La quiete prima della tempesta

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L'arrivo di Arya quella mattina molto presto fu, senza mezzi termini, provvidenziale: Remus aveva cercato al meglio delle proprie capacità di arginare le emorragie più evidenti, ma fu Arya ad occuparsi di sedare Regulus per poi pulire ed applicare dell'essenza di dittamo sulle ferite, cominciando quindi un paziente lavoro per ricucire assieme ogni singolo lembo di pelle squarciata da incantesimi lanciati senz'ombra di dubbio per uccidere.

Sirius l'aveva guardata lavorare tenendosi in disparte ed in silenzio in un angolo della stanza, finché anche l'ultimo, più piccolo taglio non fu disinfettato, sanato e ricucito, e Arya finalmente si concesse di riprendere a respirare: concentrata com'era sembrava essersi completamente dimenticata di avere due polmoni e di doverli usare, di tanto in tanto.

-si riprenderà? -

Le chiese quindi Sirius, osservando il corpo del fratello disteso inerme sul letto. Gli faceva uno strano effetto, un effetto orribile, che gli ricordò quel giorno in cui si diffuse la notizia della misteriosa scomparsa di Regulus e della sua presunta morte.

-direi proprio di sì. Ha solo bisogno di qualche giorno di riposo e di una buona dose di pozione ricostituente-

Gli rispose Arya accennando un mezzo sorriso stanco: solo allora, mentre avvertiva finalmente la tensione accumulata scemare, Sirius si ricordò che erano le cinque di mattina e che probabilmente nessuno di loro, per motivi diversi, aveva chiuso occhio quella notte. In pochi passi raggiunse quindi Arya, attirandola a sé per stringerla in un abbraccio: la sentì abbandonarsi contro il proprio petto e chiudere gli occhi, e per un istante Sirius credette che potesse essersi addormentata, lì tra le sue braccia

-non so la tua, ma la mia è stata una giornata interminabile. È stata quasi peggio del giorno del nostro matrimonio-

Sirius sorrise. Lui ovviamente non era stato presente, ma gli era stato riferito che una squadra di damigelle capeggiata dalle migliori amiche di Arya l'avevano svegliata all'alba per prepararla alla cerimonia che si era poi tenuta nel tardo pomeriggio.

-non dirmi che ti hanno costretta di nuovo a passare ore a farti truccare, pettinare e vestire? -

-oh no, la confraternita è un posto inquietante, ma non fino a questo punto-

Scherzò di nuovo lei, sciogliendosi poi dal suo abbraccio, proprio mentre nella stanza entrava Orion con uno sguardo segnato da quella che sembrava essere stata davvero una paura profonda, la paura di perdere un figlio per la seconda volta.

-come sta? -

-si riprenderà in pochi giorni, ma ora è meglio lasciarlo dormire-

Gli rispose Arya, la quale immaginava che Orion, come tutti loro del resto, scalpitasse per sapere cosa fosse successo a Godric's Hollow.

-non ci saremmo dovuti fidare-

Disse il vecchio Black a denti stretti, come se una parte di lui avesse sempre saputo che lasciar andare Regulus ad incontrare Narcissa fosse una pessima idea

-non sappiamo ancora come sono andate le cose, è meglio non giungere a conclusioni troppo affrettate-

-perché secondo te come possono essere andate le cose?! E poi si può sapere che diamine ci sei andata a fare a Parigi, per portare qui una donna e due bambini? Dico, hai per caso scambiato questo posto per un ricovero o un asilo?! -

Sirius si ritrovò a fissare suo padre con un misto di incredulità e rabbia: come diavolo si permetteva di parlare in quel modo ad Arya, come se ciò che era successo a Regulus fosse unicamente colpa sua? Tuttavia, prima che potesse urlare tutte quelle parole in faccia a suo padre, sentì la mano di Arya serrarsi attorno al suo braccio

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