Capitolo 91.

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Tutto ciò che risuona all'interno dell'auto è soltanto il suono della leggera musica che accompagna me e Riccardo in questo momento. Ogni tanto mi perdo a fissarlo mentre, con attenzione, osserva la strada buia di fronte a noi, lascia scivolare le mani fra i suoi capelli per cacciare via il ciuffo ribelle, e sospira, forse un po' stanco. Avrei voluto che non mi accompagnasse, potevo cavarmela benissimo da sola, ma chiaramente non ha fatto ciò che gli ho chiesto.
Percepisco una leggerezza riempire i nostri cuori, e penso che il merito sia soltanto di quel bacio appassionato che ci siamo scambiati circa un'ora fa. C'è una complicità totale, e non parziale; e penso che questo sia già un elemento importante per perderci totalmente. Credo che piano piano possiamo realmente avere una seconda occasione per tonare insieme, per vivere la vita mano nella mano, e per amarci.
Amarci perché penso sia la cosa più importante, sincera e vera da fare. Amarci perché potremmo separarci anche un milione di volte, ma niente sarà potente come il legame che continua, nonostante tutto, ad attirarci come due magneti. Amarci perché, si sa, si torna sempre dove si è stati bene, nel posto dove si è sfiorata almeno un pizzico di felicità, e lui... lui è il mio posto felice. Lo è sempre stato. E anche se impiegheremo giorni, mesi o anni per ritornare ciò che eravamo, so perfettamente che ce la faremo, perché due come noi non potranno mai essere soltanto due semplici genitori che saranno costretti a condividere tutto per un bambino, noi siamo e saremo sempre due anime perfettamente uguali, che non fanno altro che cercarsi, baciarsi e stuzzicarsi. Ecco tutto.
Sospiro senza rendermene conto, mentre stringo Matteo fra le braccia e gli lancio un veloce e amorevole sguardo. Dorme beatamente sul mio seno e nonostante si metta in questa posizione praticamente sempre, la scena mi provoca ogni volta una piccola scossa al cuore. È una delle cose più belle che una mamma possa provare.
Nonostante io abbia il seno dolorante e sensibile, la cosa importante è che lui stia comodo. Il resto non m'importa assolutamente.
"Tutto bene?" È Riccardo a sussurrarmi queste due semplici paroline, riuscendo a riportare il mio sguardo sul suo viso perfetto e lievemente illuminato dai diversi lampioni posizionati lungo la strada che stiamo attraversando.
"Si, tutto bene... stavo solo pensando" Farfuglio, per poi cacciare via un piccolo sbuffo. Lui gira il capo verso di me per uno o due secondi, per poi riportare lo sguardo parallelo al viale.
"A cosa?"
"A tutto. A noi, a nostro figlio e a tutto ciò che è successo poco fa a casa tua" Farfuglio un po' confusa. Anche formare una frase che sia logica mi vien davvero difficile, ma purtroppo non posso far nulla al riguardo. Il suo sguardo su di me mi agita, e non solo dal punto di vista fisico, ma anche da quello mentale. Sembra che io sia totalmente in un altro modo, e a dirla tutta non so come interpretare questa cosa. Mi sento terribilmente fragile e debole, ma al tempo stesso, ho una felicità davvero nuova e intensa che mi riempie il cuore.
"Cosa è successo poco fa a casa mia?" Domanda facendo il finto tonto. La scena mi fa sospirare e alzare gli occhi al cielo.
"Smettila di fare l'idiota" Chiarisco. Lui scoppia a ridere e giuro che in quell'istante ogni cosa sembra fermarsi improvvisamente. Tutto si ferma tranne lui, che continua a muoversi dolcemente, a sorridere e a vivere, di fronte al mio sguardo.
"Scherzavo, piccola"
Il nomignolo che mi ha appena assegnato mi provoca un vuoto proprio alla pancia, che si espande lungo il petto e si ferma proprio su un punto definito del cuore. Giuro che mi manca il respiro.
Non mi aspettavo che mi chiamasse in questo modo, mi ha sorpresa. E probabilmente, il mio sguardo lo conferma. "Ti è piaciuto?" Mi domanda a bassa voce, riferendosi chiaramente a quel bacio poco casto che ci siamo regalati.
Ricordare quel momento mi fa arrossire, infatti percepisco un leggero calore pervadermi il viso furiosamente. Per fortuna non c'è molta luce, e ringrazio il cielo per questo. L'ultima cosa che voglio è che lui mi veda così imbarazzata; so per certo che se lo facesse, sorriderebbe come un idiota, soddisfatto di aver, per l'ennesima volta, fatto cedere il suo bersaglio.
"Perché me lo chiedi?"
"Beh, giusto... hai ragione, è un po' insensato farlo" Afferma, facendo spallucce. Il mio sguardo cade di nuovo su di lui. "Cioè, intendo dire... dal modo in cui mi tiravi i capelli e sospiravi sulle mie labbra, la risposta dovrei già intuirla"
Dio mio, lo fa apposta. Ne sono più che certa.
"Vuoi smetterla?" Quasi mi lagno, mentre sento una risata scappare dalle sue labbra piene, che continua a torturare con i denti già da diversi secondi.
"Perché dovrei, scusa? Sto dicendo la verità... con questi piccoli gesti mi hai ricordato quando facevamo l'amore" I ricordi mi pervadono, e penso che non sia assolutamente una cosa positiva per la mia salute mentale. Assolutamente.
Per la secondo volta in poche ore, l'immagine del suo corpo nudo sopra il mio mi riempie lo sguardo, facendomi letteralmente morire. Nonostante sia tutto frutto della mia immaginazione, avverto un intenso brivido pervadermi la spina dorsale, ma cerco di non farci caso e sospirare. Quei momenti lì mi sembrano troppo lontani, e darei qualsiasi cosa per poterli rivivere un'altra volta. Solo un'altra volta. "A te no?" Mi domanda qualche secondo dopo. Io sbuffo per la milionesima volta, facendolo ridacchiare sotto ai baffi.
"Mi dispiace ma no!" Non riesco a bloccare quel sorrisino riempirmi le labbra, e la cosa lo rasserena davvero tantissimo. Posso notarlo dal suo sguardo, che sembra essere molto più rilassato del previsto.
Si arrende di fare questo tipo di discorsi, mentre fa scivolare la mano lungo i suoi capelli e sorride nel vuoto.
Il resto del tragitto avviene in maniera silenziosa e tranquilla, e onestamente ringrazio Dio. Non ce l'avrei fatta a sopportare altro.
Riusciamo ad arrivare a casa mia circa cinque minuti dopo, e non appena parcheggia l'auto proprio di fronte la grande palazzina, gira velocemente il capo verso di me, guardandomi.
"Grazie per il passaggio" Gli sussurro a bassa voce, guardando i suoi occhi celesti, che in questo momento fissano solo ed esclusivamente me. Questo piccolo dettaglio mi mette subito in suggestione.
"Domani ci rivediamo, vero?" Nella sua voce riesco a cogliere un pizzico di paura.
"Si, ci rivediamo. Ti va di andare al mare?" Propongo. L'idea mi stuzzica davvero parecchio e passare qualche ora con lui in quel posto che considero da sempre magico e surreale, è davvero tutto ciò che voglio. E devo dire che ne ho anche un estremo bisogno. Davvero.
"Al mare?"
"Si, al mare. A fare una passeggiata e se vuoi possiamo anche pranzare lì" Continuo, facendo spallucce. Non risponde, ma quel luccichio che riempie le sue iridi è molto meglio di altre mille parole.
"Certo, per me va benissimo"
"Bene, lo sapevo"
"Vengo a prenderti con la tua auto intorno alle otto. Mi raccomando non tardare" Mi avvisa, mentre curva gli estremi delle sue labbra verso l'alto, disegnando un piccolo sorriso. Le sue parole mi ricordano all'istante che a causa sua, ho dovuto lasciare la mia macchina proprio di fronte la sua palazzina, per cui, se dovessi andare a prenderlo io, non saprei minimamente come fare.
"Farò del meglio" Affermo con una risata, poi continuo. "Buonanotte, Riccardo"
Sgancio la cintura e mi giro totalmente verso di lui, incontrando il suo sguardo caldo ed intenso. Quel dannato ciuffo dei suoi capelli gli colpisce la fronte, e non riesco a bloccare le mie mani mentre, con un veloce movimento, lo tirano all'indietro. Lui rimane spiazzato da questo mio gesto, infatti spalanca lievemente gli occhi, facendomi sospirare piano.
Ogni singolo pensiero, sospiro o sorriso viene del tutto bloccato da un suo unico movimento. Si avvicina a me bruscamente, poggiando le sue labbra sulle mie. Non intensifica il contatto, mi regala un semplice bacio a stampo, che non mi provoca soltanto i brividi, ma anche una perdita totale della mia stabilità.
Quando si stacca da me, incrocia i nostri occhioni, lasciando che si guardino e si amino senza nessun limite. Perché credo che sia la cosa più importante da fare in questo istante.
"Buonanotte, Fede"
Mi regala una leggera carezza sul viso, pizzicandomi la pelle con i polpastrelli. Poi si china verso Matteo, regalando anche a lui un dolce bacio proprio sulla guancia. "Buonanotte, puffetto. Ci vediamo domani" Alla scena, sorrido. Il mio cuore si gonfia notevolmente, ed è pronto a scoppiare.
Per evitare questo pericolo, guardo Riccardo per l'ultima volta e apro la portiera, scendendo dall'auto l'istante successivo. Stringo mio figlio fra le mie braccia, mentre emerge dentro di me la consapevolezza di aver appena lasciato la mia anima lì dentro, lì in quell'auto, lì con lui. Con l'unico amore della mia vita.

Buon pomeriggio!
Cosa ne pensate di questo capitolo? Vi piace?🥰
Fatemelo sapere, mi raccomando. Un bacio a tutte♥️
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoWhere stories live. Discover now