Capitolo 93.

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'No, con nessun'altra donna. L'ultima volta che ho fatto l'amore è stata con te, Federica.'

Questa frase si ripete nella mia mente già da qualche istante, sconvolgendomi non solo ogni singolo nervo, ma anche il cuore, che inizia a battere sempre più intensamente. "Cosa c'è? Non mi credi?" Mi domanda Riccardo, inclinando leggermente la testa soltanto per incrociare i suoi occhi nei miei.
Io sospiro profondamente e scuoto il capo piano piano, cercando di cacciare via ogni singolo pensiero che ha appena varcato la soglia della mia testa.
"S-si, ti credo... certo che ti credo" Farfuglio, un po' in confusione e con il fiato che sembra diminuire ad ogni secondo che passa. "Semplicemente, non me l'aspettavo. Sono solo rimasta un po' sorpresa" Affermo, facendo spallucce. Lui mi guarda.
"Sorpresa?" Inarca lievemente un sopracciglio, osservandomi con un piccolo sorriso che riempie le sue labbra.
"Si, mi hai presa alla sprovvista... non ero pronta per una dichiarazione di questo tipo" Affermo senza nessun tipo di problema. Il mio volto ha parlato da sé, per cui non posso dire qualcosa di sbagliato.
"Lo so, posso immaginare" Sospira, ma dopo tre secondi riprende in mano la situazione, continuando il suo discorso. "Io ho bisogno di te, Fede. Ho davvero bisogno di te"
La domanda mi sorge spontanea: io ho bisogno di lui, proprio come lui ha bisogno di me? Dannazione, certo che si. La mia vita senza Riccardo è un foglio bianco, con lui invece, assume una sfumatura di colore che non si può sul serio definire con precisione e calma. Credo sia abbastanza difficile.
"Anche io ho bisogno di te, Riccardo" Pronuncio queste parole senza rendermene conto, ma capisco all'istante quanto siano vere. Provengono totalmente dal cuore, e penso che non ci sia cosa più bella e incredibile.
Lo vedo sorridere, e la scena che mi si presenta di fronte è davvero mozzafiato: il suo sorriso luminoso, i suoi occhi brillanti, le sue labbra rosse e dietro di lui... le onde. Potrei mai chiedere di meglio? Dio no, non credo che esista un'immagine che possieda un'intensità del genere.
"E allora cos'aspetti a tornare da me? La tua assenza mi sta uccidendo piano piano e probabilmente non credo di riuscire ad affrontare ancora qualche altro mese lontano da te, Federica" Afferma, con un filo di voce. Poi sospira. "Cerchiamo di sistemare questa situazione e torniamo insieme. Con un pizzico di forza e volontà possiamo davvero sistemare tutto quanto e diventare una famiglia" Continua. Il mio cuore sembra non so, scoppiare? Scoppiare a causa dell'intensità di questa frase, a causa dell'importanza di queste parole, e a causa del modo in cui continua a guardarmi ininterrottamente negli occhi. L'atmosfera e il legame che si è appena creato fra di noi è davvero troppo forte e troppo affascinante per poter trovare i termini giusti, che possano, in qualche modo, descriverlo.
"Lo so, lo credo anche io. Infatti volevo assolutamente parlarti proprio di questo..." Inizio lentamente. La stabilità della mia voce sembra diminuire sempre di più e quando schiudo le labbra per poter continuare il mio discorso, o quello che sia, la voce fa fatica ad uscire. Vorrei davvero evitare ciò, ma purtroppo non riesco. "Ho bisogno di evadere un po' da qui, e stavo pensando di andare in Sardegna per qualche giorno. Devo pensare un po', e quello mi sembra il posto più adatto per farlo" Lo dico all'improvviso, ma mantenendo sempre lo stesso tono di voce. Il suo viso diventa pallido all'improvviso, mentre una piccola scia di confusione pervade i suoi occhioni blu, che illuminati dai raggi del sole, appaiono molto ma molto più chiari e cristallini. Riescono a farmi sommergere totalmente.
"Ho scoperto da pochissimo tempo di esser diventato padre e vuoi già portarmi via mio figlio?" Non alza la voce, ma riesco perfettamente a capire quanto sia alta la voglia di farlo. La vena sul collo aumenta la sua dimensione notevolmente, e per un attimo ho sul serio paura che possa scoppiare.
"Io non voglio portarti via proprio nessuno, Riccardo!" Affermo all'istante, sollevando le spalle. Lui sospira con poca delicatezza, forse frustrato da tutta questa situazione. "Si tratta soltanto di pochi giorni, sarò di ritorno dopo una settimana. Ti prego sostienimi e cerca di non farmi crollare. Non è ciò che desidero in questo momento" Mormoro con voce tremante. Formare una frase di senso compiuto non è per niente semplice, e vedere il suo volto così irrequieto e triste a causa mia, mi fa davvero molto male. Riccardo ha già sofferto moltissimo a causa mia, e non voglio che lo faccia ancora. Farò di tutto per non farlo cadere di nuovo nel vuoto, probabilmente non potrei sopportarlo.
"Perché dovrei, scusa? Non riesci a prendere una posizione! Sei confusa e squilibrata... sei in bilico in ogni singola situazione e mi dispiace dirtelo...ma non è normale!" Schiocca la lingua contro il palato, per poi cacciare via il suo ciuffo di capelli e sospirare. "Mi dici che hai bisogno di me, ma non fai nulla per cercare una soluzione a tutta questa situazione. Siamo lontani da quasi un anno, eppure ci comportiamo come se fossimo una vera e propria coppia: ci baciamo, ci accarezziamo, ci guardiamo costantemente e facciamo l'amore con gli occhi... eppure, nonostante tutto ciò, non riesci a prendere una decisione che possa essere giusta per entrambi, per Matteo... Dio, per Matteo; ma non ci pensi a questo bambino? Non pensi che gli piacerebbe vederci insieme una volta cresciuto? Credo che non sarebbe ideale se ci vedesse separati, ma con la consapevolezza di quanto sia immenso l'amore all'interno dei cuori dei suoi genitori. Sarebbe frustrante per un bambino, non credi?" Lancia uno sguardo a nostro figlio, che dorme serenamente sul telo.
"Non lo metto in dubbio... anche io vorrei farlo crescere serenamente, però ho bisogno di tempo. Non ti chiedo molto, solo qualche mese" Non so esattamente il motivo, ma so che mi serve. Forse per metabolizzare. Gli ultimi mesi della mia vita sono trascorsi abbastanza velocemente e cercare di capire tutto ciò che è successo è davvero improbabile. Quando è nato Matteo, non mi credevo assolutamente che Riccardo potesse, in qualche modo, tornare da me. Onestamente non me l'aspettavo, per cui mi son ritrovata catapultata in questo nuovo mondo, di cui non conoscevo esattamente nulla. Credo proprio di dover avere questa piccola opportunità per capire bene cosa fare di me e cosa fare della mia vita.
So perfettamente cosa voglio, e voglio lui. Probabilmente sarà così fino alla fine dei miei giorni, ma è importante che io assimili per bene ogni dettaglio, anche il più piccolo e insignificante.
"E in questi mesi come dovrei comportarmi con te? Come se fossi il tuo fidanzato, uno sconosciuto o semplicemente il padre di tuo figlio?"
"Perché me lo chiedi? Pensi che io possa saperlo?" Esclamo, sollevando dolcemente le spalle. A dirla tutta non so esattamente cosa dire, è una domanda davvero difficile.
"Non lo so, immagino di si... perché? Non lo sai?" Quasi mi sfida, fissandomi con quegli occhi gelidi che mi hanno sempre trasmesso un'immensa rassicurazione. Questa volta invece, mi trasmettono esattamente l'opposto.
"No, non lo so"
"Cazzo, ma perché non capisci?" Mi chiede, frustrato. Le sue parole sono seguite da un leggero piagnucolio che mi fa restringere il cuore piano piano.
"Cosa dovei capire?"
"Che ti amo, porca troia! Ti amo da impazzire! In questo momento vorrei semplicemente baciarti quelle cazzo di labbra fino a farti perdere totalmente il fiato, stringerti a me, portarti a casa e fare l'amore con te per l'intera giornata. Per quale cazzo di motivo non riesci a capirlo? Maledizione, Federica... credo di star per diventare matto, e la colpa è soltanto tua e di questi tuoi giochetti di merda"
"Anche io, credimi... anche io vorrei fare tutto questo, ma ti giuro che non è così semplice. Ti ho già detto cosa ne penso"
"Hai sul serio bisogno di tempo per capire se mi ami o no?" Questa volta la voce gli esce in un sussurro, e quasi quasi faccio anche fatica a sentirlo.
"Non ho bisogno di tempo per questo. So già la risposta"
"E quale sarebbe?" Mi osserva, in attesa di una mia qualsiasi parola o gesto, che possa fargli capire qualcosa.
"Che ti amo e non ho mai smesso di amarti. Neanche per un'ora, un minuto o un secondo della mia vita... ma ti prego, aspettami. Se mi ami davvero come hai appena detto, aspettami. Io tornerò da te. Te lo prometto"
Riesco a notare i suoi muscoli rilassarsi all'istante, mentre un lieve sospiro di sollievo scappa dalla sua bocca. Esso viene successivamente seguito da un piccolo sorriso, che m'illumina non solo il cuore, ma anche l'anima.
"Okay, cazzo! Va bene, ti aspetterò... ma non metterci troppo" Mi avvisa, riuscendo ad alleggerire notevolmente la situazione.
Io sorrido senza accorgermene, sentendo un pizzico di serenità riempirmi ogni singolo angolo del corpo. Vorrei tanto stringerlo fra le mie braccia, ma ci ripenso, per cui gli sussurro un semplice 'grazie, Riccardo', prima di cacciare via un sospiro e osservare l'infinito mare proprio di fronte a me.

Buon pomeriggio!♥️⭐

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoWhere stories live. Discover now