Capitolo 20.

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Mi sveglio di soprassalto. Ad augurarmi il buongiorno non c'è nessun filtro di luce che penetra dalle tende o nessun odore di caffè caldo, ma solo un'ansia improvvisa. Quell'ansia improvvisa che non mi permette di respirare in maniera normale.
Credo che sia davvero tardi, ma purtroppo non riesco a muovermi per poter guardare l'ora. Il corpo di Riccardo è praticamente spalmato sul mio, rendendomi immobile sul posto. Ha la testa appoggiata sul mio seno, le mani che stringono possessivamente i miei fianchi e le sue gambe perfettamente incastrate alle mie. È davvero una bella sensazione. Vorrei non allontanarmi mai, ma purtroppo devo.
Prima di scostarlo via, focalizzo il mio sguardo su di lui, fissando il suo volto con costanza. Ha il segno del cuscino proprio sulla guancia e questo piccolo dettaglio mi fa ridacchiare.
I muscoli delle sue braccia sono così tremendamente tesi, che ho realmente paura di non riuscire a scappare da quel rifugio. La mia temperatura corporea è davvero alta, e posso assolutamente capirlo anche da quel leggero strato di sudore che mi ricopre la fronte, il collo e il solco dei seni.
Solo dopo qualche secondo trovo la forza per stringere il suo polso e poggiarlo proprio sul suo bacino. Riesco a sciogliere le nostre gambe e mi sollevo, lasciandomi sfuggire un piccolo sospiro.
Sono le sette e dieci, ma credo di poter comunque arrivare in orario all'università. Dormire con Riccardo è stata la cosa più bella di queste ultime settimane; non riposavo così bene da anni, e spiegare la felicità che scorre fra le mie vene in questo momento è davvero difficile.
Prima che possa svegliarsi e mi inchioda di nuovo al letto, mi alzo, raggiungendo la cucina per preparare la colazione.
Preparo il caffè con una tranquillità davvero assoluta, spalancando del tutto la finestra del salotto per far entrare un po' d'aria pulita e fresca. Quando verso il liquido caldo all'interno delle due tazzine, vengo accolta da un'improvvisa confusione che mi fa sentire un po' delicata. Non so se svegliare Riccardo o lasciarlo dormire. Deve andare all'università, ma non so come potrebbe prenderla. Svegliare qualcuno con un caffè caldo è pur sempre un gesto intimo, no? Noi due possiamo spingerci a così tanto? Siamo pronti? Dio mio, non ne ho idea.
Fortunatamente, a salvarmi da questo immenso caos è proprio lui, che entra in cucina come se fosse un attore alle prese con qualche scena mattutina. Attraverso la maglia leggera di cotone che indossa riesco perfettamente ad intravedere ogni suo singolo muscolo, ma m'impongo di distogliere lo sguardo l'istante dopo.
"Buongiorno" La sua voce scivola lungo le pareti del piccolo appartamento, rendendo instabile sia me che loro.
Dopo qualche secondo che passiamo a fissarci come se non ci vedessimo da ore, distolgo lo sguardo, pronta per rispondergli.
"Buongiorno" Sibilo. Posso vedere un piccolo sorriso scappare dalle sue labbra e la cosa mi rende davvero felicissima. "Ho preparato il caffè" Gli dico, indicando le due tazze che contengono la bevanda fumante.
Mi ringrazia gentilmente, raggiungendomi a passi lenti. Io mi siedo sulla sedia, ma non smetto di guardarlo neanche per un istante. Siamo entrambi terribilmente assonnati, ma negli occhi abbiamo una forza davvero immensa.
Quando ci ritroviamo a qualche centimetro di distanza, percepisco la sua mano toccarmi la spalla. Il mio cuore guizza come un pesciolino, diventando letteralmente pazzo.
"Dormire con te è stata una cosa davvero incredibile" Queste parole me le sussurra all'orecchio, riuscendo a ridurre il mio cervello in poltiglia.
"Anche per me"
È ancora alle mie spalle, e posso tranquillamente sentire la sua presenza. Non in quel senso ovviamente, ma giuro che è davvero una bella sensazione. Il suo fiato riscalda con dolcezza l'incavo del mio collo, causandomi la pelle d'oca. Lo sento sorridere e la cosa mi fa sospirare dolcemente.
Mi lascia un delicato bacio fra i capelli, facendo scivolare la sua grande mano proprio sul mio braccio nudo. Anche in quella parte del corpo lì riesce a causarmi la medesima cosa. È davvero assurdo! Odio essere così sensibile a causa del suo tocco, ma so perfettamente che non posso fare nulla al riguardo.
"Davvero?" Domanda, per poi allontanarsi da me e sedersi sulla sedia proprio al mio fianco. Sembra lievemente sorpreso e posso assolutamente confermarlo non appena le sue pozze celesti e bellissime si incrociano alle mie.
"Si certo... non riposavo così da diverso tempo"
Un sorriso soddisfatto e felice si spalanca sulle sue labbra, riuscendo a far sorridere anche me.
"Sono felice di questo. Davvero tanto, Federica" Esclama, per poi stringere la tazzina fra le sue mani. Se la porta alle labbra, bevendo un sorso di caffè con una lentezza davvero esasperante. I miei occhi si poggiano proprio sulla sua gola, notando il pomo d'Adamo muoversi rapidamente non appena deglutisce. È davvero una scena intensa da ammirare e la mia dannata debolezza mattutina riesce perfettamente a distruggere me, il mio cuore e i miei dannati ormoni, che a causa sua stanno esplodendo ogni giorno di più.
"Stasera lo rifacciamo?" Mi domanda con un piccolo sorrisino malizioso.
"Stai parlando sul serio?" Alzo un sopracciglio.
"Certo! Voglio assolutamente dormire di nuovo fra le tue braccia"
"Vedremo" Lo stuzzico mordendomi il labbro inferiore con molta lentezza. So per certo che questa ci ritroveremo sul letto a stringerci come se fossimo due bambini, ma mi piace tenerlo sulle spine. Mi piace tenerci sulle spine. È tutto più bello, più intenso, dico bene?
"Mmh, quanto sei misteriosa... mi fai impazzire" Mugola. Inizio a sentirmi potente all'improvviso e per un attimo vorrei letteralmente staccare tutto e vedere realmente quanto io lo faccia impazzire. Probabilmente, potrebbe essere imbarazzante ammetterlo, ma non lo è, non se tutto ciò lo si pensa nella propria mente, giusto? Dio, certo che è giusto!
Dannazione, sembro una psicopatica. Devo smetterla sul serio!
Socchiudo gli occhi soltanto per calmarmi, un attimo prima di bere l'ultimo sorso del caffè e sollevarmi.
Lui osserva ogni mio movimento con un cipiglio sul viso. È un po' confuso, posso notarlo.
"Vado a prepararmi, okay? Altrimenti farò tardi"
Lui annuisce, e non appena mi giro, riesco a sentire il suo sguardo curioso ed intenso scivolare in ogni singolo millimetro del mio corpo. Lo ignoro del tutto, e mi rinchiudo in bagno, assaporando al cento per cento tutta la tranquillità che mi ha appena varcato il corpo.
Fortunatamente, riesco ad essere pronta prima delle otto, e non appena torno in cucina, trovo Riccardo un po' irrequieto.
"Dannazione, finalmente! Mi serve il bagno, stavo per fare la pipì tra le piante del tuo terrazzo" Sbotta, piagnucolando. Io gli lancio un'occhiata.
"Puoi andare, ho terminato"
"Ti ringrazio"
Afferro la mia borsa e la riempio di tutto ciò che mi serve, non smettendo di guardarlo neanche un po'.
"Ci vediamo all'uscita dell'università, va bene? Oggi pranziamo insieme" Domando, cercando il suo sguardo fra i diversi raggi del sole che illuminano questo appartamento.
"Cos'è? Un invito, bambolina?" Sussurra, maliziosamente, incrociando le braccia al petto.
"Smettila, idiota. Ci vediamo lì. Non farmi aspettare o me ne andrò" Chiarisco all'istante. Afferro le chiavi di casa e il cellulare, e lo guardo un'ultima volta, mentre sorride e sospira come un bambino felice. Poi vado via, lasciando che il mio cuore esploda da solo e la sua mente si accenda.

Ehii♥️
Scusate per la mia assenza, ma non ho avuto tempo di aggiornare.
Cosa ne pensate di questo capitolo? Fatemelo sapere.🥰
Baci baci.
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoWhere stories live. Discover now