Ritorno a casa

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1 settembre 1976, Hogwarts Express

Il debole sole di fine estate era appena scomparso tra le nuvole dense che ricoprivano il cielo scozzese mentre il buio della sera cominciava ormai ad avanzare inesorabile sulle ampie ed incontaminate distese d'erba. La pioggia cadeva fitta, come se a tutta quell'acqua potesse non esserci fine e Arya, la testa abbandonata contro il finestrino freddo ed umido di condensa, osservava affascinata quel paesaggio brullo e sconfinato che dopo sei anni le era diventato così familiare, quasi come l'elegante viale alberato dove abitava a Londra.

Sfiorò con un dito una goccia che scivolava impaziente sul vetro, formando un piccolo rivolo dal quale si formavano altre gocce che a loro volta davano origine a goccioline più piccole e così via. C'era qualcosa di ipnotico in quella trama d'acqua, tanto che Arya non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle corse infinite mentre distrattamente ascoltava i discorsi delle sue compagne che berciavano su quanto Sirius Black fosse meraviglioso anche con i capelli blu.

La verità, pensò Arya, era che Sirius era un ragazzo superficiale, pieno di sé e inoltre cambiava ragazza allo stesso ritmo con cui il limpido cielo scozzese si alternava a quello ricoperto di nuvole cariche di pioggia. Nonostante questo fu costretta ad ammettere a sé stessa che, sebbene entro certi limiti, la compagnia del bel Grifondoro non le dispiaceva. Inoltre, Arya era sinceramente affascinata dal modo assurdo con cui riusciva ad attirare su di sé l'attenzione, persino con quei capelli inguardabili era in grado di calamitare gli sguardi delle ragazze, sia che fossero nuove studentesse che per la prima volta vedevano il giovane Black, sia che si trattasse delle sue amiche le quali se la ridevano da quando erano partite quella mattina.

Arya ad ogni modo aveva smesso di dare retta alle sue compagne quando era arrivato il momento delle battutine spinte, non tanto perché fosse una che si scandalizzasse facilmente, semplicemente non voleva rischiare che l'ampia e dettagliata descrizione di Sirius che si crogiolava nella vasca piena di invitante schiuma del bagno riservato ai prefetti la tormentasse per quel poco che restava del viaggio

-ed Emilia, il prefetto di Grifondoro, dice che era tutto...-

continuò Corinne lasciando volutamente in sospeso la frase, aveva lo sguardo compiaciuto tipico di chi sa di essersi accaparrata l'attenzione del gruppo

-tutto??-

la incalzò Willa, mentre le altre due Corvonero si sporgevano di più verso di lei, guardandola fameliche di informazioni come se stesse per rivelare loro il segreto dell'eterna giovinezza

-dice che era tutto... nudo!-

disse alla fine lei abbassando la voce nel pronunciare l'ultima parola ma senza riuscire comunque a trattenere una risatina, subito seguita a ruota dalle altre

-oh per Morgana-

esclamò esasperata Arya prima di alzarsi e dirigersi verso l'uscita dello scompartimento: le sue povere orecchie non sarebbero state in grado di sopportare altro oltre al fatto che, nonostante i suoi sforzi di censurarle, una serie di immagini cominciavano ad affollarsi nella sua mente.

Si fece largo quindi tra gli studenti e le studentesse che popolavano lo stretto  corridoio che si snodava tra i vari scomparti, tutti presi negli ultimi preparativi per l'imminente arrivo ad Hogwarts: c'era chi non trovava più la propria cravatta e chi si era ritrovato nel baule un maglione di un'altra casata e di due taglie più grande e in tutto quel caos Arya si accorse solo dopo cinque minuti buoni di un ragazzino, più basso di lei di una spanna abbondante, che la tirava per il mantello

-Arya Ellis-Miller?-

chiese lui in tono solenne e con fare professionale, era già perfettamente vestito e sfoggiava con fare orgoglioso i colori della propria casata, l'argento e il verde

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