Capitolo 95.

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L'intensa luce della luna che filtra attraverso i vetri delle diverse finestre, illuminano non solo, ogni singolo angolo della casa, ma anche il viso emozionato di Riccardo mentre osserva le foto che ho deciso di mostrargli. I suoi occhi sono pieni di tante piccole lacrime, che rendono le sue iridi lucide e cristalline. Si tratta di tante immagini che raffigurano tanti piccoli attimi della mia gravidanza e della nascita di Matteo. Tanti piccoli attimi che possono davvero unirsi per poter far nascere un'emozione. Un'emozione vera, imparagonabile e speciale. Un'emozione che ho assaporato solo io, e che provo con tutte le forze a far assaporare anche a Riccardo.
"Qui ero al sesto mese" Gli spiego, porgendogli una piccola polaroid, che ritrae il lieve rigonfiamento del mio pancino. Ricordo che lo fotografavo praticamente ogni giorno, per notare quei piccoli cambiamenti che modificano il mio corpo e facevano crescere quel piccolo fagottino dentro di me. Torno un po' indietro di qualche mese e ripensare alla sensazione che mi regalava ogni suo piccolo movimento, mi fa venire i brividi. Credo sia impossibile poterlo spiegare.
"Era un bellissimo pancino" Osserva sfiorando con le dita la foto. Io lo guardo, guardo solo lui. Solo ed esclusivamente lui. "Mi sarebbe piaciuto tanto accarezzarlo"
"Lo so e probabilmente non mi perdonerò mai il fatto di aver preso certe decisioni" Sospiro. Pensare a tutto ciò che ho fatto, a tutto il male che gli ho provocato e a tutte le lacrime che ha gettato, mi fa spezzare il cuore in due.
"Ormai è passato. Non devi pensarci" Mi rassicura, allungando un braccio verso la mia direzione. Quando la sua grande mano si appoggia proprio sulla mia guancia, un'immensa dose di rassicurazione mi invade anche l'anima. Io curvo la testa verso il suo palmo, aumentando l'intensità di questa carezza. "Mi prometti di non pensarci più?"
I suoi occhi si incrociano ai miei. Un brivido mi attraversa la spina dorsale all'istante e a anche respirare normalmente mi risulta molto più difficile del previsto.
"Non posso prometterti una cosa che non farò"
"Devi farlo... ormai sono qui e ti prometto che niente sarà più come prima. Lo sai, vero?"
Io annuisco dolcemente, sentendo il cuore sciogliersi come se fosse un cubetto di ghiaccio sotto ai raggi del sole.
Non so perché, ma ciò che stiamo vivendo adesso mi fa sorridere. È tutto così folle. Piuttosto che dormire e ricaricarmi per il viaggio di domani, sono qui con lui, in piena notte, a sussurrarci delle parole bellissime e che ci fanno bene all'anima. "E poi vediamola sotto questo punto di vista... se un giorno torneremo insieme, possiamo benissimo fare un altro bimbo, o anche due, tre, quanti ne desideri. Ci penso io, tu devi solo dirmelo" Afferma, con un sorriso. Se da una parte, queste parole mi fanno ridere come un'idiota, dall'altra mi rendono donna più felice del mondo intero.
"Davvero faresti un altro figlio con me?" A dir la verità sono un po' sorpresa. Non me l'aspettavo.
"Certo! Anche subito!" Afferma, sollevando le braccia verso l'alto. La mancanza della sua mano si fa immediatamente sentire, ma cerco di non farci caso.
"Smettila, idiota! Non credo sia molto normale fare un figlio adesso" Sospiro. Lui ride divertito, facendo ridere anche me.
"Scherzo, piccola! Scherzo!" Esclama. "Comunque si... mi piacerebbe da morire. Potrei davvero recuperare ogni cosa, rivivere ogni sensazione e starti accanto sempre"
La felicità prende il sopravvento all'istante e non penso ci sia cosa più bella e incredibile.
"Lo so" Rispondo con il cuore che mi scoppietta nel petto. "Vedremo cosa ci riserverà il futuro"
"Già" Sospira. Questa sua piccola parola è seguita da un piccolo sorriso. Un sorriso sincero e bellissimo, che sembra quasi surreale.
Passano alcuni secondi di silenzio, che viene improvvisamente spezzato dalla sua voce delicata e roca, che soffia a qualche centimetro da me. "E invece questa foto a quanto risale?" Mi domanda, afferrando una piccola immagine che successivamente sfiora con le punte delle dita. Io la guardo con attenzione. È una foto che scattai qualche giorno prima del parto, credo si tratti di tre giorni prima del fatidico giorno.
È un'immagine estremamente dolce, che raffigura un piccolo rigonfiamento proprio sulla parte alta della pancia. Era la manina di Matteo che sbucava fuori dalla mia pelle. Ma la cosa a farmi venire letteralmente il batticuore è proprio il mio indice perfettamente appoggiato sul punto. In un certo senso, mi sentivo di poter sfiorare, nel mio piccolo, una parte del corpicino del mio bambino. Riuscivamo a sentirci vicini e la cosa mi faceva sempre sorridere. Nonostante siano già passati un paio di mesi, la reazione a questo pensiero è sempre la stessa.
"Questa qui risale a tre giorni prima della nascita di nostro figlio" Gli spiego, sfiorando l'immagine con dolcezza. "Amavo tamburellare le mie dita sul pancione... e lui mi rispondeva ogni volta con una leggera carezza. Era la cosa più dolce del mondo intero"
"Era bello sentirlo muovere dentro di te?" Mi sussurra a bassa voce, mentre incrocia i suoi occhi nei miei.
"Molto... credo che non esistano delle parole che possano, in qualche modo, spiegare ciò che si possa provare. Sono delle emozioni troppo intense e troppo belle" Faccio spallucce, mentre i ricordi mi invadono la mente. Ricordare quei piccoli istanti mi fa bene al cuore. Letteralmente.
"La natura sorprende sempre" Osserva in un sospiro, mentre un piccolo sorriso solleva dolcemente gli angoli delle sue labbra.
"E l'amore ci rende felici" Continuo. È davvero magico che grazie all'amore possa nascere una cosa così bella. Magico, sul serio. L'amore è l'ingrediente perfetto per ogni cosa, e non smetterò mai di dirlo.
"Concordo pienamente"
Io sorrido, continuando a mostrargli le altre fotografie, che raffigurano Matteo mentre dorme, mentre mangia, mentre sorride o mentre è stretto fra le mie braccia teneramente. Ogni volta sorride, ascoltando con interesse tutti i dettagli che gli racconto. Mi guarda negli occhi con delicatezza, rendendomi tremendamente instabile, ma al tempo stesso anche felicissima.
Vederci così sereni mi sembra un sogno. Lo giuro. Dopo tutto il dolore e il casino che ha riempito la nostra vita, assaporare questi attimi di vera e propria tranquillità, ci rende le persone più felici del mondo.
Mezz'ora più tardi prendiamo la decisione di andare a dormire a causa dell'infinita stanchezza. E purtroppo è lui a prendere in mano la situazione.
"Mi serve un cuscino e un lenzuolo per dormire" Inizia sospirando mentre sfrega dolcemente i palmi delle mani contro le sue gambe, lievemente imbarazzato.
"Perché? Non dormi con noi sul lettone?" Gli chiedo a bassa voce, attraversando il piccolo corridoio per raggiungere la camera da letto. La luce che ci illumina è leggera e delicata, e devo dire che l'effetto che regala ai nostri corpi è davvero incredibile. Guardo Riccardo per un istante, trovando i suoi occhioni azzurri fissarmi con un'intensità davvero immensa.
"Vuoi davvero che io dorma con te e Matteo?" Sembra quasi incredulo. Perché lo è? Non capisco. Questa sua reazione mi confonde.
"Si, perché? Tu non vuoi?" Chiedo retoricamente. Al contempo, appoggio una mano sulla maniglia della camera da letto, stringendola con delicatezza.
"Certo che v-voglio, non fraintendermi... solo, non me l'aspettavo" Spiega, sollevando le spalle. "Pensavo di dover dormire sul divano o da qualsiasi altra parte" Continua poi.
"No, dormi con noi... se ti va" Parlo a bassa voce in modo da non svegliare Matteo, che dorme serenamente all'interno della stanza.
"Dio si... certo che mi va" Sospira, forse eccitato da questa cosa. La sua reazione mi fa scoppiare a ridere come un'idiota.
"Ne ero sicura"
Lui mi affianca e appoggia dolcemente una mano proprio sul mio fianco, stringendolo con dolcezza. Il contatto mi provoca un brivido alla schiena, che mi spezza letteralmente il respiro. Sospiro dolcemente e applico una leggera pressione sulla maniglia per aprire la porta.
Le mani di Riccardo sono ancora su di me, e tracciano un percorso irregolare e strano sulla mia pelle, coperta dal leggero pigiama che indosso.
Mi invita ad entrare all'interno della camera, lasciandosi sfuggire un lieve sospiro. I lenti respiri di Matteo riempiono lo spazio circostante, e questo piccolo dettaglio fa sorridere sia me che suo padre.
"Sono felice di tutto ciò, Fede" Non so esattamente a cosa si possa riferire, ma credo che parli di quest'intenso legame che si è nuovamente creato fra me e lui. Ne sono sicura.
"Anche io ne sono felice. Davvero tanto."

Buongiorno♥️
Mi dispiace per l'inconveniente di ieri, ma Wattpad mi ha annullato la pubblicazione di questo capitolo.🥺
Comunque, la situazione si sta risolvendo piano piano, e molto presto arriverà la pace.😏
Fatemi sapere cosa ne pensate! Vi mando un bacio.
-Roberta

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoWhere stories live. Discover now