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[revisionato]

Il sole, che filtrava attraverso gli scuri semichiusi e che rischiarava la camera, mi svegliò. Mi stiracchiai soddisfatta, mi piaceva quando i primi raggi mi solleticavano gli occhi, erano sempre un presagio di buona giornata. Del resto, anche quel nuovo anno accademico appena iniziato aveva tutte le carte in regola per essere memorabile. Ero sempre a capo delle cheerleader della squadra di football del Dartmouth College, ero sempre la numero uno indiscussa del campus. Avevo dalla mia sia studenti che professori, cosa potevo volere di più?

Mi alzai e andai a prepararmi secondo il solito rito ben collaudato. Il mio arrivo in zona aule doveva essere notato e memorizzato da tutti, come ogni giorno, perciò dedicai particolare attenzione sia al trucco che ai capelli e alla fine annuii soddisfatta. Eyeliner e mascara facevano risaltare i miei grandi occhi azzurri rendendoli ancora più belli, il lucidalabbra aveva un effetto meraviglioso sulla mia bocca. I capelli scendevano sulle spalle in morbide onde dorate ed erano perfettamente pettinati Sorrisi: ero splendida e pronta ad affrontare le prossime ore.

Indossai un mini abito di Armani blu che mi fasciava il fisico alla perfezione e uscii dalla camera. La Cheers Hall, la residenza delle cheerleader, sembrava ancora avvolta nei fumi del sonno ma, mentre scendevo le scale che portavano al grande soggiorno, udii un cicaleccio provenire dalla cucina. Alcune ragazze erano sveglie, allora. Avrebbero dovuto esserlo tutte, pensai infastidita, non era ammissibile per noi arrivare in ritardo alle lezioni, lo sapevano. Dovevo andare a controllare.

Quando entrai, si zittirono all'istante e mi fissarono. Scorsi lo sguardo su ognuno dei loro visi per controllare se erano in ordine e se ci fosse qualche ritardataria.

Mancavano Sandra e Cindy. Sbuffai, era con loro che andavo a lezione e non c'erano. Le altre non osarono proferire parola, sapevano cosa stessi pensando. Mi voltai verso la porta della cucina nel momento esatto in cui le due ritardatarie entravano un po' trafelate e con i visi preoccupati, sapevano di essere in ritardo.

"Scusaci, Anna... abbiamo avuto un problema", gracchiò Sandra. Avevo sempre pensato che fosse abbastanza carina, con i capelli castani lunghi che le incorniciavano un viso a cuore su cui risaltavano gli occhi verdi dalla forma allungata, ma la sua voce era troppo stridula, feriva le orecchie.

Sventolai una mano, annoiata. "Che non succeda più", dissi "sapete che dovete essere sempre già pronte quando arrivo, chiaro?"

Entrambe abbassarono lo sguardo. Sandra finse di sistemarsi la gonna e Cindy si passò la mano fra i capelli rossi, segno inequivocabile che era nervosa. Le altre ragazze, in silenzio, pensarono bene di eclissarsi bofonchiando scuse circa lezioni o appuntamenti vari. Meglio così, mi era passata la voglia di fare conversazione. Osservai di nuovo Sandra e Cindy e sbuffai. A volte mi chiedevo cosa ci stessi a fare con loro, ma del resto sapevo di non avere scelta: loro e Monica, la mia vice, erano le uniche ad avvicinarsi, seppure molto alla lontana, al mio livello. Per la restante parte femminile del campus, e delle stesse cheerleader, non c'era speranza.

"Che meraviglia di vestito hai oggi, Anna..." cinguettò Sandra per cercare di farmi rabbonire. La bloccai subito.

"Ovvio, è un Armani." La squadrai dall'alto in basso e la superai, dirigendomi verso il grande divano che troneggiava nel soggiorno. " Ieri non c'ero, ci sono novità?" chiesi mentre mi sedevo.

Sandra e Cindy avevano il compito di tenersi sempre aggiornate su tutto e riferire a me, dovevo essere a conoscenza di ogni singola cosa che al Dartmouth College.

"Nessuna, Anna" iniziò Sandra, ma Cindy si intromise rubandole la scena. "Stefan e Travis saranno fuori dalla squadra per la prossima partita", intervenne d'un fiato, la bocca carnosa piegata in un sorriso soddisfatto. Era visibilmente contenta di essere lei a dare uno scoop. E che scoop.

"Cosa?!" esclamai. Stefan e Travis erano i pilastri della squadra di football, senza di loro non ci sarebbe stata storia, avremmo perso. Tra l'altro erano i ragazzi più belli e desiderati del campus e, naturalmente, erano già stati miei entrambi. Ora eravamo, come dire, amici con benefici e tutte, Cindy e Sandra in primis, sapevano che quei due per loro erano off limits.

"Eh sì", continuò Cindy "il coach li ha beccati ubriachi marci dopo la festa dell'altra sera nella Residenza dei Theta Beta e sai quali sono le regole della squadra. Zero vizi o sei fuori."

"Che babbei!" tagliai corto, infastidita. "Peggio per loro. C'è altro?"

"Ho visto uno studente al corso di Finanza Internazionale, non l'avevo mai notato, forse è nuovo... molto carino" disse Sandra, soddisfatta che le fosse venuto in mente qualcosa da dire.

"Darò un'occhiata..." dissi sovrappensiero, non realmente interessata. Tanto sapevo già che, se ne fosse valsa la pena, sarebbe stato mio entro una settimana, al solito. Emisi un sospiro annoiato. "Va bene, ragazze. Siete pronte?" Senza dare loro il tempo per rispondere, mi alzai e, raccolta la borsa di Vuitton con i libri, mi diressi verso la porta d'ingresso della Cheers Hall, pronta per uscire. Con la coda dell'occhio le vidi darsi una veloce sistemata ai capelli e ai vestiti. "Certo!" cinguettarono in coro, affrettandosi a seguirmi.

Uscite dalla Residenza delle cheerleader, mentre camminavamo in direzione del caseggiato delle aule, mi accertai che il nostro passaggio lungo i viali e i prati venisse notato da tutti, com'era giusto che fosse.

"Forza ragazze, pronte per questa nuova giornata? Vediamo come movimentare la vita di questa gentaglia."





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Ciao! Sto revisionando la storia e ripubblicando i capitoli man mano che sono pronti. So che ci sono errori e parti da correggere, con la revisione verranno sistemati e spero che, alla fine, la storia ne risulti migliorata.

Buona lettura! ^_^

CheerleaderWhere stories live. Discover now