Capitolo 100.

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Riccardo.

Negli ultimi tre giorni non ho fatto altro che preparare tutto per la partenza di questo pomeriggio. Il mio aereo partirà alle quattro e trenta, quindi fra due ore, ma da terribilmente tempestivo, andrò via tra qualche minuto per avere tutto sotto controllo.
Sono davvero contento di ritornare a Milano per qualche giorno. Ho bisogno di rivedere la mia famiglia, e di lasciare che i miei pensieri vengano del tutto cancellati. Ho proprio voglia di lasciarmi andare. Me lo merito.
Questi mesi appena appena trascorsi sono stati un vero e proprio casino, e il mio corpo è totalmente distrutto. Io sono totalmente distrutto.
Non riesco a definire la mia situazione con Federica e dai suoi occhi posso perfettamente notare quanto anche lei percepisca la medesima cosa.
Convivere con questo peso al cuore è davvero difficile, ma so che con il passare del tempo, ogni cosa svanirà.
Ho sempre desiderato un nostro ritorno, ma purtroppo non è andata come speravo. Ci siamo allontanati all'improvviso e senza rendercene conto. Abbiamo smesso di sfiorarci continuamente, di sorridere come due scemi, di mangiarci con gli occhi, di baciarci anche per sbaglio o semplicemente di viverci. Abbiamo smesso di fare tutto e questo dettaglio mi distrugge un po'. Vorrei che ogni singola cosa si concludesse all'istante, ma so perfettamente che non sarà così.
Adesso sono qui con lei, che osserva con dolcezza me e Matteo mentre ci salutiamo e ci stringiamo amorevolmente. Le sue piccole braccia stringono il mio collo, con l'obiettivo di regalarmi l'ennesimo abbraccio che possa bastare per colmare il vuoto che sentirò durante questa settimana.
"Mi raccomando, amore di papà. Non fare arrabbiare mamma" Lo avviso teneramente, facendo nascere un piccolo sorriso sull sue labbra piccole e delicate.
"Sono certa che farà il bravo" Mi rassicura Federica, appoggiando una mano proprio sulla mia spalla. Io la guardo, permettendo ai suoi occhioni castani di sfiorare i miei, un po' tristi.
Lasciarli mi distrugge, ma ho bisogno di allontanarmi da qui almeno per qualche giorno.
Allungo un braccio verso la sua direzione e stringo anche lei, permettendo ai nostri corpi di modellarsi come se fossero una sola cosa. Il suo petto si scontra con il mio dolcemente, e per un attimo mi sembra di sentire il suo cuore vibrare. Il mio lo segue con la stessa intensità, ed è proprio in quel preciso istante che ogni singolo organo dentro di me sembra scombussolarsi. Averla così vicina mi fa impazzire, e non parlo soltanto di questo contatto fisico che stiamo avendo, ma anche di questo sottile velo che unisce le nostre menti come se fossero due magneti. Parlo di tutto ciò che sta succedendo dentro di noi, e credo non esista un termine adatto che possa descrivere ogni singola emozione, sensazione o brivido.
I suoi dolci e caldi respiri soffiano proprio nell'incavo del mio collo, riuscendo perfettamente a riscaldarmi la pelle. Ho i brividi e non credo che la causa sia l'aria fredda di Dicembre, ma piuttosto, la donna che mi sta stringendo.
È assurdo. Nonostante il tempo passi, le sensazioni con lei non cambiano assolutamente. È bello, no?
Quando ci stacchiamo, i suoi occhi sono lucidi e pieni di lacrime. Il cuore si restringe e per un istante, tutto ciò che vorrei fare è stringerla ancora più forte, baciarla appassionatamente, urlargli quanto io la ami, farla salire in camera e fare l'amore con lei. Dio mio, fare l'amore con lei.
Sembra passato un secolo dall'ultima volta che ho assaporato la sensazione di stare dentro la sua pelle. Dannazione a me, a noi e a questo dannato orgoglio che sta riuscendo a separarci piano piano!
Lascio scivolare il mio dito sul suo labbro inferiore, accarezzandolo con una delicatezza davvero incredibile. È secco e fragile, e alcuni piccoli taglietti lo riempiono su tutta la superficie. Posso sentirla tremare sotto al mio tocco così delicato, e quando i suoi occhi si chiudono lentamente, mi rendo quanto di quanto sia intensa la sensazione che sta provando in questo momento.
La forte luce del giorno illumina il suo viso in ogni singolo centimetro, mentre il vento accarezza i suoi capelli castani e morbidi. Si muovono freneticamente, regalandole quell'aria da modella. Vorrei tanto scattarle una foto, per farle notare quanto sia immensa la bellezza che possiede in questo istante. Dio mio, ogni volta che la guardo mi manca il respiro.
A separarci ci sono pochi, pochissimi centimetri e basterebbe un minimo movimento per poterla baciare. Per poter baciare quelle labbra che si ritrova, che sono da sempre la mia unica droga, la mia unica salvezza, la mia unica speranza.
Vorrei farlo. Vorrei farlo adesso. Dentro di me, scoppia una vera e propria guerra fra il cervello e il cuore. Il cervello mi obbliga di lasciar perdere, mentre il cuore mi scuote ad avvicinarmi e riprendermi Federica. Perché è lei ciò che voglio, no?
"Quando torno da Milano, parliamo" Sussurro a bassa voce, abbassando il capo verso la sua fronte. Poi le regalo un dolce e delicato bacio sulla pelle, facendole chiudere gli occhi dolcemente.
"Di noi?"
I suoi occhi brillano, forse di felicità. Mi guarda, mi ammira, mi studia e mi ama. Fa tutto ciò con lo sguardo e credo di non aver visto uno spettacolo più bello.
"Si, di me e di te" Rispondo all'istante, accarezzandole il viso molto lentamente. "E poi se vuoi... mi baci" Continuo. Queste parole lasciano le mie labbra senza preavviso, riuscendo a provocare un brivido ad entrambi. Sfioro la manina di Matteo e regalo un ultimo bacio sulla sua guancia paffuta, non smettendo di guardare sua madre neanche per un secondo.
"Ci penserò" Mi stuzzica, con un sorriso. Tira su con il naso, stringendo nostro figlio fra le sue braccia. "Buon viaggio, Riccardo" Sussurra con un filo di voce, curvando le sue piccole labbra verso l'alto e disegnando un piccolo sorriso sul viso.
"Sistemo la valigia nel portabagagli" Ad interrompere la nostra conversazione è l'autista, che scende dall'auto e mi raggiunge rapidamente.
"Si si, arrivo fra un minuto" Lascio che afferri la valigia e si allontani, mentre io assaporo questi ultimi istanti con Federica e Matteo.
"Fatti sentire" Mormora con un filo di voce, un attimo prima di cacciare via una ciocca dei suoi capelli.
"Pensami, va bene?" Ho bisogno che lei lo faccia. Proprio come lo farò io. Sarà costantemente con me e sono certo che la cosa sia reciproca. Assolutamente.
"Lo faccio sempre, l'ho sempre fatto e continuerò senza un freno"
Le sue parole mi provocano un'infinita scossa al cuore, che quasi quasi mi impedisce di respirare normalmente.
Le sorrido dolcemente e annuisco, lasciando l'ennesima carezza sul suo volto e l'ennesimo bacio sulla testolina di Matteo, un attimo prima di girarmi e avanzare verso il taxi che mi porterà all'aeroporto.
Un senso di tristezza varca il mio corpo all'istante, facendomi crollare interamente. Esso sembra aumentare all'improvviso quando osservo la donna che amo e il nostro bimbo attraverso il finestrino perfettamente pulito.
"Possiamo andare, signor Marcuzzo?" Mi domanda l'autista educatamente, lanciandomi un veloce sguardo.
"Si, possiamo andare"
"Siete una bellissima famiglia. Davvero" Questa sua frase mi fa sorridere sia il cuore che l'anima. Una bellissima famiglia. Noi siamo una bellissima famiglia.
"La ringrazio. È bello sentirselo dire" Faccio spallucce, sorridente. Lui sospira serenamente, un attimo prima di accendere il motore e immettersi lungo la strada.

Mancano esattamente sette capitoli alla fine... piango💔
Volevo annunciarvi una cosa importante: ho aperto un profilo Instagram! Mi trovate con il nome 'stellina_carta'.
Ho preso questa decisione per regalarvi qualche piccolo spoiler, qualche immagine, e tutti i trailer delle nuove storie che scriverò in futuro.
Sarà anche un modo per conoscerci meglio e vi giuro che sono davvero entusiasta di questa cosa!♥️
Seguitemi, mi raccomando. Vi aspetto numerosi.
Vi auguro una buon pomeriggio!
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora