48 ⁽⁰⁾

1.2K 99 31
                                    

Le bende in quegli ultimi mesi erano diventate come le mie migliori amiche. Se prima le avevo al polso, ora erano avvolte intorno alle mie mani e mi sembrava di avere dei guanti troppo scomodi per fare qualsiasi cosa. Inventare una scusa per i miei genitori fu un'impresa ma alla fine dissi che mi ero bruciato con l'acqua bollente mentre tentavo di cucinarmi qualcosa.

Quel giovedì ero a casa di Taehyung e mi continuavo a domandare se avevo fatto bene a perdonarlo così in fretta, steso sul divano con la testa sulle sue gambe. Lo guardai per un'istante e lui era concentrato a leggere uno dei suoi tanti libri e ammirai come fosse attraente in quel momento.

«Tae? —lo richiamai— ora che Jimin sa di noi due non dovremmo essere più attenti?»

Mi posò uno sguardo addosso con quegli occhiali tondi che rimosse per posarli sul tavolino, insieme al libro. Mi accarezzò dolcemente i capelli e io socchiusi gli occhi.

«Intendo, lui ha le tue chiavi di casa, giusto? —continuai— potrebbe entrare in qualsiasi momento.»

«Me le sono ripreso, le chiavi intendo. Si è infuriato.»

Scattai a sedere con gli occhi spalancati. «Perché lo hai fatto? Così è ancora più sospetto.»

«Gliele ho tolte da tempo —mi fece rimettere a posto— ho usato la scusa che mi prendesse sempre le cose senza chiedermelo.»

Sospirai e gli massaggiai il ginocchio che si trovava davanti ai miei occhi, poi la sua coscia. «Sono preoccupato.»

«Tranquillo, ho tutto sotto controllo. E poi voglio stare con te a qualsiasi costo.»

Un'ora dopo mi aveva trascinato giù dal divano dopo aver portato dalla sua stanza il giradischi, mise una canzone e io per poco non caddi quando mi prese per mano e mi fece attaccare al suo corpo.

«Che fai?!» Domandai ridendo mentre lui mi faceva mettere le braccia sulle sue spalle.

«Mi conceda questo ballo, mio signore.»

«Oh —esclamai stupito—solitamente non ballo, monsieur.»

Sorrise divertito e mi ritrovai a fare una piroetta, poi sbattei sul suo petto ritrovandomi con le labbra che si sfioravano.

«Sono una canzone, la scongiuro. Altrimenti il mio cuore ne soffrirà infinitamente.»

Alzai il sopracciglio e tentai di trattenere un sorriso. «Non potrei mai permettere una cosa del genere.»

Iniziammo a ballare come una coppia del '800 e scoprii che era incredibilmente sincronizzato e bravo, io gli calpestai i piedi una decina di volte e lui scoppiava a ridere ogni singola volta.

Mi baciò quando mi fece fare il casquè e poi mi fece risalire così velocemente da farmi girare la testa.

«Puoi andare un po' più piano?!»

«E poi dov'è il divertimento?»

Ma, proprio quando mi sembrava di essere un tantino migliorato, ci bloccammo al sentire la porta aprirsi. Taehyung si allontanò da me non appena riconobbe suo padre e sembrò che tutta la felicità che c'era prima era svanita.

Io rimasi in silenzio con un po' di fiatone e il signore Kim ci guardò, soprattutto me, mentre chiudeva la porta alle sue spalle. Taehyung corse a spegnere la musica e io nel frattempo feci un piccolo inchino che venne ignorato.

«Non credevo tornassi oggi.» Disse Taehyung cercando di spiegare la mia presenza e l'uomo senza dire una parola andò in cucina a prendersi una birra dal frigo.

Posai il mio sguardo su Taehyung e doveva esserci un punto interrogativo accanto alla mia testa, dovevo andarmene? Taehyung scosse la testa.

«Andiamo in camera.»

house of cards。vkookWhere stories live. Discover now