87.

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Jude mi stava fissando come se fossi una pazza squilibrata che diceva cose senza senso. Gli avrei dato volentieri uno schiaffo, mi stava facendo perdere tempo.

"Cosa vuoi, Anna?" disse infine, piuttosto scocciato. Lui. Mi misi le mani in tasca per non darglielo sul serio o per non prenderlo per le spalle e scrollarlo come un bussolotto.

"Voglio sapere dov'è Matthew. Dove posso trovarlo?" Era così difficile da capire? Voleva che gli facessi lo spelling? Un disegno? La mia pazienza, che non era mai stato uno dei miei pregi, era già ridotta a un lumicino.

"E perché lo vuoi sapere? Non vorrai raccontarmi la favola che ti interessa... perché io non me la bevo mica, sai" sputò e mi diede le spalle e si incamminò verso la finestra, come se la conversazione fosse finita. "Buona giornata, sai dov'è la porta."

Rimasi immobile per alcuni istanti, assimilando le parole che mi aveva rovesciato addosso. Se non fosse stato evidente che era sobrio, avrei detto che era sotto l'effetto di alcool o doghe. Ci aveva visti insieme, le ultime volte addirittura con me era stato amichevole, come se avesse accettato che stavo con il suo amico.

Ora, invece, eravamo tornati indietro, come se non fosse successo nulla. L'avversione e il disprezzo che trapelavano dalle sue parole erano troppo evidenti per fare finta di avere capito male.

Solo che, in questo modo, non avrei ottenuto l'informazione di cui avevo bisogno. Mi sfiorò il pensiero di mandarlo al diavolo e mandare un messaggio direttamente a Matthew, ma archiviai l'idea perché sapevo che non sarei stata in grado di sopportare l'ipotesi che lui non rispondesse. E, visto come a quanto pareva stavano le cose, era un'eventualità tutt'altro che improbabile.

Quindi, che mi piacesse o no, avrei dovuto convincere l'ostile ragazzo di fronte a me a darmi le informazioni di cui avevo bisogno.

"Si può sapere cosa stai dicendo, Jude Foster? Hai bevuto?" mi sfuggì prima che riuscissi a controllarmi. Lo vidi girarsi lentamente dando le spalle e mi squadrò con uno sguardo freddo come il ghiaccio.

"Potrai avere preso in giro lui perché aveva perso la testa per te, ma io non ci casco, Anna Walker. Ti ho vista dopo che se n'è andato. Non hai fatto una piega, eri di nuovo la solita stronza cheerleader che vuole tutto il mondo ai suoi piedi. Mi pento solo di essermi bevuto anch'io quel finto cambiamento che avevi inscenato in presenza sua. Non so cosa volessi ottenere, ma per fortuna non lo avrai. Ti brucia, vero?"

Mi odiava, con tutte le sue forze. E aveva detto qualcosa a Matthew, ero pronta a scommetterci. Aveva perso la testa per te. E ora? Che voragine avevano scavato fra me e Matthew le parole di Jude? Pensai al trafiletto letto in quel giornale, era quella la conseguenza? Allora, forse, era già troppo tardi. Ma dovevo tentare lo stesso.

Le parole che mi aveva scaraventato contro mi avevano fatto male, per la loro falsità e perché sapevo di non avere modo di confutarle, non con una persona così prevenuta nei miei confronti. Strinsi i pugni nelle tasche dalla rabbia. Prima di poterci ripensare, con un movimento rapido sfilai una mano dai jeans e andai a prendere i fogli che mi aveva dato poco prima la Davenport. Con due passi chiusi la distanza fra me e Jude e glieli sbattei contro il petto, puntando il mio sguardo nel suo. Vidi un'ombra di sorpresa e incertezza offuscargli gli occhi a quel mio movimento improvviso.

"Sono appena stata dalla Davenport per chiedere di poter accedere a una borsa di studio, che sarà l'unico modo per me per poter rimanere qui dentro a completare gli studi visto che ho in programma di andare dal mio patrigno e tagliare i ponti affinché Matthew non sia costretto a sottostare ai ricatti della sua famiglia. Questo è quanto poco mi interessa il tuo amico", dissi in un sussurro carico di dolore e rabbia, che era l'unica che mi stava salvando dal non crollare. "In più ho letto in un giornale che sta per fidanzarsi, probabilmente a fronte del ritiro di suo nonno dalla scena politica... Mi rifiuto di pensare che sia troppo tardi e quindi lo voglio trovare. Ora. Mi vuoi dire dov'è senza che perda tempo a cercarlo in ogni luogo in cui mi viene in mente che possa essere?" Deglutii e ripresi fiato, lottando con tutte le mie forze per non mettermi a urlare nel vedere la faccia impassibile di Jude che sembrava impermeabile a qualsiasi cosa avrei potuto dirgli. Era lì, immobile come una statua, forse in attesa che spostassi le mani e gli togliessi di dosso quei fogli. Mi si velarono gli occhi di lacrime, ma un residuo di dignità mi permise di sbattere le palpebre per ricacciarle indietro. Non però di bloccarmi da fare un estremo tentativo.

"Per favore. Jude. Dimmelo" dissi in un soffio senza perdere il contatto con i suoi occhi, anche se sapevo che, nei miei, lui avrebbe potuto leggere tutto quello che mi stava passando per la testa in quel momento. La mitica Anna Walker che si abbassava a pregare qualcuno senza ottenere nulla. Avrei perso la faccia, se lo avesse raccontato in giro. Ma non aveva più importanza, neanche quello.

Jude non mosse un muscolo e capii di avere perso. Una sensazione di sconfitta che mi era sconosciuta mi colpì alla bocca dello stomaco, era chiaro che non avrei ottenuto niente. Chiusi le mani accartocciando i fogli e mi staccai, voltando le spalle e dirigendomi verso l'uscita.

"Scusa se ti ho fatto perdere tempo" dissi senza voltarmi.

Misi la mano sulla maniglia della porta e la aprii. Poi sentii una presenza dietro di me e vidi una mano appoggiarsi allo stipite. Mi girai di scatto. Jude mi stava fissando e il suo viso non era più impassibile.

"È ancora ad Harvard" disse a bassa voce scrutandomi. "Se gli fai del male e lo stai prendendo in giro ti giuro che non ti salverà il fatto di essere una donna".

Non resistetti all'impulso di dargli un bacio sulla guancia. Lo vidi sgranare gli occhi dalla sorpresa.

"Il giorno in cui ti fiderai di me sarà sempre un giorno troppo tardi, Jude Foster."

Chiusi la porta portandomi dietro l'ombra di un sorriso che gli aveva disteso i lineamenti. 

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Mini capitolo per farmi perdonare del ritardo con cui ho pubblicato il precedente... anche questo mi è venuto in mente finché ascoltavo la vecchia canzone che ho messo nella gif iniziale e non ho potuto che scriverlo. Spero che sia decente, ho troppo sonno per revisionarlo.

Ne approfitto per dire una cosa... questa storia ha superato i 500k di visualizzazioni, cosa che non avrei mai pensato neppure nei miei sogni più rosei... Mi piacerebbe ringraziarvi uno a uno, sono troppo contenta che vi stia piacendo!!!

:-*

CheerleaderWhere stories live. Discover now