二 Saibo • •

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Rift dovette inserire una password particolare, composta da gesti che solo lui sarebbe stato in grado di svolgere con le sue braccia artificiali, dopodiché il cancello del suo laboratorio si aprì. L'aria era molto più fredda e gli odori metallici dei vari materiali che componevano i Saibo invasero il naso di Joji.

Era abituato a quella combinazione di odori, ma nel laboratorio del mastro meccanico l'intensità era superiore, quasi soffocante.

Joji continuò a seguirlo, senza perdere la sua espressione infastidita. Si guardò attorno con stupore: non aveva mai visto qualcosa del genere.

Ogni angolo del laboratorio era occupato da qualche componente o materiale Saibo: mani, braccia, occhi, dita, gambe, busti, anche parti non ispirate al corpo umano, come ali, code, braccia aggiuntive e anche ruote. Tutti questi oggetti erano allestiti in quel marasma di metallo e plastica. Ad incorniciare quel quadro c'era anche la presenza di strumenti per maneggiare e costruire tutti questi pezzi artificiali.

L'attenzione di Joji fu anche attirata dai corpi di alcuni Robotsu non più in funzione; non tutti erano di forma umanoide, alcuni avevano forme più arcaiche. Molti di questi corpi erano stati smembrati e modificati; Matsumoto Rift, il mastro meccanico, non lavorava solo sui Saibo, ma anche sui Robotsu.

Joji non ne rimase sorpreso, visto che i Saibo ebbero origine dalla tecnologia dei Robotsu.

Ma la cosa che più attirò la sua attenzione fu un oggetto sferico e luminoso al centro del laboratorio, l'oggetto a cui Rift si stava avvicinando.

La luce rosea dell'oggetto si rifletté negli occhi di Joji, innocenti e curiosi come solo quelli di un giovane umano potevano essere.

«Un motore ad energia continua...» affermò con un tono di voce profondo.

«Esatto, giovane umano. Un motore ad energia continua, estratto dal suo corpo dipendente, ancora funzionante.» affermò il mastro meccanico, incantato dalla cosa esattamente come Joji.

«Com'è possibile? I motori ad energia continua non funzionano se vengono estratti dal corpo dipendente. Esplodono! Ma questo, questo è ancora intatto! È opera tua?» chiese Joji senza nascondere il suo interesse.

«Sì. Dopo tanti esperimenti falliti, alla fine sono riuscito ad estrarre e tenere in equilibrio un motore ad energia continua. Ma non credo accadrà di nuovo. Le risorse che ho utilizzato affinché rimanesse in equilibrio sono rarissime, e per questa operazione è necessario utilizzarne un quantitativo enorme...» affermò il mastro meccanico grattandosi il mento.

«Perché mi stai mostrando tutto questo?» chiese il giovane, veramente confuso dalle azioni di Rift.

«Per guadagnarmi la tua fiducia. Molto presto, avrò bisogno del tuo aiuto. E voglio che tu ti fidi di me...» a quelle parole Joji indietreggiò.

«Mi stai dicendo che l'imperatore non sa del tuo esperimento?!»

«Certo che lo sa, ma non sa che ho condiviso questa informazione con te.»

«Faccio fatica a crederti, vecchio pazzo metallico!» Rift rise con la sua voce artificiale alle parole di Joji, questo rese più concreto il giudizio negativo che avesse del mastro meccanico.

«Lo so, tutto questo ti sembrerà strano, ma presto capirai tutto. Io ti aiuterò, Joji. Se tu aiuterai me.» sembrava quasi un supplica. Joji si allontanò ulteriormente, quella creatura lo metteva veramente a disagio.

Il motore ad energia continua iniziò ad aumentare e diminuire la sua luce ad intermittenza. Rift fece un segno con uno dei suoi bracci per invitare Joji a venire più vicino e osservare meglio il motore.

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