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Da quel momento le ore e i minuti si susseguirono in una sequenza interminabile e sempre uguale. I giorni passavano senza che me ne rendessi conto. Seguivo le lezioni con particolare attenzione, mi buttavo con tutta me stessa nello studio e in ogni attività collaterale pur di non permettere a pensieri molesti e inopportuni di prendere il sopravvento.

Avevo anche ripreso gli allenamenti. Monica aveva insistito affinché il passaggio di consegne avvenisse con l'anno nuovo e, alla fine, avevo acconsentito.
"Tu hai bisogno di concentrarti su qualcosa e io non sono pronta a prendere il tuo né la squadra lo è a perderti. Prepariamo la cosa per bene e facciamola per gradi... ne guadagneremo tutte", mi aveva detto e non avevo potuto non acconsentire.
Per fortuna, quei momenti erano un vero e proprio toccasana per il mio animo tormentato.

Anche le altre si erano accorte che qualcosa doveva essere successo. L'Anna più accondiscendente dell'ultimo periodo era sparita e aveva fatto di nuovo la sua comparsa la persona egoriferita e presuntuosa che ero sempre stata prima di incontrare Matthew. Non che mi sentissi più tanto a mio agio in quei panni, ma comportarmi così era diventata una valvola di sfogo come un'altra, per cui andava bene.

In un momento di particolare nervosismo, dovuto al fatto che per caso avevo incrociato Jude e Claire davanti a un'aula, ero quasi stata tentata di telefonare a Matthew e coprirlo di insulti per tutto quello che stavo passando a causa sua, perché le nostre strade si erano incrociate e io non ero più neppure lontanamente simile a una pallida ombra di quella che ero prima di conoscerlo.

Se possibile, da quel momento divenni più Anna Walker che mai, impossibile da avvicinare, intrattabile tranne che con pochissimi, sempre in splendida forma. Di tutti coloro che mi conoscevano solo Monica aveva notato questa "regressione", forse perché era stata l'unica a essere messa a parte di ciò che aveva rappresentato quel ragazzo per me, e che vuoto avesse lasciato la sua partenza.

"Non ti reggo più, ragazza!" sbottò un giorno, alla fine di un allenamento particolarmente snervante in cui avevo avuto parole dure per tutte, nessuna esclusa. Aveva aspettato che le altre cheerleaders tornassero abbattute negli spogliatoi per fermarmi vicino alle gradinate e dirmene quattro. Eravamo immobili, una di fronte all'altra e una più nervosa dell'altra. Di sicuro l'ultima cosa di cui avevo voglia in quel momento era subire un rimprovero, per cui contrattaccai prima che proseguisse nelal reprimenda.

"E allora ti puoi accomodare fuori. Così sono io. Non mi pareva che la cosa ti desse tanto fastidio, fino a non molto tempo fa. Fattela andare bene di nuovo, quello che è stato il recente passato non tornerà, io sono questa."

"Balle!" esclamò incrociando le braccia davanti al petto. Nei suoi occhi si leggeva una rabbia pari come minimo a quella che avevo dentro io. "Tu non sei così, non più. Raccontati la favola che vuoi, ma la realtà non è quella. E sei tu che devi accettarlo. Sei cambiata, Anna, i panni da primadonna non ti vanno più bene anche se adesso vuoi fare finta che non sia successo niente per eliminare dalla tua mente l'ultimo periodo." Mi afferrò per un braccio, vedendo che mi stavo per allontanare pur di non sentirla più. Provai a divincolarmi, ma la sua presa era ferrea e non riuscii a liberarmi. Venne a pochi centimetri da me e riprese a parlare, a voce bassissima perché nessun altro udisse le sue parole, a parte me.

"No mia cara, adesso mi sentirai fino in fondo. Lui ha avuto un effetto dirompente nella tua vita e anche se adesso non è qui non puoi semplicemente cancellare i mesi scorsi come se non fosse mai accaduto nulla di particolare, perché non funziona così. Lo so che fa male, ma non è in questo modo che ti sentirai meglio. Non lo senti che non ci stai più bene, nei panni della reginetta del campus stronza e inavvicinabile che eri prima che conoscessi Matthew? È chiaro che riesci ancora a comportarti così, ma non crederò neppure per un secondo che in quella veste ti ci senti bene come prima. O sbaglio? Guardami negli occhi e sii sincera. Dimmi, che giovamento ti dà trattare male tutti e fingere che tutto sia come prima che lo conoscessi, quando l'unica cosa che ti interessava al mondo era il tuo benessere? Stai solo fuggendo, Anna. E prima accetterai la cosa, prima inizierai a venirne fuori."

CheerleaderWhere stories live. Discover now