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Doin' Time — Lana Del Rey        .
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Pensai fosse l'inizio di una primavera come un'altra, la città, il cielo e gli alberi aspettavano con ansia il suo arrivo, per coprire le strade di fiori e polline profumato.

Al mattino aveva piovuto, anche forte, ma mentre guardavo il cielo roseo dalla finestra della mia stanza vidi come si stesse rasserenando. Ogni particolare attirava la mia attenzione, dalla goccia che scendeva sul vetro e io la guardavo cadere, unirsi alle altre e poi consumarsi. Seguivo le ombre delle persone sulla strada davanti a me, i piccioni che passavano da un lampione all'altro, il piccolo gattino che si nascondeva in un cespuglio. La gente sulla strada sembrava felice e mi chiesi chissà cosa gli riservasse il destino.

Per quanto riguardava me, speravo che ci fosse Taehyung, nel mio. E ne ero quasi certamente sicuro, perché le anime gemelle sono destinate a stare insieme per sempre, per cui nulla poteva separarci. Giusto?

Mi risvegliai da quei pensieri e scesi dal letto su cui mi stavo crogiolando e decisi di avviarmi verso casa sua: mentre ero a scuola mi aveva detto di andare da lui alle sette del pomeriggio, e seguii quelle indicazioni alla lettera infatti alle sette e due minuti ero davanti alla porta.

Quel giorno il cielo era bellissimo, con tutta la luminosità di un pomeriggio di primavera, eppure c'era qualcosa nell'aria che mi rendeva irrequieto.

Bussai una seconda volta su quella porta ma Taehyung non si decideva ad aprire. Mi allontanai per controllare se ci fosse luce dalle finestre della sua stanza ed era proprio così, quindi aggrottai le sopracciglia e afferrai il cellulare chiamandolo.

«Pronto?»

«Taehyung? Perché non mi apri la porta?»

Ci fu del silenzio per qualche secondo, lo sentii mormorare qualcosa e poi chiuse la chiamata facendomi rimanere in uno stato più confusionario di prima. Ma qualche secondo dopo sentii uno scatto della serratura e finalmente la porta si aprii rivelando un Taehyung che sembrava essersi appena svegliato.

«Dormivi?» Gli domandai dopo avergli dato un leggero bacio sulle labbra e lui annuii facendomi entrare, chiuse la porta con lentezza e poi salì le scale senza dire nulla.

Che ha?

Lo seguii con quel silenzio assordante che mi fischiava nelle orecchie e entrato nella sua stanza lo vidi buttato sul letto con gli occhi chiusi. Posai il cellulare e le chiavi su uno dei comodino sedendomi poi sul materasso.

«Ti senti bene?»

«Mh, ho solo sonno.»

All'inizio non mi dispiaceva se faceva un pisolino ma iniziai ad annoiarmi quando passarono più di venti minuti. Che diavolo mi aveva fatto venire a fare? Non che dovessimo per forza fare qualcosa, ma almeno stare sveglio per due minuti e prestarmi qualche attenzione.

Sbuffai come un bambino e gli punzecchiai una spalla. «Taehyung —lo chiamai— stai dormendo?»

«Non più.»

«Guardiamo un film?»

Non mi rispose e la sua unica reazione fu quella di rigirarsi con un lamento.

«Taehyung —silenzio— Taehyung Taehyung Taehyung.» Gli salii addosso riempiendo il suo viso di baci e arricciò il naso, ma poi mi spinse via e dirci che ci rimasi male era un eufemismo.

«Mi fai dormire in pace.»

Forse era esagerato chiamarlo colpo al cuore? Eppure era proprio quello che sembrava, per un istante non respirai neanche. Mi alzai velocemente e mi chiusi in bagno prima di avere un crollo davanti a lui e sospirando mi sciacquai il viso. Posai la schiena sul muro e mentre tentavo di non farmene nessuna colpa se Taehyung fosse nervoso il mio sguardo cadde sul ripiano del lavandino.

house of cards。vkookحيث تعيش القصص. اكتشف الآن