十四 Distruzione • •

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Kin Kote però trovò gli umani prima di lui. Joji non era sicuro di poter sconfiggere l'imperatore dei Saibo, così si mantenne a debita distanza da lui.

«Non so cosa vi abbia detto quella pazza macchina, ma vi conviene venire con me, là fuori c'è una guerra in corso, morirete senza la mia protezione.»

«Tu vuoi da noi esattamente quello che vuole anche lui!» disse Nena. Kin Kote non aggiunse altro e provò a catturare Nena, ma Joji si mise tra lui e la ragazza. Kin Kote non rimase sorpreso dalle doti combattive del ragazzo, lo aveva visto all'opera d'altronde, ma la verità rimaneva che non poteva vincere contro di lui, nonostante la lega di cui erano fatto le sue spade.

Kin Kote non voleva ferire nessuno dei due, ma le spade di Joji furono le uniche cose in grado di graffiare i suoi arti metallici e dorati. 

«Vi ostinate così tanto a sopravvivere in un mondo così nemico a entrambi, perché non lo abbandonate?» chiese Kin Kote infastidito dalla loro resistenza.

Joji continuò ad attaccarlo e a parare i suoi colpi, Nena a rimanere a debita distanza, sempre però aspettando Joji.

Poco dopo Shiro Era vide il combattimento tra Joji e Kin Kote, ne approfittò per catturare Nena. La ragazza urlò e attirò l'attenzione del Saibo e del giovane umano che guardarono in direzione di Shiro Era.

Distrutto e con le braccia metalliche in evidenza, stava tenendo stretta a lui Nena, che non riusciva a liberarsi. I suoi occhi turchesi erano pieni di luce e rabbia.

«Smettiamola con questa storia. Umani, se siete d'accordo con la mia offerta, venite con me, lasciate perdere l'imperatore dei Saibo, la quale vita non vale nemmeno un quarto della vostra. Lui non potrà mai darvi l'opportunità che io vi ho offerto.» ma né Joji, né Nena risposero. Kin Kote invece parlò.

«O gli umani verranno con me, o morirete tutti e tre qui e adesso, per mano mia.» Shiro Era lasciò andare Nena e Joji corse da lei.

«Sarai tu quello a soccombere qui e adesso, Kin Kote. Che scappino pure gli umani, li troverò comunque. Ma prima, voglio ucciderti con le mie stesse mani.» Joji e Nena furono attratti dall'idea; prima di iniziare a combattere tra di loro, Kin Kote si lasciò sfuggire delle informazioni interessanti su Shiro Era.

«Mi prenderò la tua testa Shiro Era, così finalmente sapranno tutti perché hai sterminato gli antenati sia dei Saibo che di quei due umani randagi!» Joji prestò attenzione a quelle due parole e appena furono a una distanza di sicurezza dallo scontro che era appena iniziato, fermò Nena per parlarle.

«Hai sentito cosa ha detto Kin Kote? Shiro Era nasconde nella sue memorie la verità sul perché abbia deciso di uccidere i nostri antenati!»

«E tu cosa vuoi fare?» chiese Nena.

«Mi piacerebbe mettere le mani su quella memoria.»

«Sei sicuro di poterlo fare?»

«No, ma di una cosa sono certo: l'oro di Kin Kote non può sconfiggere il metallo rosso di Shiro Era, ha bisogno del mio aiuto.»

«Una volta distrutto Shiro Era, abbiamo un altro problema: Kin Kote.» affermò Nena.

«Lo so, ma prima occupiamoci di Shiro Era.»

«Attento, Joji. Non lasciarmi da sola.» disse Nena prima che Joji si unisse al combattimento. Lui le diede un bacio sulla fronte e si concentrò sul trovare un modo per staccare la testa a Shiro Era.

A ogni attacco inferto da Kin Kote a Shiro Era, un pezzo della sua pelle artificiale si staccava, lo scheletro metallico delle sue braccia era ormai completamente in evidenza, il collo anche, solo il viso era rimasto per la maggior parte intero, ma una parte della guancia sinistra era stata staccata via, lasciando intravedere il rosso del teschio metallico che ricopriva.

Kin Kote invece possedeva qualche graffio sulla parte del suo viso ancora umana, e i suoi arti dorati erano pieni di ammaccature, ma non era stato ferito gravemente in nessun modo, solo che la sua concentrazione si stava abbassando, quella di Shiro Era poteva rimanere costante.

Joji aspettava solo il momento adatto per staccare la testa a Shiro Era, ma più andava avanti il combattimento, più Kin Kote perdeva la concentrazione e la sua possibilità di vittoria.

Anche Nena osservava attenta cosa stava accadendo e non vedeva come sarebbe stato possibile per Joji vincere contro Shiro Era... era troppo potente.

Alla fine, Kin Kote ricevette così tanti colpi sulla testa che non fu più in grado di contrattaccare, Shiro Era sorrise soddisfatto della sua quasi vittoria, ma prima che potesse infliggere il colpo mortale all'imperatore, Joji lo attaccò lateralmente: un braccio di Shiro Era fu amputato da Joji!

Shiro Era però non si fermò e provò ad attaccare di nuovo Kin Kote, con il braccio ancora attaccato al corpo, ma Joji glielo impedì di nuovo, stavolta però non riuscì a staccargli anche il secondo braccio.

Shiro Era fu costretto da Joji ad allontanarsi da Kin Kote, il quale non era più capace di combattere.

Joji prese a combattere contro Shiro Era, anche se era messo abbastanza male, il fatto che non si potesse stancare, lo rendeva un avversario temibile, forse il più temibile che Joji avesse mai incontrato.

L'umano era ancora pieno di energie, possedeva con sé l'unica arma in grado di distruggere Shiro Era, e il Robotsu era messo male per colpa dei precedenti combattimenti, le possibilità di vittoria di Joji non erano nulle!

Joji non era veloce come Shiro Era, ma conosceva tale velocità da altri combattimenti passati con Robotsu, era la sua tecnica impeccabile che lo aveva tenuto in vita per così tanto tempo, e grazie ad essa teneva testa a Shiro Era in quel momento.

Kin Kote non riusciva ad alzarsi, ma non era svenuto, poteva osservare il combattimento dei due e si sorprese che l'umano lo avesse praticamente salvato, forse senza saperlo, ma lo aveva comunque fatto.

Quando Shiro Era riuscì a ferire Joji sul petto, gli fece un graffio abbastanza profondo, ma non debilitante, Nena non potè sopportare tale atto.

Urlò con tutta la forza che aveva nei polmoni, attirando l'attenzione di tutti e tre.

In mano aveva la memoria con le informazioni sulla costruzione del motore ad energia continua.

Mostrò tale memoria a tutti e tre e in un colpo secco la ruppe in due!

Poi la gettò per terra e la calpestò.

In un secondo, l'intera distruzione che stava avendo luogo nella Città Sacra divenne vana e insensata.

Shiro Era cadde in ginocchia, Kin Kote rimase anche lui pietrificato e Joji ne approfittò per fermare definitivamente Shiro Era.

Era già in ginocchio, con le lacrime agli occhi, Joji ci mise un istante per tagliargli la testa.

La testa di Shiro Era, staccata dal corpo che conteneva il motore ad energia continua, si spense.

La luce dei suoi occhi artificiali scomparve, lasciandoli neri e senza riflessi, anche i suoi capelli si erano scuriti di qualche tonalità, non avendo più modo di illuminarsi leggermente come erano soliti fare.

Non uscì nessuna sostanza rossastra, tutto il sangue finto che aveva prima contenuto nella sua pelle si era prosciugato.

Kin Kote era stato sconfitto, Shiro Era era stato distrutto.

Joji e Nena erano vivi e liberi!

Ironico come la creatura più debole che esistesse in quel mondo, avesse nelle sue mani un tale potere.

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