Capitolo 46.

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Aspetto una chiamata di Riccardo già da un po', ma purtroppo non arriva. A dire la verità, sono lievemente preoccupata.
Dovrebbe essere arrivato già da un po', eppure l'unica cosa che riesco a sentire è un immenso silenzio.Vorrei vedere lo schermo del mio cellulare illuminarsi e il suo nome apparire proprio su di esso, eppure non accade nulla di tutto ciò. Saperlo già sistemato nel suo hotel è ciò che attendo da ore. Sul serio.
Fortunatamente, l'istante dopo, la suoneria del telefonino risuona regolarmente nella mia piccola camera, riuscendo ad interrompere ogni mio pensiero. È lui. Finalmente.
Non esito un istante ad accettare la chiamata, per cui lascio scivolare il dito contro il display e lo appoggio proprio sull'orecchio.
"Riccardo, finalmente! Tutto bene?" Sono terribilmente agitata.
"Ciao, Fede! Si tutto bene... scusami se ti chiamo adesso, ma l'aereo è partito con ben venti minuti di ritardo, per cui sono arrivato adesso a Miami" La sua voce calma, dolce e anche un po' stanca ha un effetto calmante su di me, e riesce perfettamente a far rilassare i miei muscoli tesi e poco rilassati.
Mi trovo in questa situazione da più di undici ore... che sarà mai per una donna incinta? Beh... assolutamente nulla, no?
In teoria dovrei cercare di rimanere calma e rilassata, ma in questi ultimi due giorni sta accadendo l'esatto contrario.
Io sospiro, schiudendo lievemente le labbra per rispondergli.
"Stai tranquillo. Il viaggio è andato bene?"
"Abbastanza, anche se è stato terribilmente lungo e stancante" Lo sento sospirare e e la cosa mi fa sorridere. Me lo immagino stanco, assonnato, con i capelli arruffati e gli occhi terribilmente lucidi.
"Posso immaginare, ma adesso dove stai andando?"
"Sto uscendo dall'aeroporto e poi corro in hotel. Ma prima ho bisogno di mangiare qualcosa e dormire un po'. Sull'aereo non ho chiuso occhio"
"Povero piccolo cucciolo di panda" Mormoro teneramente. Lo sento sorridere e penso che sia una delle cose più belle e dolci del mondo. "Vorrei tanto essere lì con te"
"Anche io. Dopo un viaggio così lungo avrei bisogno soltanto delle tue coccole" Afferma. Il mio cuore batte all'impazzata e la causa sono le parole che ha appena pronunciato.
"Lo so, mi manchi tanto" Avverto un magone alla gola, che si fa sempre più grande ad ogni secondo che passa. Lo sento ancora più distante del previsto. Tutto questo è davvero frustrante.
"Mi manchi anche tu" Una scia di tristezza riempie le nostre voci, riuscendo a a farmi tremare anche l'anima. "Più di qualsiasi altra cosa al mondo"
"Forse abbiamo sbagliato a non fare l'amore stanotte" Ogni singola parola scappa dalle mie labbra senza preavviso, ma è esattamente ciò che penso. Veramente. Avrei voluto sentirlo un'ultima volta. Solo un'ultima volta.
"Nessun problema, recupereremo. E poi, piccola... avevi il Mar Rosso fra le gambe, non era proprio il massimo della situazione" Esclama, facendomi ridere come una vera idiota.
"Lo so, però..." Inzio, ma lui mi interrompe immediatamente.
"Shh, basta. Ti conviene stare zitta o potrei sul serio avere un'erezione proprio al centro dell'aeroporto. E sai, non sarebbe proprio carino da vedere"
"Che deficiente che sei" Un improvviso calore pervade le mie guance improvvisamente, spezzandomi quasi il respiro.
"Lo so" Risponde, e anche se non posso vederlo, posso assolutamente confermare quanto sia luminoso e bellissimo il sorriso che ha fra le labbra. "Un istante che devo far sapere la mia destinazione all'autista" Mi avvisa, un attimo prima di allontanare il telefono e dire qualcosa in inglese che non riesco a capire. Poi sento la portiera dell'auto chiudersi violentemente. "Eccomi, sono tornato! Dicevamo?" La sua voce irrompe nella mia mente qualche secondo dopo, eliminando del tutto ogni mio pensiero.
"Che ho tanta voglia di te" Ammetto a bassa, bassissima voce. Lo sento sospirare intensamente. Non mi pervade nessuna scia di imbarazzo e penso che questo dettaglio sia alquanto normale. Abbiamo già raggiunto una certa intimità.
"Riprenderemo questo discorso in hotel... promesso" Il suo timbro di voce, le parole che ha appena detto e il modo in cui le ha pronunciate, sono una vera e propria doccia di erotismo. Oh Santo Cielo, sarà sicuramente colpa degli ormoni.
"Mmh, e va bene" Mugolo, mordendomi il labbro inferiore lentamente. L'ennesimo sospiro scappa dalla sua bocca.
"Non mugolare, Federica" È un bene che la gente parli inglese, le nostre conversazioni sono davvero molto strane e terribilmente pervertite.
"Mmh"
Mi scappa una risata, mentre a lui un piccolo sbuffo.
"Federica!"
"Si, Riccardo?"
"Piantala" Mi avverte. "Cambiamo argomento, ti prego... hai novità da raccontarmi?" Per un attimo entrambi torniamo seri e penso che sia un vero e proprio bene.
Continuare quella conversazione sarebbe stato un incentivo a prendere il primo aereo diretto a Miami, raccontargli la verità e lasciare che la nostra passione scoppi del tutto.
Mi schiarisco la voce dolcemente, stringendo il contorno della mia maglia fra le dita.
"Umh..." Onestamente non so proprio cosa dirgli. Maledizione, certo che ci sono delle novità! Quarantotto ore fa ho scoperto di essere incinta, questo pomeriggio sono andata a fare la prima ecografia e il medico mi ha detto che il nostro bambino misura sei millimetri, poi... ho intenzione di portare avanti la gravidanza da sola, le mie paure aumentano ad ogni minuto che passa, e in questo momento vorrei soltanto far volare questi nove mesi che mi aspettano per stare un po' più serena. È tutto così folle, così strano, così terribilmente incredibile. "Nessuna novità, sempre le solite cose. Sono solo stanca" Sospiro, mentendogli spudoratamente. Odio farlo, eppure mi sembra l'unico modo per non far crollare tutto ciò che ci siamo impegnati a costruire. Soprattutto, per non far crollare il suo futuro che in questo istante sembra essere nelle mie mani.
"Hai riposato male?"
"No, al contrario! Ho dormito benissimo, ma temo di aver bisogno di qualche altro minuto o ora" Rispondo velocemente.
"Allora vai... ti chiamo io fra un po'. Riposati" Mi sussurra con un filo di voce. Sentirlo così premuroso nei miei confronti mi riempie il cuore. Penso che sia un gesto estremamente dolce.
"Va bene, a più tardi"
Succede esattamente così, riposo per un po', ma riesco a recuperare le giuste forza soltanto durante la notte, dormendo per più di dieci ore. Ma non appena il mio sguardo incrocia la luce intensa dei raggi del sole, i miei pensieri si poggiano proprio su Riccardo e sulla chiamata che abbiamo fatto prima di dormire. Abbiamo parlato per circa due ore, fregandocene del fuso orario e di tutto il resto. È riuscito a farmi impazzire sia mentalmente che fisicamente. Ogni parola che sussurrava era un brivido, ma per fortuna sono riuscito a placare le mie dannate voglie che sembravano essere ritornate all'improvviso.
Sono crollata soltanto intorno all'una di notte e quando l'ho fatto, i miei sogni erano totalmente occupati dall'unico uomo della mia vita, dal padre di mio figlio e dall'unico ragazzo che ho amato, che amo e che amerò per sempre. Sempre e solo lui. Sempre e solo Riccardo.
Un fastidioso bussare alla porta mi fa sollevare dalla sedia, provocandomi un'ansia improvvisa che pervade il mio cuore piano piano.
"Chi è?" Chiedo educatamente attraverso il pezzo di legno.
"Sono Lorenzo. C'è un pensiero per te" Abbasso la maniglia lentamente, sbucando il viso dalla fessura della porta. Non appena mi vede, sulle nostre labbra nascono dei piccoli sorrisi, che profumano tanto di sincerità.
"Ciao Lorenzo"
Non posso non notare l'immenso mazzo di rose che stringe fra le sue braccia e il respiro mi si blocca il gola. Questa è opera di Riccardo. "Sono per me?" Chiedo educatamente.
"Si, è appena arrivato il fioraio" Mi spiega, porgendomele. Le annuso intensamente, sentendo quanto sia forte ogni sensazione che mi attraversa in questo istante. Sono quattro rose: tre rosse e una bianca. Quest'ultima è posizionata proprio al centro, mentre le altre tre la contornano, riuscendo a far nascere un mix davvero pazzesco ed incredibile. È così... wow.
"Ti ringrazio. Davvero"
"Di niente. Buona giornata, Federica"
Gli sorrido educatamente, un attimo prima di chiudere la porta con un colpo di fianchi e appoggiare il mazzo di fiori proprio sulla scrivania. Afferro il piccolo bigliettino panna appoggiato sulle diverse foglie delle rose, scorrendo lo sguardo dolcemente fra le diverse parole che lo riempiono.

'Buongiorno, amore. Primo giorno senza di te e mi manchi terribilmente. Queste rose sono per te... ecco, tu sei pura e delicata come quella bianca, mentre il mio amore per te è proprio come quelle rosse. Un amore forte, passionale ed intenso, che ti proteggerà per tutta la vita. Ricordati quanto ti amo. Ricordalo sempre.
Riccardo.'

Le emozioni scoppiano dentro di me come un fuoco d'artificio, riuscendo a farmi crollare del tutto. Lascio un delicato bacio su quel bigliettino, ed è come se avessi appena baciato le labbra di Riccardo.
"Ti amo anche io, amore. Anche io" Sussurro a bassa voce, come se fosse al mio fianco. "Anche se tutto questo finirà presto, sei e sarai sempre nel mio cuore"

Piango💔
Fatemi sapere cosa ne pensate! Un bacio♥️
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoWhere stories live. Discover now