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DIFFERENT WOODZ .
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Quando aprii gli occhi mi accorsi di non essere nel  mio letto, e tantomeno nella mia stanza. Mi accorsi inoltre di essere stretto dalle braccia di Taehyung che si era appisolato con me.  Arrossii e tentai  di alzarmi ma lui  fece un verso di disapprovazione che trovai adorabile. Quando dormiva sembrava un vero e proprio angelo, mi incantai a guardarlo per non so quanto tempo.

Istintivamente gli accarezzai i capelli sistemando la frangia sulla sua fronte ed i miei occhi caddero sull'orologio posto sul comodino: si erano fatte le otto di sera e io ero completamente nella merda. Mi mossi velocemente e la mia testa scoppiò in una fitta dolorosissima che mi fece gemere dal dolore.

Presi il telefono dallo zaino e quando lo schermo si accese rivelò più di dieci chiamate da mia madre e da mio padre. «Cazzo.» Imprecai ad alta voce facendo svegliare Taehyung che mi cercò nel letto muovendo una mano. Un gesto che mi fece battere il cuore più del dovuto.

«Jungkook?»
«Sono qui. Devo tornare a casa, è tardissimo.» Dissi velocemente prendendo le mie cose da terra. Il castano finalmente aprì gli occhi e si mise a sedere sul letto stropicciandoseli, mi sembrava di avere davanti una persona totalmente differente.

«Dammi un attimo, ti accompagno.»
«Non preoccuparti-»
Ma lui mi zittì con un gesto di mano e poco dopo si alzò andando in bagno. Io nel frattempo scrissi un messaggio a mia madre dove mi scusavo e dicevo che stavo bene. 

«Eccomi, andiamo.»

Scendemmo le scale velocemente ma qualcosa fece bloccare Taehyung.

«Papà.»

Un uomo sulla quarantina era seduto sul divano in salotto e guardava distrattamente il televisore. Era pieno di tatuaggi e pensai fosse insolito per un padre di famiglia. Il suo sguardo si puntò  immediatamente su di me e mi ritrovai a sudare freddo.

«Chi è lui?»
«Solo Jungkook, un mio amico. Stiamo andando via.»

Mi prese per il polso e mi trascinò via, io feci un inchino di fortuna verso l'uomo che sembrò ignorarmi per tornare a guardare quello schermo acceso. Mi domandai se avessi fatto qualcosa di male.

Uscimmo di casa e Taehyung non disse una parola a riguardo, soltanto mi incitò a salire in macchina velocemente. Il viaggio fu abbastanza silenzioso, la mia testa faceva un male da morire e avevo ricordi confusi su quelle ore passate.

«Tutto bene?»

Trovai il coraggio di parlargli ma lui non mi rispose e rimase con gli  occhi fissi sulla strada.  Abbassai lo sguardo e mi torturai le unghie nervoso: era incredibile come mi faceva sentire quel ragazzo.

«Devi dirmi dove abiti se vuoi che ti ci porti.»

Sobbalzai colto di sorpresa per quel tono così duro. Cosa avevo fatto?

«Scusa. Puoi lasciarmi davanti al benzinaio sulla strada principale.»

Calò di nuovo il silenzio mi ritrovai a sospirare. Avrei dovuto aspettarmelo un comportamento del genere da parte sua, era un po' strano. Improvvisamente il telefono di Taehyung iniziò a squillare ma a lui non sembrò toccare minimamente.

Guardai verso lo schermo.

«È un certo Jimin.»
«Lo richiamerò.»

Annuii e mi chiedi chi fosse. Il suo ragazzo? Eppure accanto al nome non c'era nessun cuore. Era una cosa stupida da pensare?

house of cards。vkookOpowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz