五 Pesca •

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Sul momento nessuno dei due umani sapeva esattamente cosa pensare o come agire. Per non appesantire ulteriore l'atmosfera, il loro stesso subconscio li costrinse a concentrare la loro attenzione e i loro pensieri solo sul presente; le loro menti avrebbero affrontato i grandi dubbi e le grandi domande in un altro momento.

Quando entrambi finirono le rispettive porzioni di cibo, calò il silenzio nella stanza sotterranea e Joji prese a guardarsi attorno. Era stato così occupato ad interagire con Nena e SaruKi che non aveva dato importanza al luogo in cui si trovava. Nena lo osservava in silenzio mentre lui ispezionava quel luogo sotterraneo.

Era uno spazio composto da tre stanze e loro si trovavano nella più grande, quella principale, sul quale soffitto era presente la botola per entrare e accanto al muro una scala per raggiungerla. C'erano diversi oggetti che Joji non aveva mai visto e si sorprese che scorresse elettricità tra quelle mura; la corrente poteva provenire solo dall'azione di un motore ad energia continua che Joji non aveva modo di intravedere a vista, sicuramente ben nascosto nell'infrastruttura.

Erano presenti alcuni mobili, così come apparecchiature elettroniche, un angolo in cui dormire (era delineato da un ammasso disordinato di cuscini e coperte), e tanti oggetti e resti provenienti dalla città abbandonata, sicuramente collezionati perché d'interesse di Nena e SaruKi.

«Come avete trovato questo posto?» chiese Joji continuando a guardarsi attorno. Nena si mosse dalla sua posizione, contenta di rispondere alla domanda della sua nuova conoscenza.

«SaruKi possiede un sensore che gli permette di individuare qualsiasi motore ad energia continua. Lo abbiamo adoperato e abbiamo trovato questo luogo. Non solo, abbiamo utilizzato lo stesso metodo anche per scoprire la tua posizione, più precisamente, la posizione della tua moto.» SaruKi annuì felice alle parole di Nena e Joji gli riservò uno sguardo curioso.

«Non avevo mai sentito parlare di qualcosa del genere. Sei stato costruito con questo sensore, oppure ti è stato aggiunto dopo?» chiese Joji facendo passare da una mano all'altra quella che un tempo doveva esser stata una sveglia da comodino. SaruKi rispose senza problemi alla sua domanda.

«Il sensore è stato costruito da Matsumoto Rift. Lui ha svolto tantissime modifiche su di me, affinché non fossi una minaccia per la sua adorata Nena. Ha modificato anche i miei sistemi informatici. Ha tagliato ogni collegamento che avevo con la rete informatica dei Robotsu. Tutto questo per proteggere Nena.» Joji aveva rivolto uno sguardo estremamente tagliente al Robotsu. Nena non sapeva come giudicare l'astio che vedeva nei suoi occhi. Non voleva che Joji e SaruKi si odiassero, anzi, desiderava il totale contrario.

«E a te va bene? Ti "piace" essere il suo guardiano?» chiese Joji a braccia conserte.

SaruKi iniziò a ridere, l'espressione del suo viso artificiale era così perfetta e naturale da sembrare vivo.

«Tutti sanno che i Robotsu non possono realmente provare piacere o volere, possono semplicemente mimare queste qualità umane con discreta veridicità. L'insieme immenso di algoritmi che costruisce la mia fittizia coscienza mi permette di fare delle scelte limitate. Sono stato programmato per proteggere Nena, utilizzando un metodo molto diretto e amichevole per interagire con lei.» affermò SaruKi. Anche Joji rise, ma una risata più breve e amara.

«L'ho chiesto perché ero curioso di vedere la tua reazione. Io conosco bene i Robotsu: voi non siete capaci di fare delle scelte dettate dal volere, perché non siete capaci di formulare pensieri astratti. Avete una parte della memoria dedicata agli obiettivi che dovete raggiungere come macchine, e tutte le scelte girano intorno a quei obiettivi. Non potete porvi degli obiettivi da soli, di conseguenza non possedete le capacità di volere e piacere. I vostri sensori raccolgono informazioni limitate per il solo scopo di raggiungere gli obiettivi che vi sono stati imposti; questa tecnologia viene chiamata intelligenza artificiale, ma non ha nulla a che vedere con quella umana. L'intelligenza artificiale è solo un metodo per rendervi più efficienti a fare quello per cui siete stati costruiti, cioè svolgere gli ordini dell'uomo. O sbaglio, SaruKi?» Joji si era avvicinato al Robotsu; aveva voglia di mettere alla prova le sue capacità intellettive.

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