Non finisce qui

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Quando finalmente raggiunsero il corridoio che conduceva all'infermeria i lamenti del ferito erano già perfettamente udibili, ma l'unica cosa su cui Arya riusciva davvero a concentrarsi in quel momento era quanto le facessero male i piedi, così solo quando furono ormai giunti all'ingresso dell'infermeria e la sagoma imponente di Rubeus Hagrid uscì ad accoglierli, Arya ricordò qualcosa a proposito di ippogrifi e ragazzini feriti.

-è stato un incidente, Fierobecco è un ippogrifo educato e non fa del male a nessuno, davvero-

Disse il mezzo gigante agitando nervosamente le braccia, Arya gli sorrise nel tentativo di calmarlo, prima che potesse centrare in pieno uno dei quadri appesi alle pareti e farlo cadere

-va bene, va bene, ora sistemiamo tutto, ok? A proposito, dov'è il ferito? –

Chiese buttando un occhio all'interno dell'infermeria ma non ci fu bisogno che nessuno dicesse niente, furono i lamenti acuti provenienti da un angolo della stanza a rivelarle la collocazione del suo paziente. Avanzò nell'infermeria zoppicando visibilmente finché non si ritrovò di fronte una chioma bionda che le era fin troppo familiare, dato che doveva sopportarne una molto simile al San Mungo quando Malfoy senior decideva che tutti all'ospedale dei maghi dovevano ricordare chi era il loro maggiore finanziatore, e ogni volta che questo accadeva Arya cercava, per quanto le fosse possibile, di non farsi trovare nei paraggi.

-Draco Malfoy, scommetto-

Disse avvicinandosi e posizionandosi accanto al ragazzo che aveva solo qualche graffio superficiale al braccio sinistro. Draco si contorse con fare drammatico e mugolò ancora prima che Arya l'avesse sfiorato per verificare l'effettiva profondità della ferita

-morirò, ne sono sicuro, morirò... ed è tutta colpa di quello stupido pennuto, mio padre verrà a saperlo! –

Disse puntando verso Hagrid l'indice con la mano sana, per poi tornare ad abbandonarsi contro i cuscini che erano stati sistemati dietro di lui da Madama Chips, che nel frattempo si era avvicinata ad Arya, osservando poco convinta il ragazzo che giaceva mollemente di fronte a loro

-non mi sembrava così grave, ma ho preferito che lo vedesse anche lei-

Arya le sorrise cordiale, felice che la leggendaria Madama Chips che aveva curato generazioni e generazioni di studenti ad Hogwarts, avesse voluto chiedere un parere proprio a lei

-no, direi proprio che non è nulla di grave, basterà solo... -

Ma non fece in tempo a terminare la frase che la voce inconfondibile e fastidiosa di Lucius Malfoy irruppe nella stanza, seguito ovviamente da Piton, con immensa disapprovazione di Arya.

-dov'è Draco?! Voglio vedere mio figlio! –

Urlò, nonostante il suo adorato pupillo fosse proprio davanti ai suoi occhi. Arya cercò di trattenersi dall'alzare gli occhi al cielo di fronte a quella scena pietosa, costringendosi allo stesso tempo a mantenere un tono professionale nel rispondere a Malfoy quando cominciò a blaterare chiedendo quasi ossessivamente perché suo figlio non fosse stato ancora portato al San Mungo

-è solo una ferita superficiale, non credo ci sia bisogno di portarlo al San Mungo, posso guarirla in pochi minuti anche qui-

Malfoy alzò allora gli occhi su di lei, come se si fosse accorto solo in quel momento della sua presenza. Arya da parte sua lo fissava mantenendo un'espressione neutra, sebbene la presenza di quell'uomo nella stanza le facesse ribollire il sangue nelle vene. Malfoy spese qualche secondo a squadrarla da capo a piedi un paio di volte, prima di guardarla con un mezzo sorriso, che Arya conosceva fin troppo bene

LumosWhere stories live. Discover now