Di vecchi rancori e rinnovate amicizie

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Il freddo che aleggiava nella Stamberga Strillante era pungente al punto che Lucius Malfoy rimpianse di non essersi messo un maglione sotto il lungo mantello scuro e, sfregando energicamente le mani tra loro cercò di rianimarle dal torpore in cui quella morsa ghiacciata le aveva gettate. Contemporaneamente, osservava anche il profilo di torri e guglie del castello di Hogwarts, distante solo un soffio da quella catapecchia traballante in cui Peter Minus gli aveva dato appuntamento: aveva stentato a credere che fosse vero che quell'insulso ometto fosse ancora vivo quando aveva ricevuto un pezzo di pergamena sporco e consunto su cui il vecchio ratto aveva scritto brevemente di essere sfuggito agli istinti omicidi di Black e di avere una cosa della massima importanza e urgenza da comunicargli.

-ma quanto diamine ci mette quello stupido topo-

Imprecò buttando un occhio al proprio orologio da taschino in oro finemente intagliato. Sebbene la Stamberga Strillante non fosse controllata né protetta da alcun genere di incantesimo, non gli piaceva l'idea di essere così vicino alla scuola di magia e stregoneria senza un valido motivo, soprattutto mentre nei dintorni erano ancora in corso le ricerche di Black: Malfoy sospettava che Scrimgeour non aspettasse altro da anni se non che lui compisse finalmente un passo falso per poterlo sbattere in una triste cella di Azkaban. Ad ogni modo, aveva saputo da fonti a lui fedeli che gli auror avevano già perlustrato in cerca di Black la vecchia casa "stregata", senza successo ovviamente, dunque la probabilità che si ripresentassero lì proprio in quel momento era dopotutto alquanto remota.

Proprio mentre cercava di calmare i nervi aggrappandosi a quel pensiero, un rumore, come uno scricchiolio sommesso proveniente dal pian terreno attirò la sua attenzione ed estraendo la propria bacchetta dalla sommità dell'elegante bastone da passeggio, mosse un paio di passi attraverso la stanza, fino a raggiungere il precario corridoio che affacciava sulle scale storte ed impolverate, senza accorgersi dell'animaletto che svelto zampettò alle sue spalle, per riprendere quindi le proprie consunte sembianze umane: Peter Minus aveva passato così tanto tempo in quel corpo dal pelo ispido e puzzolente, eppure agile e pronto a scappare alla prima necessità, che tornare a provare le sensazioni di un essere umano continuava a turbarlo più di quanto non avrebbe dovuto.

-Minus! Finalmente! –

Lo bacchettò immediatamente Malfoy, il quale cercò in tutti i modi di dissimulare il fatto che Peter gli fosse sgusciato tranquillamente tra i piedi e lui nemmeno se ne fosse accorto.

Tuttavia, di certo non sarebbe stato Peter a farglielo notare: aveva sempre avuto paura di Malfoy e di tutti quelli come lui. I mangiamorte. Quella categoria di persone di cui si era ritrovato a far parte solo per una mera questione di sopravvivenza, ma in cui alla fine, nel bene o nel male, aveva trovato un proprio posto, sentendosi per la prima volta davvero indispensabile per qualcuno.

-ho fatto prima che ho potuto, dovevo aspettare che Ron fosse a lezione perché non si accorgesse della mia assenza-

Malfoy bloccò il flusso delle sue spiegazioni con un gesto brusco della mano, prima di incitarlo a dirgli il motivo per cui gli aveva chiesto di incontrarlo in quella catapecchia gelata, squadrandolo con sufficienza e tenendosi a una distanza tale da evitare alle proprie narici di riempirsi del pessimo odore che emanava dai vestiti logori di Minus.

-è giunto il momento di tenere fede al nostro giuramento, dobbiamo ridare al Signore Oscuro il suo corpo-

Disse quindi Minus con un fremito d'impazienza, ritrovandosi però di fronte allo sguardo scettico di Malfoy, non molto diverso dopotutto da quello con cui lo osservava normalmente

-proprio ora che Black è tornato in libertà? Davvero una curiosa coincidenza-

Disse, squadrandolo nuovamente dall'alto in basso, aprendosi poi in un sorrisetto derisorio

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