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Noche Oscura  — Feng Suave .
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Dovemmo ripartire il mattino successivo nonostante entrambi volessimo rimanere in quel letto impregnato dei nostri profumi, con noi due che ci coccolavamo come i più bei film d'amore. Speravo con tutto il mio cuore che avremmo rifatto una cosa del genere perché erano stati i giorni più importanti della mia vita e per niente al mondo li avrei dimenticati.

Per tutti e tre i giorni sia io che Taehyung avevamo spento i cellulari, non volevamo che il mondo esterno entrasse nel nostro e potesse disturbarci, perciò una volta in macchina, sulla strada per tornare a casa, accendendolo mi ritrovai un infinità di messaggi da Namjoon e da mio padre. Per un attimo mi venne il panico che mi avessero scoperto.

Per primo richiamai mio padre, che mi rispose quasi immediatamente.

«Papà scusa, il telefono non prendeva.»

Lo sentii sospirare di sollievo e poi chiudere una porta, molto probabilmente non voleva farsi sentire da mia madre. «Dio Jungkook, mi hai fatto preoccupare. So che non sei con la tua classe.»

Iniziai a sudare freddo e guardai Taehyung preoccupato, ero pronto ad un rimprovero coi fiocchi e a una punizione di un mese. «Come-»

«Ieri pomeriggio è passato un tuo compagno di classe. Mi ha detto che non stavi più andando a scuola e ti cercava.»

Immediatamente capii che fosse stato Yeonjun e una voglia incredibile di spaccagli il naso prese il possesso del mio corpo; strinsi la presa sul cellulare e Taehyung sembrò capire che ero nei guai dalla mia espressione.

«Mi ha parlato di un Kim Taehyung...»

Porca puttana, sono finito.

A quel punto anche mio padre avrebbe dovuto conoscere Taehyung per i casini che aveva combinato e quindi ora pensai ad una punizione di due mesi, e in più non mi avrebbe permesso mai più di vederlo, con tutte le probabilità di questo mondo.

«Senti pa-»
«Kookie, non sono arrabbiato. Però la prossima volta avvisami quando farai una fuga d'amore.»

Spalancai gli occhi e sentii tutto il mio viso surriscaldarsi di colpo, iniziai a balbettare frasi del tipo ‹ma cosa stai dicendo!›, ‹ma quale fuga d'amore!›, ma mio padre mi conosceva troppo bene per cascare a frottole del genere. Mi disse di fare attenzione nel tragitto e io subito dopo riattaccai quasi in un trauma.

«Cos'è successo?»

«Mio padre ha scoperto che sono con te e che sono frocio.» Il modo in cui lo dissi molto probabilmente era esilarante perché sentii Taehyung scoppiare a ridere ed io lo schiaffeggiai sul braccio. «Non c'è niente da ridere!»

«Si, scusa.» Si serrò le labbra e annuì riconcentrandosi sulla guida. «Ma comunque non sembrava arrabbiato, no?»

«Per niente... Ma se lo ha detto a mia madre sono finito.»

Stava per dire qualcosa ma il suo telefono iniziò a squillare, lo aveva riacceso anche lui e le chiamate non tardavano ad arrivare. Lo sentii sbuffare e poi mi chiese di controllare chi fosse, e come la mia mente aveva intuito, era Jimin. Deglutii spaventato.

«Rifiuta la chiamata.»

Lo feci e poi guardai Taehyung. «Che scusa gli hai detto?»

«Nessuna. Me ne sono andato e basta.»

Rimasi sorpreso da quella risposta e anche un po' triste. Jimin era un pazzo ma non osavo immaginare come ci fosse rimasto alla scomparsa di Taehyung. Non potei fare a meno di domandarmi se lo avrebbe mai fatto anche con me. Andarsene e basta.

house of cards。vkookDove le storie prendono vita. Scoprilo ora