre è preoccupata per te, Jungkook.»
«Posso vederla?»

Non so perché lo sto chiedendo visto lei è l'ultima persona con cui voglio parlare in questo momento.

«Solo dopo avermi parlato di Kim Taehyung.»

Il suo viso appare nel miei pensieri, facendomi provare qualcosa di strano all'altezza del petto. Avevo bisogno di vomitare.

Guardo le mie ginocchia sbucciate e piene di lividi. Ero sempre stato un tipo delicato, e la mia pelle non era da meno. Si arrossava subito e con una semplice caduta si riempiva di macchie nere che facevano un male cane. Decido di togliere la crosta dalle mie ferite secche, facendo uscire del sangue che mi cola su tutta la gamba.

Sospiro.

«Lui dov'é?»
Domando dopo averla guardata per qualche secondo. Non mi sembra una donna cattiva.
«Attualmente lo stiamo cercando.»

Annuisco e torno alle ginocchia. Avrei dovuto scegliere dei pantaloni lunghi perché stavo morendo di freddo.
Quel fischio continua a tormentarmi. Ho forse sbattuto la testa?
Mi porto le mani sulla testa e cerco una qualche ferita. C'è di nuovo sangue sulle mie dita, ma questo è secco.

Mi chiedo come abbia fatto a farmela.

«Mi fa male la testa. Penso che sto per svenire.» Confesso appena inizia a girare tutto quello che ho intorno.
«Hai battuto la testa?»
«Così sembra.»

Ho di nuovo le labbra secche e la gola irritata. Tossisco piano ma questo contribuisce al mio dolore alle tempie.

«Chiamate un dottore.»
Dice al nulla ed io chiudo gli occhi.
Cado dalla sedia e mi faccio un bel riposino.


☿ ☁ ☿

non scrivo una taekook da tantissimo tempo e mi mancavano un sacco, spero che questo primo piccolo capitolo vi incuriosisca e soprattutto vi metta ansia (っ^▿^)

l'idea per questa ff mi è venuta fuori dal nulla perché mi ero rotta di scrivere solo storie d'amore depresse
anche se pure questa la sarà ma in modo un po' diverso (͠ ͜ʖ͠)

fatemi sapere come vi sembra! 😳

xx

house of cards。vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora