Capitolo 28.

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"Mamma? Papà?"
"Tesoro, finalmente! Scusaci per essere piombati qui all'improvviso, ma avevamo tanta ma tanta voglia di rivederti" Esclama mia madre, con un sorriso quasi commosso.
"Oddio, sono confusa... non vi aspettavo assolutamente"
Avere i miei genitori qui mi ha praticamente stravolto la serata. Non voglio essere fraintesa, sono felice di essere con loro, ma la situazione in sé è davvero un immenso ed irreparabile problema.
In casa c'è Riccardo e penso che questo piccolo dettaglio sia già abbastanza importante.
"Fatti abbracciare!" Esulta mia mamma, catapultandosi su di me e stringendomi a sé come se non mi vedesse da dieci anni.
Mio papà lo segue, ma fortunatamente non mi stritola con la stessa intensità. Risentire di nuovo il profumo dei miei genitori, è un po' come tornare a casa, come tornare nel proprio rifugio. È davvero una bella sensazione.
Non li vedevo da un paio di settimane e devo ammettere che ho molto sentito la loro mancanza. Davvero moltissimo.
"Entrate e sedetevi... immagino sarete stanchi..." Inizio, cercando di essere cortese. Chiudo la porta alle mie spalle, raggiungendoli poi in salotto.
"Parecchio. Il viaggio è stato stancante, ma ne è valsa la pena. Volevamo rivederti più di qualsiasi altra cosa al mondo" Sorride mio papà, pizzicandomi teneramente la guancia. La sua dolcezza mi fa esplodere il cuore.
"Sono felice che siate qui. Davvero" Sulle loro labbra sorgono dei sorrisi improvvisi e sinceri. "Vi fermate a Roma per molto tempo?"
"No, soltanto due giorni. Dopodomani pomeriggio ripartiamo" Mi spiega mia madre sedendosi sulla sedia. "Alloggeremo in un hotel qui vicino, così saremo tutti e tre abbastanza indipendenti"
"Capisco... direi che avete fatto davvero benissimo"
"Lo penso anche io" Risponde mio papà. Onestamente non so cosa fare, come comportarmi, cosa dire e come dannazione gestirmi questa situazione. Avere Riccardo a pochi metri di distanza mi fa andare in panico. Credo che sia una situazione più grande di me, e di questo ne sono più che certa.
"E la tua coinquilina non c'è?" La domanda di mia madre arriva proprio al momento sbagliato, riuscendo a distruggermi quel briciolo di forza che possedevo fino a qualche istante prima.
"Oh no, è a cena con degli amici" Invento sul momento. Probabilmente, la mia espressione sarà terrorizzata, ma non voglio pensarci. Rischierei di non farcela.
"Non vedo l'ora di conoscerla!"
Io sospiro, regalando ad entrambi un piccolo sorriso che possiede quella lieve sfumatura di ansia, preoccupazione, terrore e irrequietezza.
"Federica, è arrivato il fattorino? Con chi diavolo stai parlando?" A richiamare l'attenzione di tutti è Riccardo, che fa irruzione in cucina normalmente, come se niente fosse. Indossa soltanto i boxer e una maglia, e ha i capelli terribilmente disordinati. Sembra che sia appena stato travolto da un alluvione. Quell'alluvione si chiama Federica.
Nel momento in cui si ritrova gli occhi dei miei genitori puntati addosso, mi guarda lievemente confuso, probabilmente con una voglia estrema di evadere da qui il prima possibile.
Il tanto atteso momento è arrivato, e io temo di non essere abbastanza forte per poter sopportare tutto questo. Dico sul serio.
"Io umh... allora, loro sono i miei genitori" Borbotto, un po' scossa. I suoi occhioni celesti mi sfiorano dolcemente, mentre fa un lieve cenno con la testa per salutarli educatamente. "Lui invece è Riccardo, il... il..."
"Sono il fratello della coinquilina di vostra figlia. È un piacere conoscervi" Lui mi viene in aiuto all'istante, tirandomi fuori da quest'immenso disastro.
Allunga una mano verso la loro direzione, stringendo educatamente le loro. Mia mamma lo guarda con espressione da ragazzina, invece mio padre si limita a farlo con una certa trasparenza.
"Io sono Cristiano, e lei è mia moglie Maria" Gli dice, cercando in tutti i modi di rompere il ghiaccio. Lui annuisce, sorridendo ad entrambi molto educatamente. Lo ringrazio con gli occhi diverse volte, guadagnandomi un piccolo sospiro da parte sua.
"Io e Federica avevamo ordinato due pizze, vi va di unirvi a noi?" Propone il ragazzo che fino a pochi minuti fa era sopra di me a farmi impazzire. Io lo guardo, lanciandogli una lieve occhiata. Perché lo sta facendo? Maledizione a me!
Probabilmente mi sarei organizzata in maniera differente con i miei genitori... magari li avrei portati a cena fuori, non qui.
"Oh no, figliolo... non preoccuparti. Io e mio marito mangeremo qualcosa al volo. Non vogliamo creare nessun tipo di disturbo" Afferma mia madre, con un sorriso. Ecco, direi che questa sia la cosa migliore.
"Nessun disturbo. Richiameremo la pizzeria e modificheremo l'ordine" Insiste Riccardo. Stringe il cellulare fra le sue mani e compone il numero. Vorrei letteralmente ucciderlo e probabilmente lo farò dopo. "Avete delle preferenze?" Domanda.
"No, vanno bene anche due margherita" Risponde mio papà. Lui annuisce, raggiungendo l'ingresso per poter parlare con calma e serenità.
Mia madre non riesce a smettere di sorridere e quando Ricardo sparisce dietro la parete, lei mi guarda in viso.
"Beh, è un bel ragazzo" Mi stuzzica. Io spalanco gli occhi, non sapendo dove diavolo voglia arrivare.
"Lo so che è un bel ragazzo, ma cerca di non farmi imbarazzare" Le rispondo a bassa voce. Lei sospira. Se probabilmente scoprisse tutta la verità, cambierebbe il suo pensiero su Riccardo l'istante dopo. Se scoprisse che fino a poche ore fa ero sotto di lui ad urlare il suo nome totalmente impazzita, mi ucciderebbe, per poi tagliarmi a pezzetti e cucinarmi.
Averle raccontato balle non è stata per niente una buona idea e purtroppo, me ne rendo conto solo adesso. Dio mio, che situazione. Che terribile situazione.
Riccardo ritorna da noi un minuto dopo, annunciandoci che tra un po' arriverà la nostra tanto attesa e maledetta cena.
"Bene, allora io vado a lavarmi le mani. Dopo un giorno fuori casa è proprio quello che mi serve" Esclama mia madre, sollevandosi.
"Ti seguo, cara. Anche io ne ho bisogno" La affianca mio padre. Entrambi ci regalano un sorriso, e spariscono in bagno, lasciando la porta completamente spalancata. Io afferro il braccio di Riccardo, tirando il suo corpo verso la parete con pochissima delicatezza.
"Mi dici cosa diavolo ti salta in mente? Perché li hai invitati a cena qui?" Sbotto a denti stretti. Per l'infinita rabbia, ho seriamente paura che mi esca il fumo dalle orecchie.
"Credimi, ho fatto benissimo. Non sapevo sul serio come gestirmi questo incontro" Risponde lui, calmo.
"Li avrei portati in un locale qui vicino, adesso ti riempiranno di domande" Lo avverto. La mia voce si incrina in un leggero piagnucolio proprio alla fine. "Domande di tutti i tipi" Aggiungo subito dopo.
"Non importa. Me la caverò, ce la caveremo... stai tranquilla" Mi accarezza il viso dolcemente, riuscendo perfettamente a tranquillizzarmi.
"Tu sei completamente pazzo. Sul serio"
"Lo so, io sono pazzo di te. Sono pazzo di te, Federica" Mi stringe i fianchi dolcemente, attirandomi a sé con un veloce movimento. "Pazzo di tutto ciò che abbiamo fatto e di ciò che faremo"
"Shh, non vorrei che ti sentissero"
"Stasera riusciremo ad affrontare questa situazione, ma domani dovrai dire la verità ad entrambi" Il suo tono di voce è basso, così basso che faccio quasi fatica a sentirlo. Alle sue parole, sospiro, riuscendo perfettamente a capire quanto abbia ragione.
"Va bene" Sibilo, appoggiando la testa sulla sua spalla. Lui mi regala un dolce bacio sulla fronte, trasferendomi tutta la carica che mi serve per affrontare un momento del genere.

Bene, secondo voi come andrà? Si accettano scommesse!😂🤪
A domani♥️🍦
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoWhere stories live. Discover now