Capitolo 1.

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Iniziare una nuova vita mi ha sempre fatto paura. Una nuova città, una nuova casa, un nuovo quartiere e delle nuove abitudini.
Fino a tre anni fa, al pensiero di lasciare la mia famiglia e andare via dalla mia amata Sardegna, avvertivo un immenso balzo al cuore e allo stomaco, ma adesso ho capito di dover affrontare tutto questo e realizzare ogni mio obiettivo, ogni mia idea, ogni mio sogno. Tutto ciò che voglio. Tutto ciò che mi passa per la testa. Perché me lo merito. E voglio che sia così.
Quando ho compiuto diciannove anni, ho comunicato ai miei genitori di voler diventare una psicologa. Ciò che mi spinge a voler intraprendere questo tipo di studi è il desiderio di condurre le persone a una maggiore serenità. Mi piace il fatto di seguirle con costanza, guardarle negli occhi e vedere delle nuove consapevolezze emergere nei loro sguardi e nel loro cuore. Penso proprio che raggiungere un determinato obiettivo dopo mesi di terapia sia davvero una bella soddisfazione, sotto tanti punti di vista.
Fare a pugni con il proprio demone interiore non è per niente facile, e l'obiettivo di uno psicologo è proprio quello di inserirsi nella vita emotiva del paziente e aiutarlo silenziosamente e in punta di piedi, ad affrontare ogni problema, ogni brutto pensiero, e ogni dolore, che potrebbe, in qualche modo, renderlo poco sereno.
Negli ultimi dodici mesi ho lavorato come commessa per iniziare a pagarmi gli studi, e adesso, avere il mio futuro fra le mani, mi rende la ragazza più felice del mondo. Ho vent'anni e l'ultima cosa che voglio è appesantire la mia famiglia; ho sempre desiderato essere autonoma.
Da domani, per me, inizia una nuova vita. Finalmente posso anche io realizzarmi proprio come gli altri. Ritrovare quella parte di me è proprio quello che ho sempre desiderato da quando ho finito la maturità. So perfettamente quanto tempo ci vorrà per poter avere il camice bianco e ricevere i miei pazienti, ma sono pronta ad aspettare ogni anno con pazienza. Proprio come si fa con le cose complicate e bellissime.
Sorrido senza accorgermene quando il taxi si ferma proprio di fronte al grande palazzo che riempie decine e decine di metri di questo quartiere. Una piccola parte di questa struttura sarà la mia casa per questo lasso della mia vita.
La dimora non è enorme, ma è perfetta per me. La dividerò con una ragazza più o meno della mia età, e anche se la cosa non mi stuzzica parecchio, devo cercare di accettare questa piccola particolarità. Non ho mai amato dividere le cose con qualcun altro, ma devo assolutamente affrontare questa cosa.
L'università dista a pochi isolati da cui e penso proprio che questo sia davvero importante.
L'ultima volta che son venuta qui è stata circa due settimane fa con i miei genitori. La proprietaria mi ha consegnato la chiave dell'appartamento, avvisandomi sul giorno della scadenza dell'affitto mensile.
"Signorina, siamo arrivati" Mi dice l'autista, osservandomi dallo specchietto. Sono costretta a distogliere lo sguardo da tutto ciò che mi circonda e a cacciare via ogni pensiero, prima di sorridergli e porgergli la sua ricompensa. "La aiuto a prendere i bagagli"
"La ringrazio"
Scendo dall'auto, guardando l'uomo afferrare le mie due valigie molto rapidamente. Lo ringrazio di nuovo e lo saluto, prima che lui entri in macchina, lasciandomi da sola in quel posto a me un po' sconosciuto, ma che diventerà totalmente parte di me.
Respiro profondamente, chiudendo gli occhi e assaporando al cento per cento ogni sensazione che mi attraversa. L'aria che soffia è fresca, leggera e molto delicata.
Prima di perdere altro tempo ad assaporare quest'atmosfera, afferro il telefono per inviare un messaggio a mia mamma.

'Mami, sono appena arrivata a Roma! Saluta papà'

Viene letto all'istante e la cosa mi fa sorridere. Senza darmi neanche un istante di tempo, avvia una chiamata improvvisa. Mi lascio scappare un piccolo sospiro, prima di trascinare il dito sullo schermo. "Dimmi, mamma?"
"Fede, finalmente! Scusami se ti ho chiamata ma avevo tanto bisogno di sentire la tua voce" Esclama. "Dove sei?" È una mamma molto ma molto apprensiva ed essendo la sua unica figlia, penso sia normale che lo faccia.
"Proprio davanti casa. Stavo per entrare"
"Ah bene, allora mi chiami tu dopo, non voglio disturbarti" Afferma lievemente dispiaciuta.
"Non mi hai disturbata" La rassicuro, con un sorriso, anche se non può vedermi.
"Va bene, tesoro. Ci sentiamo più tardi"
"Okay, mamma. A più tardi" Dopo averla salutata, attacco la chiamata, rimettendo il cellulare in tasca. Prendo un bel respiro e cammino verso la porta, trascinando con me anche la valigia.
La gabbia toracica mi vibra intensamente a causa dei battiti accelerati del cuore, e non riesco a bloccare questa cosa in nessun modo. Sono terribilmente agitata.
I miei respiri sono irregolari, ansiosi e pesanti. L'ansia si accumula proprio su un punto della pancia, riuscendo a diminuire il mio equilibrio. Faccio anche fatica a stare in piedi.
Con un pizzico di forza, lascio scivolare la chiave all'interno della serratura, entrando poi all'interno del palazzo. Grazie all'ascensore raggiungo il settimo piano in pochi secondi, e non appena mi ritrovo proprio di fronte la porta di casa, una forte emozione si propaga dentro di me.
Non vedo l'ora di conoscere la mia coinquilina, in modo da poter stringere un qualcosa molto simile ad un'amicizia.
Prima che possa rendermene conto, mi ritrovo proprio all'ingresso dell'appartamento. È lievemente più disordinato rispetto a qualche settimana fa, ma cerco di non dare molto peso a questo piccolo dettaglio.
Sistemo i bagagli in un angolo, cercando di stare quanto più serena possibile. Avanzo verso la cucina molto lentamente, trovando diversi piatti sporchi proprio dentro il lavello, il frigo lievemente aperto e un lieve odore pungente riempire la stanza in ogni angolo. Oddio mio.
Giro il capo verso il salotto, vedendo diversi vestiti gettati sul divano con poco, pochissimo ordine.
"C'è qualcuno?" Chiedo alzando lievemente il tono della voce per farmi sentire. Non mi ricordavo che questo appartamento fosse così... così strano. "Ehi, c'è qualcuno?"
Improvvisamente sento un tonfo che proviene dal bagno, e quando sto per dire o fare qualcosa, una voce acuta e profonda scivola sulle pareti molto delicatamente.
"Cazzo! Stavo per spaccarmi la testa!" Riesco a sentire solo questo, prima che un ragazzo dagli occhi azzurri varchi la soglia del salotto. Ha il torace completamente nudo e lievemente umido, e l'unica cosa che indossa è soltanto un asciugamano stretta proprio alla vita. Gli addominali profondi rendono la sua pelle scolpita e perfetta, e devo ammettere che sembra uno di quei modelli appena usciti da qualche rivista americana.
Per un attimo, mi sembra di essere entrata in standby, ma quando il ragazzo sposta le mani proprio sui suoi capelli bagnati per spostarli verso l'esterno, riesce a risvegliare ogni mio dannato pensiero.
Mi rendo conto di essere arrossita, ma cerco di riprendere in mano la situazione immediatamente.
"Tutto bene?" Chiedo distogliendo lo sguardo.
"Stavo solo cadendo" Spiega, senza nessun tipo di emozione in volto. "Chi sei? Ti sei persa o hai sbagliato appartamento?"
Il suo tono mi fa venire i brividi. È così freddo e trasparente, che riesce perfettamente a confondermi. Un lieve strato di rabbia inizia ad emergere proprio sul mio viso, posso sentirlo.
"Sono Federica... n-no, non credo di essermi persa o di aver sbagliato appartamento" Gli rispondo, sistemando una ciocca dei miei capelli proprio dietro l'orecchio. "Mi avevano detto di avere una coinquilina donna, non mi aspettavo di trovare te, sono solo sorpresa, ecco tutto"
"Onestamente neanche io... la ragazza che cerchi tu è andata via pochi giorni fa, e io ho preso il suo posto. Abito qui da una settimana circa" Afferma. Non mi guarda negli occhi, non accennando neanche qualcosa che possa assomigliare ad un piccolo sorriso.
"Ah" Questo è tutto ciò che riesco a dire. Sono senza parole. Ce la farò a superare tutto questo grande casino? Oh Dio, mi sembra un incubo.

Ciao a tutti!♥️
SI RICOMINCIA! Ecco qui la nuova storia! Cosa ne pensate? Vi piace quest'idea? Voglio assolutamente sapere ogni vostro pensiero. Ci tengo davvero tantissimo.
Un bacione a tutte e a domani😘
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoWhere stories live. Discover now