Cambio di piani

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Sirius l'aveva lasciata sola per andare a svegliare gli altri inquilini del numero dodici di Grimmauld Place e nell'attesa, immersa nel silenzio della cucina, Arya prese ad osservare pensierosa le parole di Narcissa e allo stesso tempo meditò sul da farsi, sebbene anche sforzandosi non riuscisse a trovare una valida alternativa all'unica vera soluzione: Regulus doveva incontrare sua cugina, perché forse aveva qualcosa di importante da dirgli, qualcosa che poteva persino avere a che fare con gli Horcrux, e Arya sapeva che la donna non si sarebbe fidata di nessun altro se non del giovane Black. Questo, tuttavia, implicava che Regulus l'indomani non sarebbe più potuto partire per Parigi.

Forse avrebbero potuto aspettare, valutò Arya, forse con le informazioni di Narcissa non sarebbe stato più necessario coinvolgere Blackburn. No, sarebbe stato impossibile: se anche Narcissa avesse rivelato loro il nascondiglio di almeno uno degli Horcrux, in ogni caso avrebbero avuto bisogno di aiuto per recuperarlo e ancor più per distruggerlo. Inoltre, quella questione andava risolta al più presto, prima che qualcos'altro potesse andare storto. Per questo non c'era altra soluzione se non quella che vedeva Regulus ad incontrare Narcissa l'indomani al tramonto, e lei a Parigi, a persuadere Blackburn a schierarsi dalla loro parte.

Poco dopo, mentre ancora indugiava su quei pensieri, sentì le vecchie assi di legno del pavimento scricchiolare, mentre le lamentele sommesse di Orion si facevano sempre più vicine e acide: il padrone di casa sembrava non aver gradito di essere stato svegliato in piena notte.

-si può sapere che diamine succede? E cosa ci fate voi svegli a quest'ora: non lo sai che nel tuo stato dovresti cercare di riposare almeno la notte? –

Chiese rivolgendosi prima ad un interlocutore imprecisato, poi a Sirius ed infine ad Arya che alzò gli occhi al cielo, approfittando del fatto che Orion le avesse voltato le spalle per appropriarsi della teiera ancora mezza piena.

-ti ringrazio per l'interessamento, Orion, ma ci sono questioni più urgenti di cui discutere ora-

Disse, passando contemporaneamente il biglietto a Regulus che silenziosamente aveva seguito il fratello e il padre nella vecchia cucina. Sembrava piuttosto arzillo per essere uno che fosse stato appena buttato giù dal letto, e il suo sguardo si fece ancora più attento non appena identificò la grafia impressa sulla pergamena:

-è un messaggio di Narcissa, vuole incontrarmi-

Disse, sinceramente stupito, e anche Orion apparve piuttosto sorpreso e decisamente meno scontroso mentre, con la teiera ancora sospesa a mezz'aria su di una tazza, chiese quasi con impazienza al figlio quando e dove Narcissa avesse intenzione di incontrarlo.

-domani al tramonto, a Godric's Hollow, ma...-

-ci devi andare, sei l'unico di cui si fida e forse ha qualcosa di importante da dirti-

Intervenne prontamente Arya, prendendo poi un lungo respiro prima di riprendere a parlare:

-per questo andrò io a Parigi-

Disse infine, spostando lo sguardo su Sirius sul cui viso il sorriso dolce di pochi minuti prima era stato sostituito da una linea rigida e inespressiva, che nascondeva in realtà una furia pronta ad esplodere.

***

Quando Sirius riaprì gli occhi, la mattina successiva, ci mise qualche istante a capire perché i muscoli gli sembrassero così indolenziti e come avesse perso la sensibilità al braccio sinistro. Poi con la mano destra si ritrovò a sfiorare il velluto morbido e pregiato del divano nel salotto al primo piano. Un divano antico e prezioso, ma scomodo come lo sarebbe stata una tavola di legno vecchio.

Comunque, non era stata solo colpa del divano, se aveva dormito male quella notte, anche il litigio con Arya aveva contribuito a privarlo di parecchie ore di sonno: odiava discutere con lei, ma odiava ancora di più quel viscido di Blackburn.

LumosWhere stories live. Discover now