22.

9.2K 519 30
                                    

[revisionato]

Rientrai in camera come una furia, sbattei la porta, la chiusi a chiave e mi ci appoggiai senza fiato con gli occhi serrati. Avevo avuto appena la presenza di spirito di accertarmi che nella Residenza non fosse rientrato ancora nessuno, ma per il resto il mio cervello era completamente in tilt.

Mi strappai la maschera dal viso e la gettai a terra. Dalla bocca mi uscì un grido strozzato, mi presi la testa fra le mani e mi lasciai scivolare sul pavimento.

Cosa mi era venuto in mente? Perché non avevo dato retta alla mia vocina? E adesso, come sarei andata avanti, dopo quello che era successo? Come avrei fatto a cancellare l'ultimo quarto d'ora, quel bacio devastante o l'improvviso desiderio che quegli occhi guardassero me con la stessa dolcezza con cui stavano guardando la sconosciuta che avevano di fronte?

"Solo attrazione fisica, è solo attrazione fisica", continuavo a ripetere fra me e me, cercando di crederci.

Ero in un vicolo cieco, con le spalle al muro e senza vie di uscita.

Mi rialzai di scatto e iniziai a camminare su e giù per la stanza, come una tigre in gabbia.

Ero rimasta vittima del mio stesso gioco: volevo ottenere informazioni per usarle a mio vantaggio nel tentativo di assecondare le richieste del mio patrigno e invece ora mi ritrovavo invischiata nella mia stessa rete, a desiderare di poter avere una possibilità con un ragazzo che fino a un paio di ore prima ero convinta di detestare e che, per contro, aveva ribadito il suo profondo disprezzo nei miei confronti.

A tutto questo, poi, c'erano da aggiungere le parole acide che mi avevano dedicato le mie cosiddette amiche...

Mi fermai e mi sedetti sul letto con il respiro affrettato. Tutti questi pensieri si accavallavano uno sull'altro come cavalli imbizzarriti e mi stavano portando a guardarmi dall'esterno, come se tutto quello stesse capitando a un'altra persona. Mi osservai come in un sogno, con gli occhi di tutti quelli le cui parole avevo udito poco prima. Ciò che vidi non fu una bella persona... e rifiutai di accettarlo.

Come un'anima in pena mi rialzai e ripresi a camminare per cancellare la sensazione che aveva iniziato a farsi strada nel mio animo, quella di essere sbagliata.

"Non ho niente di sbagliato, la loro è tutta invidia!" esclamai a mezza voce. Dovevo convincermene o sarei impazzita.

Mi misi le mani fra i capelli e sentii i ricci. Dovevano sparire, non sopportavo di sentirli ancora, mi ricordavano qualcosa a cui non avrei dovuto pensare mai più.

Corsi in bagno e, senza spogliarmi, entrai nella doccia. Dopo poco il getto d'acqua calda mi colpì e in brevissimo tempo fui fradicia da capo a piedi. Appoggiai le mani al muro con la testa bassa, immaginando che quelle gocce, scivolandomi addosso, portassero con sé tutto ciò che era successo nelle ultime ore. Senza spostarmi mi tolsi gli abiti fradici e rimasi ancora lì, immobile, senza pensare più a niente.

Nella mia vita non doveva esserci spazio per ripensamenti, né per gente che non mi apprezzava, anche fosse l'unico ragazzo in grado di farmi andare via di testa con un semplice sguardo.

Quando sentii di aver riacquistato un minimo di equilibrio spensi l'acqua e uscii dal box doccia.

Lentamente e meticolosamente mi asciugai e iniziai a pettinarmi i capelli ancora umidi, con gli occhi fissi sul muro e la testa volutamente vuota.

Non avrei saputo dire quanto mi ci volle, ma alla fine lo specchio rimandò l'immagine della solita Anna. Finalmente. Tutto era tornato in ordine e il tornado che mi aveva travolto quella sera era stato relegato in una parte molto nascosta e ben custodita del mio cuore, da dove avrei fatto di tutto per non farlo uscire più.

Tirai un sospiro di sollievo, finalmente mi sentivo più in ordine e leggera.

Uscii dal bagno, indossai una camicia da notte di seta verde e mi stesi a letto, con la mente ostinatamente rivolta al piano di allenamento della mattina successiva.

Mi addormentai dopo molto tempo, quando smisi di sentire la musica che, dall'area della festa, arrivava attutita fino a me.

CheerleaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora