Capitolo 22.

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"Hai intenzione di tenermi il muso per l'intero pranzo?" Mi domanda Riccardo, appoggiando i gomiti sul tavolo, e incrociando entrambe le mani proprio sotto il mento. Mi ha portata al Mcdonald per mangiare qualcosa al volo insieme; onestamente avrei voluto urlare dalla felicità, ma sono rimasta in silenzio. Sono ancora arrabbiata con lui e prima di fare qualsiasi cosa, esigo spiegazioni. Molto probabilmente mi prenderà per una pazza, ma odio essere la protagonista di queste sue bravate.
"In un certo senso si"
"Lo sai che quando sei gelosa, sei ancora più bella?" Questa volta si avvicina per guardarmi meglio negli occhi, riuscendo perfettamente ad incastrare le sue iridi serene e bellissime, alle mie, inquiete e scure. Questo mix così intenso farebbe venire la pelle d'oca a chiunque.
"Io non sono gelosa" Rispondo immediatamente. Non ammetterò mai di esserlo. "Quindi? Mi racconti di quella ragazza e mi spieghi perché la guardavi in quel modo?"
"In quale modo?"
"Come se volessi spingerla contro il muro e farle chissà cosa" Faccio spallucce, tranquilla, cercando di non far crescere dentro di me quella strana gelosia.
"Non è vero, non l'ho mai fatto e mai lo farò. Ti fai troppi film, Federica. Sara è soltanto una mia carissima collega, ci conosciamo, come ti ho già detto, da cinque anni... e siamo soltanto amici. Punto"
"Si chiama Sara?" Gli chiedo, sollevando un sopracciglio. Lui annuisce lentamente, non smettendo di guardarmi. Il secondo dopo, ad interrompere questa nostra conversazione è la cameriera, che ci consegna il nostro pranzo gentilmente. "Grazie" Le diciamo insieme, un attimo prima di vederla sparire dietro il bancone con la stessa velocità con la quale è arrivata.
C'è davvero tanta gente, ma mi sento come se fossimo da soli. Io e lui a discutere di questa cosa come se fossimo due fidanzati. Non lo siamo, lo so... ma è impossibile stare in silenzio. Ho bisogno di sapere. Ho un fottuto bisogno di sapere. Sul serio.
"Adesso puoi smetterla e goderti questo momento sul serio?" Riprende a parlare esattamente dopo un minuto di silenzio, riuscendo a far vibrare tutte le corde della mia anima.
"Pensavo che tu mi avessi già sostituita con un'altra ragazza... e alla scena, mi sono sentita morire" Credo di aver reso l'idea. Probabilmente, nessuna descrizione potrebbe sul serio essere in grado di spiegare ogni mia sensazione, ma almeno ci provo.
"Non lo farei" Afferma dolcemente. "Non lo farei mai" Quel 'mai' riesce a farmi scappare un lieve sorrisino. Grammaticalmente è un avverbio, ma nella vita penso che sia la parola più intensa e particolare che esista. E detta in questa circostanza è davvero una forma di qualche sentimento, che purtroppo, né io e né Riccardo riusciamo ancora a decifrare. In un certo senso è come se mi dicesse: 'non succederà mai. Neanche se avessi la donna più bella del mondo proprio di fronte a me. Non succederà perché io ho te. Punto.'
"Sei davvero gelosa, Federica... e smettila di dire il contrario" A quel punto mi arrendo, sollevando dolcemente gli occhi al cielo. Mi ha scoperta, e continuare a mentire non ha nessun senso.
"Già"
"Sai... non so proprio come abbia fatto il tuo primo fidanzato a lasciarti andare. Quando esprimi questa tua immensa gelosia sei la cosa più tenera e dolce del mondo. Giuro" Le sue parole riescono a farmi dimenticare tutto l'accaduto, e quell'immensa gelosia, proprio come la chiama lui, sembra trasformarsi in un'immensa quantità fiducia verso di lui. Dico sul serio.
Mi scappa un immediato sorriso, che cerco di nascondere, appoggiando le dita proprio sulle mie labbra.
Non riuscendo assolutamente a resistere, mi sollevo, incontrando il suo sguardo attento che studia ogni mia mossa. Lo raggiungo proprio al lato opposto del tavolo, appoggiando poi una mano proprio sulla sua spalla.
Lo vedo leccarsi le labbra dolcemente e questo suo gesto riesce a provocarmi un intenso brivido proprio alla spina dorsale. Un forte e lungo brivido, aggiungerei.
Mi faccio spazio fra il suo corpo e la superficie del tavolo, prima di sedermi sulle sue gambe. Non m'importa se la gente ci guarda, ho davvero bisogno di stringerlo a me e fargli capire quanto io tenga a lui, a questo nostro legame. Lui mi osserva un po' confuso, a dir la verità, ma si lascia andare velocemente, stringendomi i fianchi con entrambe le braccia. "Cosa vuoi fare, bambolina? Siamo in un luogo pubblico"
"Stringimi. Solo questo"
Lo guardo intensamente negli occhi come se fosse il mio unico rifugio in quest'istante. E lui guarda me, come se fossi la ragazza più bella del mondo intero. "Stringimi forte e dimmi che non te ne andrai"
"Non me ne andrò. Te lo prometto"
Non se lo fa ripetere un'altra volta e chiude le sue potenti braccia attorno al mio corpo, che si trasforma piccolo piccolo all'istante. Tantissime sensazioni davvero meravigliose mi pervadono l'anima, posizionandosi proprio nel cuore, pronto per farlo esplodere.
In questo abbraccio c'è davvero tutto ciò che stavo cercando da anni: sicurezza, tenerezza, gioia e felicità. Tutto.
Respiro intensamente il suo profumo, chiudendo gli occhi e vivendo al cento per cento questo momento. Il suo fiato è caldo e soffia proprio lungo l'incavo del mio collo molto morbidamente, riuscendo a farmi trattenere il respiro. Mi sento a casa, e il suo cuore sembra accogliere il mio gentilmente, pronto per coccolarlo e regalargli tutte le attenzioni che necessita.
Le sue labbra si appoggiano molto dolcemente proprio sotto il lobo del mio orecchio, in quel lembo di pelle nuda e fragile, che considero forse, uno dei posti più sensibili del mio corpo. Mi regala uno, due, tre, quattro baci senza staccarsi neanche un istante. Avere la sua bocca a contatto con la mia pelle è davvero una bellissima e potente sensazione.
Le sue mani invece, sono ferme proprio sul mio bacino coperto dalla maglia e dal leggero cardigan che indosso. Nonostante a separarci ci siano questi lievi strati di indumenti, riesco perfettamente a sentire le sue dita su di me, e questa cosa mi provoca un improvviso batticuore che non riesco a far calmare in nessun modo. "Dovresti sollevarti dalle mie gambe o sarò costretto a trascinarti in bagno e fare l'amore con te" La sua voce roca ed intensa soffia lungo il mio collo, riuscendo perfettamente a causarmi un senso di vuoto improvviso proprio alla pancia.
"In bagno? Sul serio?" Lo guardo, inarcando un sopracciglio, ma non smetto di stringerlo neanche un po'. "È il massimo del romanticismo. Davvero"
"Certo! Certe cose non si riescono a controllare" Abbassa lo sguardo fra le sue gambe, fissando quella protuberanza che si fa spazio attraverso i suoi jeans. Arrossisco improvvisamente, imbarazzandomi come una bambina.
"Si calmerà?" Chiedo ridendo, riferendomi chiaramente al suo amichetto impazzito.
Probabilmente, la mia temperatura corporea sarà salita a quaranta gradi e lui ne è la causa. Appoggio la testa sulla sua spalla e sospiro delicatamente.
"Se ti alzi si" Risponde. "Anche lui ha bisogno di te credimi, e questo ne è la prova" Continua dopo un secondo. Lo dice sinceramente e questa cosa mi fa sorridere.
"Ah si? E chi altro ha bisogno di me?" Lo chiedo con inganno. So perfettamente quale sarà la sua risposta ma ho bisogno di sentirglielo dire.
"Io" Risponde facendo spallucce, come se fosse la cosa più normale del mondo. "Mi avrai, mi avrete. Promesso" Sibilo, contro la sua pelle. La sua unica risposta è un sospiro, forse di impazienza, forse di sollievo, non lo so.
Sono certa di una cosa: io e lui abbiamo sul serio bisogno di unirci. Secondo me, facendo l'amore, potremmo riuscire ad avere delle nuove consapevolezze sotto tanti punti di vista. In fondo siamo giovani, no? Non sarà uno sbaglio. Ne sono certa.
"Ti aspetteremo. Per te ne vale la pena" Mi lascia un tenero bacio sulla guancia, aumentando notevolmente la presa sui miei fianchi. Io sorrido, lasciando scivolare le mie dita fra i suoi capelli, prima di alzarmi dalle sue gambe e raggiungere la mia sedia per iniziare a mangiare quell'enorme panino che aspetta soltanto di essere divorato.

Buon Ferragosto a tutti🎈♥️

Lo sbaglio migliore - Federica e RiccardoOnde histórias criam vida. Descubra agora